Terremoto, Centro Italia in ginocchio: nuova forte scossa, l’incubo del “Day After” [LIVE]

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La terra continua a tremare nel Centro Italia, è stata una notte di apprensione, di paura, con il ricordo dell’ultimo evento (del 24 agosto scorso) che ha messo in ginocchio l’area. Alle 10.21 l’ultima forte scossa di terremoto, magnitudo 4.4 (epicentro a Preci, ipocentro a 9.3 km). Dalle 19.10 di ieri, ora del terremoto di magnitudo 5.4, la Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha localizzato oltre 200 eventi: sono oltre 40 quelli di magnitudo compresa tra 3 e 4, tre i terremoti localizzati di magnitudo compresa tra 4 e 5 e due di magnitudo maggiore di 5. Lo riferisce Ingv. “La sequenza sismica in Italia centrale, iniziata con l’evento di magnitudo 6.0 del 24 agosto alle ore 3.36, è ancora in pieno svolgimento, e ieri – osserva l’Ingv – si sono verificate due forti scosse in un’area adiacente a quella attiva nelle ultime settimane, che si estende dalla zona di Visso (Macerata) verso nord di circa 10 km, fino al centro di Pieve Torina (Macerata)“. “Dal 24 agosto 2016 – conclude l’Ingv – sono stati localizzati complessivamente oltre 18000 eventi, in un’area che si estende per oltre 60 chilometri in direzione Nno-Sse lungo la catena appenninica: sono circa 290 quelli di magnitudo compresa tra 3 e 4, 18 i terremoti localizzati di magnitudo compresa tra 4 e 5 e 4 quelli di magnitudo maggiore di 5“.

Il premier Matteo Renzi potrebbe fare un sopralluogo oggi, a quanto si apprende, nei luoghi colpiti ieri dalle nuove scosse di Terremoto. Renzi dovrebbe visitare Camerino e Visso.

Il consiglio dei ministri ha esteso, a quanto si apprende, lo stato di emergenza per il nuovo Terremoto e ha stanziato con un decreto 40 milioni.

Stiamo cercando di trovare la soluzione ideale per assistere al meglio la popolazione che non puo’, visto il clima e la stagione, essere accolta nelle tendopoli“. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio nel corso di un sopralluogo con il commissario Errani a Pieve Torina, paese a pochi chilometri da Visso totalmente inagibile. “Stiamo valutando il trasferimento degli sfollati verso la costa“, ha aggiunto Curcio. “Non sono possibili soluzioni non strutturali e dunque dobbiamo evitare di far dormire la gente in macchina o nelle tende: la linea e’ quella di portare le persone negli hotel per poter immaginare poi soluzioni temporanee con piu’ tranquillita’

LaPresse/Settonce Roberto
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Proseguono le attività di assistenza alla popolazione e di verifica dei numerosi danni causati dalle scosse di terremoto che hanno nuovamente colpito, nella serata di ieri, mercoledì 26 ottobre, le zone del Centro Italia, con epicentro tra le province di Macerata e Perugia. Subito dopo i primi due eventi sismici registrati alle 19.10 di 5.4 e alle 21.18 di 5.9 sono stati messi a disposizione posti letto nelle strutture disponibili sul territorio per offrire accoglienza ai cittadini che, a seguito delle scosse, sono fuori dalle proprie abitazioni. Lo riferisce una nota della Protezione civile. Oltre alla persona rimasta ferita a Visso e trasportata all’ospedale di Camerino, nel corso della notte sono state decine le persone che hanno richiesto assistenza medica presso le strutture sanitarie della zona. Diverse sono state anche le evacuazioni, in alcuni casi a titolo precauzionale, delle strutture socio-sanitarie. In particolare, in provincia di Macerata, dall’ospedale di Cingoli sono 18 i pazienti trasferiti a Jesi. A Matelica è stato evacuato il punto di primo intervento e 17 pazienti sono stati trasferiti in due strutture di San Severino e Sassoferrato. A Tolentino, poi, 5 pazienti sono stati trasferiti in un’altra ala della stessa struttura mentre in diverse RSA del maceratese si è provveduto al trasferimento dei pazienti presso altri centri. Dall’ospedale di Norcia sono stati trasferiti invece, in via precauzionale, altri 12 pazienti. Dalle 6.30 di questa mattina sono state risolte tutte le disalimentazioni che avevano interessato i comuni colpiti dal sisma delle Regioni Marche e Umbria. Per quanto riguarda, invece, la viabilità, la strada statale Salaria resta ancora chiusa all’altezza di Pescara del Tronto. Numerose le criticità anche sulle strade provinciali: la SP134 è stata chiusa tra Visso e Castel Sant’Angelo sul Nera per caduta massi e tra Villa Sant’Antonio e Muccia per edifici pericolanti e caduta massi, coma la SP135 tra Visso e Ussita. La provincia di Macerata si è attivata per i primi interventi volti a garantire il passaggio dei mezzi di soccorso. Risulta, invece di nuovo aperta al traffico la SP209, anche se si consiglia di limitare al massimo gli spostamenti nella aree colpite dal sisma. La Di.comac, inoltre, per assicurare un’immediata disponibilità di intervento e assistenza alla popolazione, ha attivato le colonne mobili delle due organizzazioni di volontariato nazionale Anpas e Misericordie e la Colonna mobile della Regione Emilia-Romagna. I volontari dell’Anpas sono già arrivati a Foligno, presso la sede della Protezione Civile della Regione Umbria individuata come punto di raccolta in attesa dell’eventuale dispiegamento sul territorio, mentre la Colonna mobile delle Misericordie è in viaggio e quella dell’Emilia Romagna arriverà nel pomeriggio.

Feriti nelle Marche

Un ferito lieve in ‘codice giallo’ registrato a Visso e ricoverato a Camerino con la frattura di un femore. Tre pazienti con traumi cranici minori trattenuti in osservazione sempre nel nosocomio di Camerino. E’ il bilancio ufficiale dei feriti del sisma nelle Marche, reso noto dal Centro di coordinamento regionale.

Oltre mille sfollati tra Visso e Ussita

Abbiamo parlato con i sindaci, questi primi sopralluoghi servono a comprendere la situazione in termini di assistenza alla popolazione e predisporla nel modo migliore possibile. Al momento abbiamo circa 800 sfollati a Visso e 250 a Ussita. Sono numeri da prendere con estrema cautela che caleranno. Comprendono non solo chi ha la casa inagibile ma anche chi ha lasciato l’abitazione perché non si sentiva al sicuro“. Fabrizio Curcio, capo Dipartimento della Protezione Civile, commenta all’AdnKronos dopo aver lasciato Ussita. “I sindaci – continua – parleranno con la proprie comunità per proporre il contributo per la sistemazione autonoma oppure lo spostamento verso zone dove è possibile sfruttare altre sistemazioni, come gli alberghi lungo la costa“. Curcio insieme al Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione, Vasco Errani, ora sta dirigendosi a Norcia. “In ogni caso definiremo il tutto con sindaci e cittadini – conclude – Bisogna che comprendano che non si può dormire in macchina o in tenda a causa delle temperature e del clima“. Il Capo della Protezione Civile tra qualche ora raggiungerà Matteo Renzi a Camerino, cittadina in provincia di Macerata molto colpita dalle scosse.

Scosse avvertite anche in Austria

Il Terremoto di ieri sera e’ stato sentito anche in Austria. Secondo l’istituto geofisico Zamg, sono state 150 le segnalazioni giunte alla centrale di Vienna, soprattutto dalle zone di Innsbruck, Klagenfurt, Villaco e Salisburgo. Ai piani alti degli edifici si muovevano i lampadari e il liquido in bottiglie e bicchieri, scrive l’agenzia Apa.

“Non escludo altre forti scosse”

La faglia di ieri non è la stessa che ha determinato il terremoto di Amatrice e Accumuli, ma se non è la stessa diciamo che è la cugina. Non mi sento di parlare di effetto domino. Quella fascia appenninica ha un’elevata probabilità di essere interessata da eventi sismici di elevata intensità, non mi sento di escludere la possibilità di repliche importanti nei prossimi giorni“. Lo ha detto il presidente dell’ordine dei geologi del Lazio, Roberto Troncarelli, in merito alle ultime scosse di terremoto che hanno interessato il centro Italia. “Nella sfortuna dell’evento – ha continuato Troncarelli – abbiamo avuto la fortuna rappresentata dal fatto che molte abitazioni erano già state evacuate. La percentuale di distruzione è molto alta ma non ci sono vittime. Ora bisogna individuare le condizioni morfologiche di sicurezza per l’installazione dei nuclei abitativi mobili, lì tra dieci giorni arriverà la neve, nelle tendopoli che pure rappresentano una soluzione d’emergenza non è immaginabile sostare per più di qualche giorno“.

Il sindaco di Ussita: siamo in ginocchio

Ussita
Ussita

Qui siamo davvero in ginocchio. Ussita vive di turismo, e i danni veri non sono qui in centro ma nelle frazioni“. Marco Rinaldi e’ il sindaco di Ussita e da ieri sera va ripetendo senza sosta che questo Terremoto ha praticamente collassato l’economia locale, che fa perno sul turismo invernale (impianti di risalita e piste da sci) ma anche estivo per la bellezza che l’ambiente naturale assicura. La presa di posizione del sindaco e’ legata al fatto che in centro, ai piedi della zona montuosa, gli edifici, i complessi residenziali hanno piu’ che tenuto alle due forti scosse e questo ha indotto piu’ d’uno a considerare esagerate le sue prime valutazioni. “Dopo il Terremoto del 1997 venne fatto un adeguamento antisismico che ha dato i suoi frutti. Ma le frazioni? Li’ le case sono rimaste com’erano ed ora hanno subito serissimi danni. Qui risiedono 450 persone ma ci sono 2300 seconde case. Che fine faranno, chi vi tornera’? Se prima chi vive a Roma e ha la seconda casa qui ci tornava anche se c’era stato il Terremoto, adesso non penso che lo fara’ perche’ le scosse forti le ha sentite direttamente a Roma…“. In effetti basta avventurarsi sulle strade che da Ussita portano in quota e nei borghi per vedere uno scenario completamente duverso. L’inverno e’ dietro l’angolo, e con esso la neve con lo sport stagionale: “Il Comune e’ il piu’ grande imprenditore di questa zona, ma e’ credibile che in due mesi si possa organizzare la stagione?“. E dunque “siamo in ginocchio…

Castelsantangelo sul Nera è “zona rossa”

Il centro di Sant’Angelo sul Nera e’ tutto zona rossa. Lo stiamo chiudendo“: a dirlo all’ANSA e’ il sindaco Mauro Falcucci al termine di un sopralluogo fatto in mattinata. “Prepareremo l’ordinanza e poi sara’ chiuso tutto con il nastro bianco e rosso” ha detto il sindaco mentre la terra continua a tremare. Falcucci ha parlato di “danni importanti al 90 per cento di Castel Sant’Angelo“.

Riaperta la statale 685 per Visso e Castelsantangelo

Anas ha riaperto al traffico in entrambe le direzioni la strada statale 685 “delle Tre Valli Umbre” (Spoleto-Norcia), chiusa nella serata di ieri in localita’ Biselli, tra Cerreto di Spoleto e Serravalle (Perugia), in seguito alla caduta di alcuni massi provocata dal sisma che ha interessato il Centro Italia nelle ultime ore. Il tratto resta monitorato dal personale Anas presente sul posto.

A Ussita l’80% delle case sono inagibili

E’ un disastro: abbiamo credo l’80% delle abitazioni inagibili, e con le nuove scosse la gente sta cedendo psicologicamente”. Il sindaco di Ussita Marco Rinaldi lascia per un attimo il breefing con i vigili del fuoco per spiegare che il suo paese ”e’ devastato”. “Anche la sede provvisoria del Municipio, dove ci eravamo sistemati dopo il sisma di agosto, e’ inagibile: abbiamo spostato gli uffici in una tenda”. Gli abitanti, circa 200, ”dovremmo sistemarli nei bungalow del campeggio”.

A Camerino “situazione drammatica”

LaPresse/Angelo Emma
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Una situazione drammatica“. A parlare e’ monsignor Francesco Giovanni Brugnaro, vescovo di Camerino-San Severino Marche, nella cui diocesi rientrano Ussita e Castelsantangelo sul Nera, epicentro delle violente scosse di Terremoto di ieri sera. Il presule riferisce al Sir di aver trascorso la notte con 700 sfollati, tra studenti e residenti, nelle palestre dell’Universita’ e del Comune. Tra i danni provocati dalle scosse, “e’ caduto il tetto della chiesa di san Filippo, il campanile di santa Maria in Via, gia’ lesionato, e’ crollato, la cattedrale ha un’altra fessura, il palazzo vescovile e’ inagibile“. Inoltre, “l’accesso alla citta’ e’ difficoltoso, con una sola via percorribile e macerie da tante parti“, “gli studenti – riferisce il vescovo – sono in fuga”. Evacuata – prosegue mons. Brugnaro – anche “la casa del clero, che si trova sopra l’arcivescovado“, con i sacerdoti “portati giu’ in spalla, a peso“, e trasferiti provvisoriamente a Le Calvie, con una palestra antisismica e dotata di servizi.

Ripristinato il servizio elettrico nelle zone terremotate delle Marche

Enel informa che il servizio elettrico nelle aree colpite dal terremoto di ieri nelle Marche è stato totalmente ripristinato. Proseguono ora le attività di ispezione e riparazione delle linee nelle aree colpite dal sisma. Sono ancora possibili, spiega la società, disalimentazioni se richieste da Protezione Civile e Vigili del Fuoco per questioni di sicurezza.

Preci isolata per ore

Ecco, ne sta facendo un’altra. Non ci lascia, non ci abbandona…“: avverte distintamente una nuova scossa di Terremoto, alle 10,23, il sindaco di Preci, Pietro Bellini, mentre e’ al telefono con l’ANSA. “E’ la paura della gente il primo problema“, dice Bellini, che dalla prima scossa di ieri ha dovuto chiudere il centro operativo comunale, inagibile, e trasferire soccorsi e assistenza al locale Centro Caritas. “Abbiamo dato assistenza – riferisce il sindaco – a oltre 150 persone. E trovare un ricovero per questa gente adesso e’ la prima delle emergenze“. Le altre emergenze di Preci “si stanno risolvendo: le strade che portano da noi – spiega Bellini – sono state liberate nelle ultime ore dai vari massi caduti sulla carreggiata, e la corrente elettrica salta solo in concomitanza con le scosse ma poi ritorna. Questo e’ importante perche’ abbiamo una grossa azienda di prosciutti che deve salvaguardare la sua produzione“.

Il sindaco di Pieve Torina: “Il paese è in ginocchio”

Non riusciremo a gestire un’emergenza per 1.500 persone, e’ piu’ plausibile che riusciremo a gestire un’emergenza per 7-800 persone“. Per il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, l’ipotesi della Protezione di trasferire temporaneamente l’intero paese a 70 chilometri sulla costa potrebbe non piace ai cittadini. ”Pieve e’ in ginocchio, e’ tra i piu’ popolosi e riferimento per il territorio, tutte le attivita’ sono inagibili: adesso – dice Gentilucci – bisogna superare l’emergenza delle prime 72 ore e poi assecondare i nostri concittadini indirizzandoli verso quelle che possono essere scelte di buonsenso, verso una ricostruzione pronta e una nuova vita serena“. Tra i problemi piu’ difficili e’ la situazione della casa di riposo, che ospita 38 pazienti, 20 dei quali in struttura protetta: “Ci hanno proposto due opzioni, fare una convenzione con una struttura sul territorio oppure trasferirli altrove. Io sono per riuscire a trattenerli in questo territorio, in un villaggio che abbiamo nella disponibilita’, utilizzando una convenzione“.

Notte fuori dalle case per molte persone

LaPresse/Reuters
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Notte di paura a Teramo, dove sono state tantissime le persone che si sono riversate in strada, dopo la scossa di magnitudo 5.4 con epicentro a Castelsantangelo sul Nera (Macerata), ed hanno poi preferito non rientrare in abitazione ma raggiungere i quattro punti di raccolta ed accoglienza predisposti dal Comune, che ha immediatamente predisposto il Coc: Campo Scuola, Avquaviva, Pala San Nicolo’ , Campo Colleatterrato. Per tutta la notte sono stati garantiti servizi e controllo con protezione civile, croce rossa e vigili urbani mentre gia’ dalle prime ore di questa mattina tutti i tecnici di Comune e Protezione Civile hanno cominciato il giro di ricognizione e verifiche delle strutture sensibili, scuole, ponti ed edifici pubblici. Al momento non si registrerebbero danni di particolare entita’.

Sono stati in tanti, la notte scorsa, a scegliere, per precauzione, di dormire fuori casa a Sansepolcro, comune dell’Aretino in Val Tiberina, area della Toscana piu’ vicina geograficamente vicina all’epicentro del sisma che ha colpito ieri le Marche. Al termine stamani delle verifiche agli edifici, non sono state comunque rilevate lesioni. A Sansepolcro oggi comunque scuole chiuse a scopo cautelativo. In seguito al sisma di ieri, avvertito bene anche ad Arezzo, e anche per il maltempo che ha interessato la provincia (una decina gli interventi per allagamenti in citta’), sono state decine e decine le telefonate arrivate al centralino dei vigili del fuoco.

Marche: a Gagliole 200 sfollati, ingenti danni

A Gagliole, piccolo centro dell’entroterra maceratese ci sono almeno 200, sfollati su 700 residenti. A darne notizia e’ il sindaco, Mauro Riccioni. “Ma il numero potrebbe crescere – spiega – considerando che non conosciamo la situazione reale in tutte le nostre frazioni e devono essere fatti i sopralluoghi“. Particolarmente “critiche le condizioni abitative nella localita’ di Selvalaghi, dove la maggioranza delle strutture sono state lesionate dal sisma di ieri sera. Ingentissimi i danni anche al patrimonio storico e artistico gia’ colpito gravemente dal Terremoto del 24 agosto“. La Rocca medievale di Gagliole e tra i monumenti seriamente danneggiati dalle ultime e violente scosse. Comune e protezione civile devono ancora valutare dove trovare una sistemazione per gli sfollati. Disponibile al momento solo il Centro di educazione ambientale che pero’ dispone di 20 posti.

San Ginesio: crolli in chiese e case

L’ultimo evento sismico “ha fatto venire giu’ parte della facciata della chiesa di San Francesco e del tetto di quella della Scopa e ha provocato due crolli in abitazioni nelle campagne. Inagibili la farmacia e gli uffici della Rsa e abbiamo anche dovuto chiudere l’auditorium di Sant’Agostino, di fatto l’unica chiesa rimasta agibile“. Lo dice all’ANSA il sindaco di San Ginesio Mario Scagnetti. “Ho aperto il Comitato operativo comunale (Coc) subito dopo la scossa delle 19:11 – racconta – e anche l’ostello, come avevamo fatto per il sisma del 24 agosto. La scorsa notte 20-30 famiglie hanno dormito fuori, molti in macchina. Non so ancora come sistemeremo gli sfollati, ma intanto vorrei lanciare un appello alla Regione, mandate i tecnici per i sopralluoghi sulle agibilita’, siamo ancora indietro rispetto al Terremoto di agosto.”

A Montefortino “è tutto da rifare”

LaPresse/Settonce Roberto
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Due mesi buttati, azzerati, e’ tutto da rifare”. E’ scoraggiato Domenico Ciaffaroni, il sindaco di Montefortino, uno dei centri maggiormente colpiti dal sisma del 24 agosto scorso, che ieri ha rivissuto gli stessi incubi di allora. E non si riferisce solo alle pratiche burocratiche della ricostruzione. Quasi tutti gli abitanti sono tornati a dormire in macchina nell’area attrezzata e sta per essere montata una tensostruttura riscaldata per far posto alle brandine. ”Ci sono crolli, specie nelle frazioni: in parole povere ha finito di distruggere quello che gia’ era lesionato – prosegue il sindaco – ma quello che piu’ mi preoccupa e’ che la gente di qui comincia ad avere i nervi veramente scossi, cominciano a cedere. Ma io spero che il senso di comunita’ prevalga sulla paura. E non porteremo nessuno negli alberghi sulla costa”.

Crollo parziale del tetto della cartiera di Pioraco

Le scosse di Terremoto di ieri sera hanno provocato il crollo parziale del tetto allo stabilimento di Pioraco delle Cartiere Fedrigoni e del carroponte sulla linea di produzione. Non ci sono stati feriti.

Umbria: crolli e danni nelle chiese

Crollo completo della Chiesa di San Salvatore a Campi (Norcia) e crollo frontale parziale della Chiesa della Madonna delle Grazie. Lo comunica la Regione Umbria in un aggiornamento sul quadro degli interventi effettuati dal dipartimento di Protezione civile della Regione. A Preci, all’Abbazia di Sant’Eutizio, con la seconda scossa il rosone è stato gravemente danneggiato. Risultano danneggiate le strade Sp 209 per la caduta di un masso all’altezza di Triponzo. La Sp 476, che collega Preci a Norcia, è interrotta. E’ stata emessa un’ordinanza sindacale di chiusura della Ss 485 per uno smottamento dentro la galleria.

Crolli e lesioni nel carcere di Camerino: evacuato

LaPresse/Angelo Emma
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La scossa di Terremoto della notte scorsa ha creato gravi lesioni e crolli anche nel carcere di Camerino, che è stato sfollato nella notte con il trasferimento dei 42 (34 maschi e 8 donne) detenuti nel carcere romano di Rebibbia. Ne da notizia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. “La scossa di Terremoto ha causato dei crolli e delle gravi lesioni nella struttura penitenziaria: è stata una tragedia sfiorata ma annunciata, visto che da anni il Sappe denunciava la grave precarietà del carcere di Camerino“, denuncia Nicandro Silvestri, segretario regionale Sappe per le Marche. “Sul posto sono intervenuti, nella notte, il Direttore Generale del Personale della Polizia Penitenziaria, Pietro Buffa, e il Responsabile del Servizio Traduzioni, il generale D’Amico. Hanno predisposto la chiusura del carcere e lo sfollamento dei detenuti, inviati nella notte a Roma Rebibbia. Tragedia sfiorata che conta comunque anche 3 poliziotti penitenziari feriti. Sfiorata, ma annunciata, visto che da tempo denunciamo – il Sappe, e solo il Sappe – la fatiscenza del carcere di Camerino. Nel Piano Carceri era previsto inizialmente un nuovo penitenziario per Camerino, ma poi non si sa perché è stato stralciato. Ci si dovrebbe allora vergognare per come sono stati lasciati allo sbando il Personale di Polizia Penitenziaria e i detenuti del carcere, in condizioni insalubri, indecenti e vergognose, una Caserma Agenti vecchia e i detenuti stipati in cameroni“, denuncia Donato Capece, Segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. “Una situazione assurda, da tempo ben nota a tutti, ma che non ha trovato scandalosamente una soluzione. Il degrado del carcere di Camerino è dunque vergognoso e per il Sappe, primo e piu’ rappresentativo Sindacato della Polizia Penitenziaria, non avere raccolto le lamentele sindacali e’ davvero incomprensibile“.

Recuperato il vicesindaco di Aquasanta Terme

Sta scendendo a valle dopo oltre 12 ore il vicesindaco di Acquasanta Gigi Capriotti, bloccato da ieri sera da una frana in montagna a mille metri dopo un giro di ricognizione nelle frazioni. Capriotti ha passato la notte in macchina all’addiaccio e al buio, e all’Ansa, in un drammatico appello affinche’ lo venissero a salvare, aveva raccontato la paura delle scosse con i timori che massi e terra lo potessero travolgere. Le operazioni di soccorso sono iniziate all’ alba luci con un elicottero, ma il mezzo non e’ riuscito a portare in salvo il vicesindaco: i vigili del fuoco a quel punto hanno creato una via di fuga sul piede della grossa frana con i mezzi a loro disposizione e cosi’ vicesindaco e l’addetto comunale della Protezione civile che era con lui da ieri sera, stanno superando l’ostacolo. Capriotti e l’addetto sono in buone condizioni ma ovviamente provati dall’esperienza. Con loro stanno scendendo a valle anche tre anziani della frazione Peracchia.

Bloccati da una frana ad Acquasanta, tratti in salvo

LaPresse/Settonce Roberto
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Sono state soccorse e portate in salvo le cinque persone rimaste bloccate da ieri sera a Peracchia, frazione del comune di Acquasanta Terme, in provincia di Ascoli Piceno, a causa di una frana causata dalla seconda scossa di terremoto registrata ieri sera nella zona. Tra loro il vicesindaco Luigi Capriotti che insieme ad un funzionario della protezione civile comunale, dopo la prima scossa, stava effettuando un sopralluogo nella frazione quando una frana ha bloccato la strada. “Stiamo bene – ha detto all’Adnkronos il vicesindaco – Anche se un po’ provati. Ci siamo salvati per miracolo perche’ mentre eravamo per strada siamo rimasti imbottigliati tra due frane. Questa mattina siamo stati raggiunti dai soccorsi e abbiamo portato in salvo anche i tre anziani che si trovavano nella frazione“.

Nessun danno ad Assisi e Urbino

La citta’ e’ stata miracolata, nonostante le forti scosse non sono stati registrati danni ma tutti, dall’amministrazione ai tecnici comunali, sono da questa notte sul territorio per le verifiche“: lo dice il sindaco di Assisi, Stefani Proietti. In una nota il sindaco spiega che le verifiche riguardano la stabilita’ di tutti gli edifici scolastici, scuole comunali, nidi, paritarie, tutte le palestre e la delegazione comunale. Attivati anche i tecnici per la verifica delle sedi di universita’ e scuole provinciali.

Anche a Urbino sono in corso verifiche tecniche dopo le recenti scosse di Terremoto che hanno investito la provincia di Macerata e la Valnerina. I controlli sono concentrati per ora nelle scuole (oggi chiuse) e negli edifici pubblici. Secondo una nota dell’amministrazione comunale finora non sono stati riscontrati problemi, ma una valutazione complessiva verra’ fatta a fine mattinata.

Ad Arquata torna la paura

Le scosse di ieri hanno riportato la paura ad Arquata del Tronto duramente colpita dal terremoto del 24 agosto scorso. La popolazione che era rientrata nelle case dichiarate agibili è tornata nella tendopoli per la notte o ha preferito dormire in auto. “Abbiamo rimesso delle brandine nella tenda allestita a mensa – racconta all’Adnkronos il sindaco Aleandro Petrucci – perché la gente non vuole tornare nelle case, ha giustamente paura. Ora dobbiamo capire cosa fare per il futuro e dobbiamo ripartire da capo, fare un censimento anche per l’agibilità delle case per capire se le scosse di ieri hanno provocato danni anche in quelle dichiarate agibili. Certo qui tornare nelle tende con queste temperature non e’ possibile“. Nella tenda che ospita la mensa questa mattina ci sono ancora i materassi e le brandine accatastati. “Dopo la prima scossa abbiamo preferito tornare qui – raccontano – non ci fidiamo a stare in altre strutture ma non vorremmo andare via. Però sulle case le lesioni sono peggiorate e le scosse continuano“.

Sono in corso sopralluoghi dei vigili del fuoco di Ascoli Piceno nelle zone gia’ colpite dal Terremoto del 24 agosto. Attualmente stanno controllando le zone di Santa Vittoria in Matenano, Montefortino ed Amandola. Per quanto riguarda la ‘zona rossa’ di Arquata del Tronto si segnalano peggioramenti delle condizioni delle abitazioni gia’ gravemente lesionate ad agosto. Tante le nuove richieste di sopralluogo in abitazioni civili anche ad Ascoli Piceno, ma nel complesso, non risultano al momento nuove case inagibili rispetto a quelle gia’ lesionate dalle scosse di agosto.

In Abruzzo nessun ferito, gravi danni agli edifici

Nessun ferito, ma sono stati segnalati aggravamenti di danni ad alcuni edifici già danneggiati dal sisma del 24 agosto scorso. E’ quanto rende noto la sala operativa della protezione civile regionale dell’Abruzzo. Sono state attivate squadre a supporto dei Comuni più vicini al confine con le Marche per attività di monitoraggio ed eventuale assistenza ai cittadini. I comandi regionali e provinciali di carabinieri e vigili del fuoco, ed i referenti dell’Enel, Ferrovie, gestori Dighe, contattati dalla sala Operativa hanno confermato l’assenza di situazioni emergenziali. La sala operativa in attività h24 ha continuato a monitorare la situazione per tutta la nottata. Successivamente al verificarsi della seconda forte scossa, indicata dall’Ingv di grado 5.9 con epicentro tra i comuni di Castelsantangelo sul Nera e Ussita in provincia di Macerata, la Sala Operativa della Protezione Civile della Regione Abruzzo ha intensificato le operazioni di monitoraggio. Allo stato attuale, spiega la protezione civile regionale dell’Abruzzo, nessuno dei comuni abruzzesi vicini all’epicentro segnala danni e non sono arrivate segnalazioni da carabinieri e vigili del fuoco. Nel frattempo su richiesta del coordinamento della Regioni la Sala Operativa ha organizzato i propri mezzi e materiali ed a pre-allertare le organizzazioni di volontariato abruzzesi per una eventuale partenza della propria colonna mobile con effetto immediato. “Grazie alla risposta dei nostri volontari già nel corso della serata la Regione è stata in grado di confermare la propria disponibilità alla partenza ed alla realizzazione di un modulo da campo in grado di accogliere circa 250 persone – fa sapere la protezione civile regionale – La Sala Operativa in seconda ipotesi è pronta per l’eventuale disponibilità a fornire cucine da campo (almeno tre) attrezzate con tensostrutture, panche tavoli e servizi per fornire pasti“.

A L’Aquila e in tutto il territorio comunale e’ tornato l’incubo del sisma del 6 aprile 2009. Dopo che gia’ ad agosto scorso erano state avvertite in modo distinto le scosse che avevano interessato Umbria, Marche e Lazio, in molti la scorsa notte hanno preferito dormire in auto o, comunque, non rientrare in casa.

Nel Lazio 80 persone hanno dormito nelle tendopoli

Dopo le violente scosse di ieri sera e di questa notte, sono sempre rimasto in contatto con i vertici della Protezione Civile Regionale. Nelle aree già colpite dal terremoto del 24 agosto la situazione è costantemente monitorata e le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e i volontari della Protezione Civile da subito si sono accertati delle condizioni fisiche e psicologiche della popolazione, già duramente provata dai tragici eventi di fine estate. I Centri Operativi Intercomunali della Regione Lazio hanno coordinato tutta la notte le forze in campo. Si registrano alcuni crolli, in particolare è venuto giù l’ultimo edificio rimasto in piedi nella zona rossa di Amatrice oltre a un’abitazione a Cossito che ha interrotto la viabilità sulla Strada provinciale 20“. Lo comunica in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. “Anche in questo caso – prosegue – la Protezione Civile sta già provvedendo a rimuovere tutti i blocchi per consentire il ripristino della circolazione. Ad ora comunque non risultano né decessi, né feriti”. ”Sempre questa mattina – prosegue Zingaretti – sono state compiute verifiche sugli edifici giudicati strategici delle aree colpite: scuole, strutture pubbliche, palazzetto dello Sport, e sono state monitorate anche alcune abitazioni private. Per quanto riguarda gli istituti scolastici, solo in quello di Leonessa e nella struttura temporaneamente allestita ad Amatrice si sono svolte le lezioni, mentre sono rimaste chiuse le scuole di Posta, Borgo Velino, Castel Sant’Angelo e Antrodoco“. “Le forze dell’ordine, che stanno pattugliando da questa notte tutte le frazioni, sono all’opera per capire se esista qualche esigenza particolare da parte della popolazione – continua Zingaretti – In tanti, probabilmente per lo spavento e per il ricordo dei momenti tragici di agosto, ieri sera hanno chiesto di dormire in tenda, trovando ospitalità nelle tendopoli ancora aperte. Sono state circa 80 le persone che hanno alloggiato nei 4 campi della Regione Lazio di Amatrice, Saletta, Sommati e Torrita. In quest’ultima esiste una tensostruttura mensa adibita all’accoglienza di alcune persone durante la notte”. Come fa sapere la Regione, sono state predisposte infine delle verifiche a tappeto in tutte le frazioni per valutare l’esistenza di pericoli incombenti. “Va detto inoltre che non ci sono problemi sulla viabilità regionale, ma che per esigenze di sicurezza sono stati ricontrollati anche i ponti che non hanno riportato danni – prosegue la Regione – Gli uomini della Protezione civile regionale, dopo essersi assicurati delle condizioni della cittadinanza, hanno contattato ogni singola famiglia, anche quelle che abitano nelle zone limitrofe ad Amatrice“. “I tecnici della Protezione civile e del Genio Civile sono a disposizione per eventuali ulteriori verifiche su stabili pubblici e privati – sottolinea – Da ieri sera la Centrale Unica di Risposta del Nue ha registrato un sensibile incremento delle chiamate in ingresso, per lo più provenienti da cittadini impauriti che chiedevano informazioni. In particolare, nella fascia oraria tra le 19 e le 20, sono pervenute 971 chiamate rispetto alle 503 registrate nella fascia oraria 18-19“. “In coincidenza del secondo evento sismico, tra le ore 21 e le ore 22, le chiamate in ingresso sono state pari a 803 (tra le 20 e le 21 erano state 451) – conclude – In questo caso, però, i cittadini hanno segnalato danni alle strutture o richiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Nel complesso, tra le 19 e le 22, il Nue 112 ha inoltrato 182 chiamate alla Centrale operativa del Corpo Nazionale dei vigili del fuoco“.

Nessun danno registrato alle strutture archeologiche del Colosseo, Foro Romano e Palatino oggetto di controlli a tappeto della soprintendenza per l’area centrale di Roma. Verifiche sono state effettuate sia ieri sera subito dopo il Terremoto, sia stamane prima dell’apertura al pubblico, avvenuta regolarmente.

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