Terremoto, INGV: “Il sistema di faglie sta rilasciando energia” [GALLERY]

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Può accadere, sebbene non sia comune, che si verifichi un terremoto con un’intensita’ superiore a quella del sisma che l’ha generata. E’ ciò che è avvenuto due volte negli ultimi giorni nella sequenza sismica in corso nel Centro Italia. Il 26 ottobre scorso nella zona fra Perugia e Macerata il terremoto di magnitudo 5,9 seguiva di due ore la prima scossa, di magnitudo 5,4. Entrambe erano comunque inferiori rispetto al terremoto di magnitudo 6,0 che il 24 agosto aveva attivato la sequenza sismica. Il terremoto di magnitudo 6,5 registrato oggi e’ superiore anche a quello di agosto. Per i sismologi non è un’anomalia perche’ “non c’e’ una norma: sappiamo che in passato sono avvenute cose simili“, ha dichiarato il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. L’avvenimento odierno “indica che il sistema di faglie aveva accumulato abbastanza energia elastica nelle rocce e che la sta rilasciando“. E’ difficile spiegare perché una replica possa essere piu’ forte di quella principale, anche perche’ mancano i dati storici che permettano di fare confronti, spiega il sismologo Antonio Piersanti, dell’Ingv. Solo a Colfiorito era accaduto qualcosa di simile e forse anche nel 1980 in Irpinia, ma in quel caso i sismografi attivi erano appena tre, contro le centinaia odierne. In generale, ha proseguito Piersanti, il modo in cui puo’ rompersi una faglia “non e’ determinabile a priori e non ha una tipologia svolgimento che e’ sempre la stessa. Non c’e’ da stupirsi se una faglia possa spezzarsi con modalita’ mai viste prima“. La sequenza classica, nella quale le repliche di un terremoto hanno un’intensita’ e una frequenza che tendono gradualmente a diminuire e’ cio’ che si verifica di solito, ma non e’ affatto una regola.

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