Il Messico oggi fa i conti con i danni lasciati dal terremoto più forte degli ultimi 85 anni: almeno 61 i morti e oltre 300 i feriti causati dal sisma magnitudo 8.2 che ieri alle 06:49 ora italiana (le 00:49 ora locale) si è verificato davanti alle coste del Chiapas a 69,7 km di profondità a 87 km sudovest di distanza dalla località di Pijijiapan. L’evento ha fatto tremare buona parte del Centramerica.
Per l’esperto dell’USGS John Bellini, si è trattato del terremoto più forte in Messico dal 1932, quando una scossa 8.1 aveva colpito lo Stato occidentale di Jalisco, ed è stato più forte anche di quello devastante del 1985, che aveva raso al suolo intere aree di Città del Messico uccidendo migliaia di persone.
Dopo ventiquattro’ore, le repliche continuavano senza sosta: 381, di cui la più forte di 6,2 gradi.
Il presidente Enrique Pena Nieto ha visitato le zone devastate a Oaxaca e ha decretato tre giorni di lutto nazionale.
Varie località nel sud del Paese sono invase da cumuli di macerie, edifici danneggiati e senza luce elettrica.
Le vittime sono state tutte registrate negli Stati di Oaxaca, Chiapas e Tabasco; dei 45 morti a Oaxaca, la gran parte, 36, sono deceduti a Juchitan, una localita’ dell’Istmo de Tehuantepec.
La maggioranza delle 36 vittime, secondo il conteggio ufficiale, sono ancora sotto le macerie, 7mila abitazione hanno subito danni e migliaia di persone hanno dovuto dormire all’addiaccio.
E’ crollato anche l’ospedale: gli 85 pazienti sono stati portati in altri ospedali.