Dalla Scandinavia alla Grecia, l’Europa nella morsa di una potente tempesta di neve: bufere e valanghe in Austria, venti e inondazioni in Germania e Olanda. 13 vittime e caos totale [FOTO]

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MeteoWeb

Centinaia di persone bloccate nelle zone alpine, parti della Scandinavia senza elettricità, cancellazioni e ritardi nei trasporti. Sono queste le condizioni meteorologiche che stanno caratterizzando l’Europa negli ultimi giorni e che si stanno rivelando sempre più letali con il trascorrere delle ore. Oggi, 8 gennaio, è stata un’altra giornata in cui altre persone hanno perso la vita a causa delle condizioni meteo avverse, un’altra giornata in cui il pericolo di letali valanghe sulle montagne continua ad aumentare e un’altra giornata in cui i trasporti in numerosi stati europei si sono ritrovati nel caos.

Sono almeno 13 le persone decedute a causa di incidenti legati al meteo, principalmente valanghe. In Norvegia, i tentativi di trovare i corpi di 4 sciatori sono stati ancora interrotti a causa della scarsa visibilità e delle pesanti nevicate. Una donna svedese di 29 anni e 3 finlandesi di 29,32 e 36 anni sono ormai dati per morti dopo che una valanga ampia 300 metri ha colpito una valle vicino alla città di Tromsø la scorsa settimana. In Austria, centinaia di residenti sono isolati nelle loro case a causa delle strade bloccate e alcune aree sono rimaste anche senza elettricità a causa dei rami carichi di neve che, cadendo, hanno abbattuto le linee elettriche. Le scuole in alcune regioni austriache sono rimaste chiuse per il secondo giorno, mentre i proprietari delle case sono invitati a rimuovere la neve dai tetti dopo il crollo di diversi edifici. A questo proposito, un uomo di 78 anni è rimasto gravemente ferito dopo essere caduto dal tetto di casa mentre cercava di rimuovere la neve, secondo quanto riportato dalla radiotelevisione austriaca ORF.

Nella scorsa notte, 11 scalatori tedeschi sono stati salvati dagli alpinisti da una baita vicino Salisburgo, dopo esservi rimasti bloccati dalla neve senza elettricità e con poco cibo a disposizione da 4 giorni. E il numero delle vittime a causa delle valanghe aumenta se si considerano le altre in Svizzera, Austria e Germania, con le autorità che avvisano che le continue nevicate stanno innalzando il rischio, già elevato, di ulteriori valanghe.

Nella Germania meridionale e orientale, i residenti si preparano all’arrivo di altra neve, mentre il nord dello stato, comprese Amburgo, Brema e Bremerhaven, sono attesi da un importante innalzamento del livello dell’acqua a causa dei forti venti. In Olanda, l’aeroporto di Amsterdam-Schiphol ha avvisato sul rischio di ritardi e cancellazioni. La compagnia olandese KLM ha cancellato circa 160 voli da e per le destinazioni europee. Le regioni costiere nordoccidentali meno elevate dell’Olanda sono state colpite anche da forti venti e mari mossi, con le autorità che stanno controllando le dighe per paura che siano state danneggiate. Questi controlli scattano a causa dei detriti sparsi in mare dopo la caduta di 281 container da una nave cargo a causa di una tempesta durante la scorsa settimana. Molti dei container sono ancora in mare e alcuni si sono distrutti, rilasciando il loro contenuto in acqua. Se raggiungessero le dighe, potrebbero infliggere dei gravi danni, sostengono le autorità.

Intense nevicate e forti venti sono stati riportati anche sulla Scandinavia centrale, ostacolando gli sforzi per ripristinare l’energia elettrica andata via dopo una grossa tempesta abbattutasi sul Nord Europa il 2 gennaio. I media svedesi riportano diversi incidenti stradali e veicoli bloccati lungo le strade, ma niente di insolito per queste zone del continente. Più a sud, la neve intensa ha alterato la circolazione anche in Slovacchia, portando alla cancellazione di voli anche presso l’aeroporto internazionale di Bratislava. È più sorprendente, invece, che in Grecia, la neve abbia costretto alla chiusura delle scuole e dei tribunali di Atene e di molte aree circostanti e che le temperature in alcune zone dello stato siano scese di molto al di sotto dello zero. Alcune strade di montagna sono ancora chiuse, mentre decine di immigrati alloggiati nelle tende in un campo nel nord del Paese hanno protestato per le condizioni di vita in cui vengono tenuti dopo che in alcune aree le temperature sono crollate a -20°C! Persino molte delle isole greche sono state imbiancate dalla neve.

Queste le condizioni in cui versa l’Europa a seguito di un forte ruggito dell’inverno. Ma non è finita qui, perché già da domani 9 gennaio arriverà un’altra ondata di freddo tra Italia e Balcani e dalla metà del mese il Vecchio Continente inizierà a sentire gli effetti dello stratwarming con una potente irruzione artica.

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