Terremoto, le drammatiche FOTO: il bilancio sale a 250 morti e 365 feriti [LIVE]

  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Vincenzo Livieri
  • LaPresse/Vincenzo Livieri
  • LaPresse/Vincenzo Livieri
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Marco Cantile
  • LaPresse/Vincenzo Livieri
  • LaPresse/Vincenzo Livieri
  • LaPresse/Vincenzo Livieri
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • LaPresse/Vincenzo Livieri
  • LaPresse/Vincenzo Livieri
  • LaPresse/Vincenzo Livieri
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • LaPresse/REUTERS
  • LaPresse/REUTERS
  • LaPresse/REUTERS
  • LaPresse/REUTERS
  • LaPresse/REUTERS
  • LaPresse/REUTERS
  • LaPresse/REUTERS
  • LaPresse/REUTERS
  • LaPresse/REUTERS
  • LaPresse/REUTERS
  • LaPresse/REUTERS
  • LaPresse/REUTERS
  • LaPresse/REUTERS
  • LaPresse/Vincenzo Livieri
  • LaPresse/Vincenzo Livieri
  • LaPresse/NurPhoto
  • LaPresse/NurPhoto
  • LaPresse/NurPhoto
  • LaPresse/NurPhoto
  • LaPresse/NurPhoto
  • LaPresse/NurPhoto
  • LaPresse/NurPhoto
  • LaPresse/NurPhoto
  • LaPresse/NurPhoto
  • LaPresse/NurPhoto
  • LaPresse/NurPhoto
  • LaPresse/NurPhoto
  • LaPresse/NurPhoto
  • LaPresse/NurPhoto
  • LaPresse/NurPhoto
  • LaPresse/NurPhoto
  • LaPresse/NurPhoto
  • LaPresse/NurPhoto
  • LaPresse/NurPhoto
  • LaPresse/NurPhoto
  • LaPresse/NurPhoto
  • LaPresse/NurPhoto
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Manuel Romano/NurPhoto
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • LaPresse/Stefano Costantino
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
  • Piero Cruciatti / LaPresse
/
MeteoWeb

Sale a 250 morti il bilancio delle vittime del terremoto in Centro Italia. E’ l’ultimo aggiornamento ufficiale del Dipartimento della Protezione Civile. Il numero dei feriti ospedalizzati e’ salito a 365.

Le operazioni di ricerca e soccorso proseguiranno fino all’esaurimento dell’attivita’ che saranno concluse fino a quando non si pensera’ che non si possano individuare persone coinvolte nei crolli“: lo ha reso noto la Protezione civile durante la conferenza stampa in corso a Roma. Prosegue l’assistenza alle popolazioni: stanotte a fronte di 3400 posti gia’ disponibili ne sono stati utilizzati 1200. I centri di assistenza Accumoli, Amatrice, Arquata e Monte Gallo (per le Regioni Lazio e Marche) si aggiungono i posti letto messi a disposizione dalla Regione Umbria, a Norcia innanzitutto e in altri 4 centri.

Tra le macerie si e’ continuato a scavare senza sosta, e nelle tendopoli e nei centri di accoglienza allestiti tra Lazio e Marche e’ trascorsa la prima notte dopo il terremoto. Senza sosta, nonostante il buio, il lavoro dei Vigili del fuoco per recuperare eventuali superstiti sotto alle macerie. Un lavoro delicato che ha interessato tutto il cratere del sisma e nel quale sono impegnati 880 pompieri, con 250 mezzi.  Nelle zone la temperatura si e’ mantenuta su livelli accettabili anche la notte. Quasi tutti sono quindi riusciti a dormire, pur nelle sistemazioni di emergenza. “Sono stremati dalle scosse”, sottolinea uno dei soccorritori impegnati. “Abbiamo portato cibo e coperte a volonta'”, ha spiegato Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice. “Molti – ha aggiunto – sono stati quelli che hanno preferito cercare di dormire un po’ nelle loro auto”.

LaPresse/Settonce Roberto
LaPresse/Settonce Roberto

Una notte ancora caratterizzata dalle scosse, la piu’ forte delle quali di magnitudo 4.5 alle 5:17: l’epicentro è tra Accumoli, nel Reatino, e Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. Altre scosse registrate dall’Ingv sono avvenute nella zona di Rieti alle 4,51, magnitudo 3.9, e due minuti dopo nella provincia di Ascoli Piceno, con una magnitudo di 2.8. Nella cittadina di Accumoli si sono avuti nuovi crolli.

La scossa di magnitudo 4.5 delle ore 05.17 è stata avvertita anche a Roma. Diverse chiamate di cittadini preoccupati sono arrivate alla sala operativa dei vigili del fuoco della Capitale ma non sono stati segnalati danni agli edifici.

Un’altra forte scossa di terremoto è stata registrata alle 14.36 ed ha avuto una magnitudo di 4.3, con una profondità di 10 chilometri.

365 feriti negli ospedali

Piero Cruciatti / LaPresse
Piero Cruciatti / LaPresse

Sono 365 i feriti ricoverati negli ospedali a seguito del terremoto che ha colpito il Centro Italia. Il dato è stato diffuso dal Dipartimento della Protezione Civile. “Il numero delle vittime e’ quello verificato con le Prefetture – ha spiegato Titti Postiglione, direttrice dell’ufficio emergenza della Protezione civile- mentre il numero dei feriti si riferisce a quelli cosiddetti ‘ospedalizzati‘”. “Le operazioni di ricerca e soccorso delle persone sotto le macerie sono continuate tutta la notte. Non si sono mai fermate – spiega Postiglione- e al momento non sappiamo quando potremmo considerarle concluse. Ci potrebbero essere ancora persone in vita“. Intanto la macchina dell’assistenza agli sfollati e’ del tutto operativa: “L’attività di assistenza alla popolazione ieri sera aveva disponibili 3.400 posti letto, ma ne sono stati utilizzati solo 1.200 – spiega Postiglione-. Molti hanno trovato alloggi alternativi“. “I soccorsi, scattati nell’immediatograzie ai Vigili del fuoco, Carabinieri, Polizia, Forze armate, GdF, Capitanerie di Porto, Corpo Forestale e volontari- hanno coinvolto 5.400 persone – ha sottolineato Postiglione- uno sforzo che ha coinvolto tutto il Paese“. Postiglione, infine, ha sottolineato che al momento “non c’è un dato sui dispersi, perché sul territorio interessato dal sisma non c’erano solo i residenti ma molti turisti“. Ha poi escluso che ci sia una emergenza sangue. Infine il Comitato operativo della Protezione civile e’ in contatto costante con il ministero degli Affari esteri e le ambasciate per lo scambio di informazioni e per segnalazioni circa la presenza di stranieri sul territorio.

Il grande lavoro dei vigili del fuoco

Piero Cruciatti / LaPresse
Piero Cruciatti / LaPresse

Fino ad ora i Vigili del Fuoco hanno estratto vive dalle macerie del terremoto 215 persone. Presenti 2.027 uomini e 400 mezzi che “possono aumentare in qualsiasi momento se necessario“: lo ha reso noto il prefetto Bruno Frattasi, capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, nel corso dell’ultimo briefing della Protezione Civile.

Nel reatino “ci sono stati 200 salvataggi, e sono al momento impiegati 639 uomini e 270 mezzi“; nell’area delle Marche “15 salvataggi“, “con 388 uomini in campo“.

Ipotesi anche turisti stranieri tra vittime

La Protezione Civile non esclude che tra le vittime del terremoto in Centro Italia possano esserci anche turisti stranieri. E’ una possibilita’ che va pero’ ancora verificata: sono in corso – e’ stato spiegato – contatti tra il Dipartimento e le rappresentanze diplomatiche in Italia, tramite la Farnesina, per accertare se risultano segnalazioni di stranieri in viaggio in Italia con cui le famiglie hanno perso i contatti.

Impossibile stabilire il numero dei dispersi

“E’ impossibile” stabilire il numero dei dispersi a causa del terremoto che ha colpito il centro Italia “perche’ manca una lista di partenza” dal momento che in alcuni dei comuni devastati vi erano molte turisti e molte persone di passaggio: lo ha detto il capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, intervistato dal Gr1. “Senza avere una lista di partenza – ha aggiunto – e’ impossibile sapere quanti sono i dispersi. Continueremo a cercare fino all’ultimo”.

“Andiamo avanti anche oggi con il soccorso tecnico per la ricerca di persone e per la messa in sicurezza di zone ad alto rischio di crollo. Lavoriamo, inoltre, per la massima assistenza alla popolazione”: cosi’ ha detto il capo del Dipartimento della Protezione Civile, intervistato dal Gr1. “Solo successivamente – ha aggiunto – passeremo a definire una seconda fase di interventi”.

Abbiamo “perso tutto, pure la paura”

LaPresse/Settonce Roberto
LaPresse/Settonce Roberto

“Abbiamo perso tutto, pure la paura. Non abbiamo piu’ la casa, tanti parenti, amici e conoscenti sono morti, non abbiamo piu’ niente da perdere”. E’ quanto dice Monica parlando della forte scossa di magnitudo 4,5 che c’e’ stata nuovamente ad Amatrice alle 5,17 di stamane. “Noi dormiamo in macchina e durante tutta la notte ci sono state delle scosse fino a quella delle cinque che e’ stata la piu’ forte e la macchina ha cominciato a tremare e a muoversi. Ma ormai non abbiamo piu’ niente da perdere. Abbiamo perso tutto, pure la paura”.

Oltre 4000 persone in campo per portare aiuto

Prosegue l’impegno del Servizio Nazionale della Protezione Civile mobilitato dalle prime ore di ieri, mercoledì 24 agosto, a seguito del terremoto che ha colpito alle 03,36 il centro Italia e delle numerose scosse, anche forti, che si sono succedute.
Nel corso della notte sono state oltre 1200 le persone assistite nei campi e nelle strutture allestite tra Lazio, Marche e Umbria. Di queste, circa 600 persone sono state ospitate nei comuni di Accumoli, Amatrice, Montegallo e Arquata, a fronte di una disponibilità complessiva di circa 3400 posti allestiti, a cui si aggiungono altri moduli pronti per l’impiego secondo necessità.

Sono oltre 6000 gli uomini e le donne del servizio nazionale della Protezione civile dispiegati sul territorio colpito.
Di questi, oltre 1000 appartengono al Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, 1100 alle forze di polizia, 500 alle forze armate, 644 alle organizzazioni nazionali di volontariato, circa 1500 alle regioni direttamente interessate dal sisma e alle colonne mobili di quelle attivate da fuori regione (Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Molise, Emilia Romagna, Toscana), oltre 400 alla Croce Rossa Italiana. Circa 1000 unità di personale, infine, appartenenti ai centri di competenza tecnica scientifica e alle aziende erogatrici di servizi essenziali, impegnati sul territorio. A questi si aggiunge tutto il personale delle amministrazioni territoriali delle aree colpite dal sisma.

Il Comitato Operativo della Protezione Civile resta riunito in seduta permanente a Roma, mentre proseguono le operazioni di ricerca e soccorso e le attività di assistenza alla popolazione. Il bilancio provvisorio delle vittime, rivisto alla luce dei nuovi dati forniti dalle due Prefetture, è attualmente di 241 (195 nel reatino e 46 nell’ascolano). Il numero dei feriti ospedalizzati è pari a 270.

La Protezione civile ricorda che sono attivi i seguenti numeri verdi informativi: contact center della Protezione civile nazionale: 800840840; sala operativa della protezione civile Lazio: 803 555; numero verde della Protezione Civile delle Marche 840001111.
Per la raccolta di offerte di beni e servizi in favore delle popolazioni colpite, la Regione Lazio e la Regione Marche hanno attivato due caselle di posta dedicate: per il Lazio le offerte possono essere inviate a sismarieti@regione.lazio.it. Per le Marche il riferimento è prot.civ@regione.marche.it.

È infine attivo il numero solidale 45500, tramite cui è possibile donare due euro a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto inviando un sms o chiamando da rete fissa.

issa.

Da Twitter a Facebook, un milione di post sui social

Da Twitter a Facebook, passando per Instagram e YouTube: notizie sul terremoto che ha sconvolto il Centro Italia, numeri utili, foto, testimonianze, passaparola per la solidarieta’ sono stati condivisi online da oltre 360 mila utenti italiani generando un milione di post. E’ il quadro della “viralita'” del sisma sui social network fornito dalla societa’ d’analisi Blogmeter. L’arco temporale di riferimento e’ dalle 2 della notte del terremoto alle 11 di questa mattina. Complessivamente, spiega all’ANSA l’analista Vincenzo Cosenza, i messaggi “hanno dato luogo a 6,6 milioni di interazioni”. Potenzialmente i post pubblicati potrebbero aver raggiunto 5,3 miliardi di altri utenti. Tre quarti dei messaggi arriva da Twitter, mentre il 22% da Facebook (valore sottostimato perche’ non sono conteggiati i post condivisi solo con la propria cerchia di amici), l’1% da Instagram, il 2% da blog e altri siti. Il primo picco di condivisioni si e’ registrato alle 4, dopo la prima forte scossa delle 3.36, con circa 44 mila post, il secondo alle 11 con 72 mila post. “Anche questa volta le prime informazioni online sono arrivate dal basso”, osserva Cosenza, “da cittadini particolarmente seguiti sui social e da qualche organo di informazione”.

Soccorsi da tutta Italia

LaPresse/Stefano Costantino
LaPresse/Stefano Costantino

Una tragedia e il cuore grande degli italiani. Da tutta Italia stanno convergendo sulle zone colpite dal Terremoto uomini, mezzi e aiuti di ogni tipo. Dal Piemonte all’Abruzzo, passando per Lombardia e Veneto si mettono a disposizione anche posti letto per i feriti. Ecco la mobilitazione regione per regione, come coordinata dalla teleconferenza interregionale.Le Regioni in campo nelle sono colpite sono Lazio, Umbria e Marche, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Molise. L’Umbria ha dichiarato la totale autosufficienza per la gestione dell’emergenza. Le altre regioni hanno dato la loro disponibilità per un totale di 19 moduli di assistenza alla popolazione, ulteriori unità cinofile per ricerca persone disperse, tecnici per la valutazione dei danni e funzionari per l’assistenza ai comuni colpiti.
DAL PIEMONTE Il Piemonte ha allestito i propri moduli di assistenza alla popolazione completamente autosufficienti, per un totale di 500 persone. Sono partite le unità cinofile richieste e la colonna mobile è pronta e rimane in attesa della conferma della destinazione da parte del Dipartimento della protezione civile.
DALLA LOMBARDIA “Anche la Protezione civile della Città metropolitana di Milano è entrata in azione dopo la grave situazione verificatasi in Centro Italia dopo il violento sisma di questa notte”. Si è deciso l’invio delle unità cinofile di ricerca e di un elicottero con a bordo due unità e l’équipe sanitaria. Inoltre, personale tecnico inquadrato nella colonna mobile della Città metropolitana è pronto a partire per una prima attività esplorativa (scouting) nelle aree colpite dal Terremoto”.
DAL VENETO E’ attivata in ogni sua componente la macchina di aiuti della Regione Veneto che, fin dalle prime ore del mattino, il presidente Luca Zaia, supportato dall’assessore Gianpaolo Bottacin e dai tecnici regionali, ha messo a disposizione del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, per contribuire ai soccorsi alle popolazioni del centro Italia colpite dal sisma. Per quanto riguarda la parte sanitaria, su richiesta del Dipartimento Nazionale, è partito per Rieti l’elicottero del Suem 118 di Padova, con un equipaggio completo di anestesista rianimatore che fa base all’aeroporto reatino per contribuire al recupero e al trasporto dei feriti. Da Venezia è partita la squadra Urban Search And Rescue composta da Vigili del Fuoco e sanitari (un medico e un infermiere formati per intervenire in situazioni catastrofali) del Suem 118. La Sanità veneta è pronta anche per eventuali necessità di ricovero: sono stati infatti messi a disposizione 10 posti letto di terapia intensiva e il numero eventualmente necessario di letti di degenza. 300 sacche di sangue sono pronte a partire, se necessario, dal Centro Trasfusionale regionale. Dal punto di vista delle azioni di protezione civile, sono state inviate, e sono sul posto, due unità cinofile specializzate nella ricerca delle persone, ed è stata allestita una colonna mobile in grado di realizzare un campo base totalmente indipendente con tende, servizi igienici, cucine, per 250 persone. I tecnici della Protezione Civile del Veneto hanno concluso da poco una videoconferenza con il Dipartimento Nazionale, dal quale si attendono indicazioni su dove e quando inviare la struttura mobile.
DALL’ABRUZZO Uomini e mezzi della Protezione Civile Abruzzo sono già nelle zone terremotate di Lazio, Marche e Umbria. Il consigliere regionale delegato, Camillo D’Alessandro ha confermato il massiccio impiego di uomini e mezzi. “Dai primissimi momenti dopo il Terremoto ci siamo subito attivati con mezzi uomini ovviamente coordinandoci con la Protezione Civile Nazionale. Tutto questo dopo aver verificato che in Abruzzo non ci sono stati fortunatamente problemi, se non qualche situazione a L’Aquila e Montereale (L’Aquila) da monitorare. Stiamo portando avanti le verifiche tecniche sugli immobili pubblici, e allo stesso tempo, dopo aver verificato che la situazione è comunque sotto controllo, abbiamo potuto concentrarci sulle zone terremotate di Lazio, Marche e Umbria. Stiamo inviando anche altri uomini e mezzi nelle zone colpite dal Terremoto, sempre coordinandoci con la Protezione Civile Nazionale”. La Regione Abruzzo ha messo anche a disposizione gli autobus del servizio pubblico Tua per una seconda fase. “Quando arriverà il momento di trasferire le popolazioni, abbiamo detto che se può servire, metteremo a disposizione i nostri mezzi del Trasporto Regionale, sempre sotto il coordinamento nazionale”.
DAL MOLISE L’intervento di soccorso della Regione Molise, concordato e coordinato dal Dipartimento nazionale della Protezione civile, sarà concentrato nel comune di Amatrice (Rieti). Lo comunica il governatore, Paolo Frattura. In partenza dal Molise oltre a tende per l’accoglienza degli sfollati, cucina da campo, bilici e gruppi elettrogeni, anche una tensostruttura di circa 200 metri quadri destinata ai soccorsi.
DALL’EMILIA Solidarietà alle popolazioni del centro Italia colpite dal sisma, donazioni tramite conti correnti e raccolta fondi, interventi nelle zone devastate dal Terremoto con uomini, mezzi e strutture d’emergenza: l’Emilia, ferita dal doppio tragico sisma del 20 e 29 maggio 2012, si è subito messa in moto. Oltre alla prima colonna di 20 camion, con a bordo un centinaio di volontari e tecnici dell’Agenzia regionale di Protezione civile, partita in mattinata, anche enti locali, sindacati e partiti stanno mettendo a punto iniziative. La Province di Modena e Reggio Emilia hanno aperto conti correnti e le risorse raccolte saranno utilizzate per gli interventi nei prossimi mesi. A Bologna è in campo anche il Comitato inquilini resistenti: gli occupanti di via De Maria hanno deciso di raccogliere beni di prima necessità per i terremotati. Il Pd si sta attivando “per mettere in campo tutte le iniziative di solidarietà e di sostegno possibili”, ha detto il segretario regionale Paolo Calvano, mentre la direzione di Festareggio ha deciso di devolvere 2 euro per ogni biglietto acquistato per il concerto di di Wolfmother e la Festa provinciale dell’Unità di Modena devolverà parte dell’incasso della serata a beneficio delle zone devastate. Anche i sindacati annunciano la loro mobilitazione.

Condividi