Terremoto Centro Italia, l’Appennino si sta “aprendo”: è sprofondato di 1 metro, ecco le incredibili immagini della faglia sui monti [GALLERY]

  • L'incredibile spaccatura sulla vetta del Monte Porche (2233 metri di altitudine)
  • Il sottostante distacco sul versante occidentale del Monte Porche
  • Il "Rigetto" della faglia che affiora in superfice di oltre un metro per lo sprofondamento del suolo
  • Da quest'immagine si può notare la differenza tra prima e dopo
  • Il terreno è sprofondato di oltre un metro in tutta l'area del Monte Vettore
  • "Oltre mezzo metro di fagliazione per chilometri", la testimonianza del geologo Paolo Galli
  • "Oltre mezzo metro di fagliazione per chilometri", la testimonianza del geologo Paolo Galli
  • Le strade di Norcia distrutte (foto LaPresse/Roberto Settonce)
  • Le strade di Norcia distrutte
  • Le strade di Norcia distrutte
  • Norcia
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La violenta scossa di terremoto di magnitudo 6.5 che alle 07:40 di stamattina ha scosso l’Italia con epicentro sull’Appennino e precisamente nei Monti Sibillini, ha provocato un abbassamento del suolo di circa un metro in tutta l’area (vastissima, tra Umbria e Marche) dell’epicentro. Soltanto per un piccolo-grande miracolo stavolta non ci sono state vittime, ma le montagne dei Monti Sibillini sono letteralmente sventrate. Una frattura lunga centinaia di metri si è aperta lungo la “costa” del monte del Redentore, vicino a Castelluccio di Norcia, il delizioso borgo tristemente raso al suolo. Il ‘taglio’, constatato da un sopralluogo aereo dei vigili del fuoco, si trova alcune centinaia di metri sotto la cima.

Su facebook il geologo e professore, Paolo Galli, che è anche dirigente del Dipartimento della Protezione civile, sta documentando l’accaduto con incredibili fotografie che in ambienti scientifici hanno già fatto il giro del mondo. Le pubblichiamo nella gallery a corredo dell’articolo: Galli testimonia “mezzo metro di fagliazione per chilometri, mai visto nulla del genere se non Irpinia”. Impressionante, poi, l’immagine del “rigetto” della faglia, visibile nel punto di roccia liscia in cui il piano di faglia affiora in superficie. Oltre un metro di faglia è venuto alla luce grazie all’abbassamento della crosta terrestre di oltre un metro!

La scossa ha aperto anche una profonda fessura nel Colle dell’Infinito a Recanati, il cuore della città natale di Giacomo Leopardi, l’anima dell’Italia. Drammatica la situazione anche nella Valnerina, dove continue frane stanno precipitando sul fiume Nera alle porte di Visso (Macerata). In un tratto il fiume è anche esondato, l’acqua ha invaso la strada, che è stata chiusa alcune centinaia di metri prima della frana, e il Corpo forestale tiene sotto controllo il livello, che è cresciuto leggermente. A poco più di un chilometro dal centro di Visso, grossi massi sono finiti anche lungo il tratto di strada interdetto. Il torrente Nera ha una portata di duemila metri cubi d’acqua al secondo. “Saranno caduti a occhio 30-40 mila metri cubi di montagna – ha detto all’Ansa il comandante della Forestale del Parco dei Sibillini, sul posto per un sopralluogo -. Prima di rimuovere la frana bisogna metterla in sicurezza. Il costone della gola è rimasto a sbalzo e può venire giù dell’altro“.

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Frane, crolli, viadotti pericolanti, strade interrotte e chiuse: è questa la situazione della viabilità nelle zone colpite dal sisma di questa mattina. In particolare il quadro tracciato dalla polizia di Stato segnala le criticità regione per regione. Nelle Marche la strada statale 4, “Salaria” al chilometro 150 è chiusa a causa di un cavo alta tensione a terra e verifica viadotti; la statale 685 Ascoli – Norcia è chiusa al Km. 3+700 per un viadotto pericolante; la provinciale 134 da Ussita (Macerata)- frazione Casali è chiusa per frana; la provinciale 135 tra Visso e Castel Sant’Angelo Sul Nera (Macerata) è chiusa per frana; la provinciale 136 tra Castel Sant’Angelo sul Nera (Macerata)-Castelluccio di Norcia (Perugia) è chiusa per frana. E ancora sulla provinciale 209 “Valnerina” a Villa Sant’Antonio (Fraz. Visso) senso unico alternato a causa di crolli di abitazioni, mentre dopo Visso, in direzione Terni, in località Molini di Visso, a causa di una frana la strada è chiusa fino al bivio con la provinciale 476; sulla provinciale 120 tra Sarnano e Sassotetto, nel maceratese, è chiusa per frana dal chilometro 5 al km 11; sempre nel maceratese la provinciale 91 da Fiastra a Pian di Pieca (Comune di S. Ginesio) è chiusa per frana; la provinciale 502 al Km 49 in località “Cusiano” nel Comune di S. Severino Marche (Macerata) è parzialmente chiusa per il crollo di abitazione. Infine la provinciale 89 Val Fluvione è chiusa nel centro abitato di Balzo, nel comune picentino di Montegallo. Nel Lazio la statale 4 Salaria al km 99 (Antrodoco) è chiusa in direzione Ascoli (i mezzi provenienti da Amatrice diretti a Roma possono passare). Al chilometro 134 inoltre viadotto gravemente lesionato (possibile bypassarlo usando il bivio). In Umbria, è chiusa la statale 685 in località Borgo di Cerreto all’innesto provinciale 209; mentre la 209 è chiusa in direzione Visso; chiusa la provinciale 476 nel tratto Preci- Norcia a causa di edifici pericolanti. Infine la provinciale 477 non è percorribile da Forche canapine a Castelluccio mentre nel tratto Norcia – Castelluccio passano solo mezzi di soccorso. In Abruzzo la statale 80 dal chilometro 50 al 60+300 è chiusa per un masso sulla strada.

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