Terremoto Messico, epicentro a Puebla: crolli e distruzione in tutto il Paese, tantissimi morti e maxi blackout [LIVE]

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Una nuova violenta scossa di terremoto ha colpito stasera il Messico alle 13:14 ora locale, quando in Italia erano le 20:14 della sera: magnitudo 7.1, ben inferiore rispetto al sisma di magnitudo 8.2 del 7 settembre scorso, ma stavolta con epicentro sulla terraferma, nello Stato di Puebla (due settimane fa, invece, la forte scossa s’era verificata nell’oceano Pacifico, con epicentro al largo). Ecco perché stavolta si teme che il bilancio delle vittime possa essere addirittura più grave rispetto ai 90 morti accertati provocati dal sisma del 7 Settembre.

Al momento sono accertati 42 morti nello Stato di Morelos, la cui capitale e’ Cuernavaca, citta’ storica fortemente colpita dal terremoto. Altre 13 vittime nella città di Puebla de Zaragoza (che conta un milione e mezzo di residenti e si trova un centinaio di chilometri a sud della capitale) e altri due morti nello stato di Messico, che circonda a nordovest il distretto federale che ospita Città del Messico, e 4 morti a Città del Messico, la capitale; ma le vittime sembrano destinate tragicamente ad aumentare. Nello Stato di Morelos il maggior numero di numero di vittime si conta nella citta’ di Jojutla: sono 12 le persone decedute. Quattro i morti a Cuernavaca, 6 a Tetecala, 2 a Yecapixtla, 4 a Jiutepec, 4 a Axochiapan, 4 a Miacatlan, 1 a Cuautla, 1 a Yuautepec. 4 a Tlayacapan. Il governatore Ramirez ha riunito il Comitato statale di emergenza. “Il mio abbraccio solidale ai familiari delle vittime. Stiamo assistendo le famiglie. La nostra forza e’ essere uniti”, ha twittato Ramirez.

Fin da subito si e’ capita infatti la gravita’ della scossa, avvenuta ad una cinquantina di chilometri di profondità. E non solo per il terrore che ha fatto scendere in strada migliaia di abitanti della megalopoli dove vivono venti milioni di persone. Vari edifici a Citta’ del Messico sono crollati, uno dei quali nel quartiere centrale di Condesa. “Ho visto cadere il palazzo, e’ molto alto, c’e’ molta gente dentro, non capisco perche’ non arrivino aiuti“, ha detto alla tv messicana una donna che vive davanti all’edificio mentre gente comune si affrettava a rimuovere le macerie. Ma ovunque in citta’ le immagini delle televisioni documentano danni e crolli con colonne di fumo che si alzano sulla capitale.

Il sindaco di Citta’ del Messico ha confermato che ci sono informazioni su persone intrappolate in edifici crollati dopo il terremoto. Almeno 29 case o palazzi sono crollati o hanno subito danni di una certa importanza a Citta’ del Messico a causa del terremoto che ha scosso oggi la capitale, secondo un primo bollettino diffuso dalle autorità municipali. Il canale online dell’Excelsior, quotidiano della città, ha passato in rassegna i danni prodotti dalla scossa in zone come Colonia Jaurez, Colonia del Valle e La Condesa, confermando che anche l’aeroporto della capitale e’ stato raggiunto dal Terremoto, per cui lo scalo aereo e’ stato chiuso. Il terremoto ha anche provocato numerosi incendi. “Per favore, silenzio! Stiamo lavorando per salvare i piccoli!“: questo il grido dei responsabili della protezione civile messicana mentre, circondati dalla folla, tentano di trarre in salvo bambini rimasti sepolti sotto le macerie di una scuola di Citta’ del Messico. I media locali trasmettono in diretta dall’esterno della scuola Enrique Rebsamen, nella zona di Coyoacan, completamente crollata per il terremoto. Almeno uno dei piccoli e’ stato tratto in salvo ma non si sa ancora quanti altri siano ancora intrappolati sotto le macerie.

Il terremoto ha provocato una profonda crepa in una tribuna dello stadio ‘Azteca’ della capitale, tra i più importanti dell’America Latina con i suoi 105.000 posti a sedere e teatro di alcuni tra i momenti più importanti della storia del calcio, come il gol di mano di Maradona all’Inghilterra ai mondiali dell’86 o la spettacolare semifinale Italia-Germania 4-3 del Mondiale ’70.

Il potente sisma si e’ verificato proprio nel giorno in cui nella capitale era in programma un’esercitazione antisismica in occasione del 32° anniversario del devastante terremoto del 1985 che causo’ migliaia di morti. E dopo che la popolazione era già stremata per lo sciame sismico innescato dalla scossa dello scorso 7 settembre, anche se esperti locali non confermano che tra i due sismi ci sia un collegamento. Il terremoto e’ stata avvertito chiaramente non solo a Citta’ del Messico – dove il traffico aereo verso l’aeroporto internazionale e’ stato bloccato – ma anche, tra l’altro, a Oaxaca, uno dei tre stati più colpiti dalla scossa di qualche giorno fa. Secondo il ministro dell’Interno dello Stato di Puebla, Diodoro Carrasco, i campanili di alcune chiese sono crollati nella localita’ di Cholula, famosa per le sue molte chiese.

L’epicentro è stato localizzato non lontano da Atencingo, nello stato centrale di Puebla, a circa 120 di chilometri dalla capitale, e a circa 51 chilometri di profondita’. A riferirlo l’Osservatorio geologico degli Stati Uniti (Usgs). In quel momento molti erano impegnati – o avevano da poco portato a termine – delle simulazioni di evacuazioni di emergenza, soprattutto negli edifici – come grattacieli, uffici o scuole – del centro cittadino.

Il terremoto che ha colpito oggi il Messico non e’ una scossa di assestamento del sisma di 11 giorni fa, vista la distanza geografica tra i due eventi. E’ certamente un evento diverso e non collegato. Lo ha comunicato il sismologo dell’Usgs, Paul Earle, spiegando che la distanza dei due epicentri e di 650 chilometri e la maggior parte delle scosse di assestamento si verifica entro i 100 chilometri. La scossa odierna si e’ verificata su una placca tettonica nota, ma non alla ‘saldatura’ di due diverse placche in movimento come quello dell’8 settembre.

Dopo la scossa sono inoltre rimaste senza elettricità 3,8 milioni di persone: lo ha annunciato la Comision Federal de Eectricidad (CFE) citata dal sito del quotidiano Excelsior. Via Twitter, il direttore della CFE Jaime Hernandex ha chiesto alla popolazione di non avvicinarsi a installazioni elettriche danneggiate o a cavi portati allo scoperto dal terremoto, cosi’ come a spegnere tutti gli apparecchi elettrici non essenziali finche’ durera’ l’emergenza terremoto. Nella sola Valle del Messico almeno due milioni di utenze sono senza energia elettrica, almeno un milione nello stato di Puebla. Nel Morelos, dove finora si registra il piu’ alto numero di morti, il blackout riguarda oltre 708 mila utenze e altre 102 mila sono al buio nell’Oaxaca.

Circa 2 milioni di persone su un totale di circa 20 milioni sono senza elettricita’ a Citta’ del Messico dopo il violento terremoto di oggi: lo ha reso noto il sindaco della capitale, Miguel Angel Mancera. Altre fonti riferiscono del crollo parziale della sede dell’Istituto Tecnologico di Monterrey, tra i principali atenei del paese, nell’esclusivo quartiere di Santa Fe nella capitale. Non ci sono feriti ne’ persone intrappolate. Un ponte e’ crollato lungo l’autostrada tra Citta’ del Messico e Acapulco.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha intanto detto che il suo Paese è pronto a dare un aiuto al Messico. “Dio vi benedica. Siamo con voi e saremo lì con voi“, ha scritto il presidente Usa su Twitter.

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