Terremoto: scenario apocalittico [FOTO], il bilancio provvisorio sale a 159 morti [LIVE]

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Non si fermano nella notte le ricerche dei dispersi ad Amatrice, prostrata dal sisma. Una unità di vigili del fuoco di 6 unità è arrivata dalla Valle d’Aosta ed è pronta a operare stanotte. “Non ci fermiamo, finché c’è speranza”, dice uno di loro che fa base nel piazzale dell’ospedale Grifoni dove è arrivato un mezzo del 115 che permetterà a chi opera in paese di darsi il cambio

Bilancio sempre più grave: 159 morti accertati – “Ci sono 106 morti sulla parte laziale e 53 sulla parte marchigiana, quindi il bilancio ufficiale sale a 159 vittime. Sappiamo che ci sono ritrovamenti in corso e quindi il numero crescerà ma per rispetto delle operazioni in corso, anche di riconoscimento delle salme, mi attengo a questi numeri”. Così il capo della protezione civile Fabrizio Curcio in collegamento a Porta a Porta su Rai1. “Nell’hotel Roma ci sono 70-80 posti: dovrebbero essere una trentina le persone presenti al momento del sisma. Di queste trenta, alcune sono riuscite a scappare, due persone estratte vive e due morte. Mi sembra abbiano individuato altre persone sotto le macerie. Al momento stanno lavorando lì 25 uomini dei vigili del fuoco”. Tutte le strutture di soccorso sono operative: “Il sistema di notte non rallenta”, aggiunge.

Bilancio sale a 124 morti accertati – “Ci sono altri 4 decessi nel marchigiano”, dunque il bilancio sale a “124 vittime”. Lo ha detto a ‘Porta a Porta’ in onda su Raiuno il capo del dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio. “I soccorsi stanno continuando a lavorare, lavoreranno fino a che non ci sarà più la possibilità di trovare nessun altro – ha aggiunto Curcio – Dobbiamo essere fiduciosi, si sta lavorando ancora in alcune zone, in alcune frazioni, però credo che il bilancio possa aumentare”. “Il dato di quante persone sono uscite dall’Hotel Roma non lo ho”, ha poi precisato Curcio in merito al crollo dell’hotel nel centro di Amatrice. “So che Amatrice, così come la zona laziale, ha avuto più di 86 salme ritrovate e si sta ancora lavorando in molte zone per determinare se ci sono altre possibilità di salvare ulteriori vite”, ha aggiunto. Curcio ha sottolineato la “difficoltà operativa” dal momento che “Amatrice ha 69 frazioni”, quindi “un Comune che vive su 69 altre realtà al di là del centro di Amatrice”. “Già raggiungere tutte le 69 frazioni è stato abbastanza complicato, soprattutto in termini di viabilità – ha proseguito – In ognuna di queste 69 frazioni sono stati fatti degli accertamenti, laddove ci sono dei crolli si sta lavorando”.

“Ci sono almeno 120 vite spezzate e non e’ un bilancio definitivo”. Lo ha detto Matteo Renzi a Rieti.  “Domani al Cdm saranno varati i primi provvedimenti che saranno gia’ immediati nella giornata di domani, ma credo sara’ necessario un lavoro molto serio e costante nei prossimi giorni e mesi”. “Bisogna garantire una ricostruzione vera, anche se oggi è il momento di asciugarci le lacrime”. “I feriti e i malati portati via da Amatrice e Accumoli sono 368 da questa mattina”. Nel programmare la ricostruzione dei comuni colpiti dal Terremoto stanotte, “quello che è fondamentale è dare certezza di tempi di ricostruzione” ed evitare di ripetere ciò che è successo in Abruzzo, dove “si sono persi i primi anni”. “E’ possibile che il numero delle vittime cresca. Potrebbe crescere, ma noi abbiamo la responsabilita’ di dare il numero delle salme estratte e che sono in via di identificazione: 34 nel versante marchigiano, 86 nel versante laziale,”. spiega il premier Matteo Renzi in conferenza stampa. “Non e’ una cosa semplice riuscire a intervenire, se fosse ottobre ci sarebbe possibilita’ di fare il computo delle vittime, ma siamo in un periodo in cui quei comuni vanno moltiplicati per 10 in termini di presenza rispetto ai residenti ufficiali”, aggiunge.

“Aprire una discussione polemica quando si ha un sisma di questa gravita’ non ha alcun significato, ora e’ il momento delle lacrime”: lo afferma il premier rispondendo a chi gli fa notare l’elevato numero di vittime in occasione degli ultimi terremoti che hanno colpito l’Italia. “Ciascuno faccia le sue valutazioni. Di fronte a un grave terremoto la prima cosa da fare e’ sicuramente creare condizioni in cui si possa ricostruire in un clima di sicurezza”

Nel Consiglio dei Ministri, convocato per domani a palazzo Chigi, verrà proclamato lo stato d’emergenza per le zone colpite dal Terremoto stanotte.

“E’ difficile da fare una stima, ma temo che ad Amatrice ci siano almeno cento dispersi”. Lo ha detto all’Adnkronos il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi. “Al momento – ha spiegato il primo cittadino – le vittime accertate sono 75, ma il numero è destinato a salire”.

Distruzione e criticità

Arquata del Tronto, uno dei paesi colpiti dal sisma che stanotte ha scosso il Centro Italia, “è distrutto” e aumentano le vittime tra cui anche i bambini: a comunicarlo è il sindaco del paese delle Marche. “La situazione è sempre critica, c’è un intero paese completamente distrutto. Stanno tirando fuori le salme tra queste anche qualche bambino. Purtroppo le vittime stanno crescendo e non sappiamo neanche il numero preciso perché nel periodo estivo le case erano affollate” lo ha detto il sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci, al Tg2000. “Rispetto all’inverno – ha aggiunto il sindaco – il numero dei residenti è molto più grande. Generalmente siamo 1300 abitanti ma in questo periodo siamo arrivati a 5000 persone. La situazione più catastrofica è a Pescara del Tronto in cui si contano decine di morti”.

Ad Amatrice ci sono ruderi dai quali penzolano lenzuola e tovaglie annodate usate dai disperati prigionieri delle abitazioni crollate per scendere dai piani alti. “Questa notte quando sono sceso in strada ho avuto subito la sensazione che non c’era più il paese e che ci sarebbero state svariate vittime, così purtroppo è stato”. Lo ha detto il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi in merito al sisma che ha devastato il Comune laziale. “Al momento le vittime sono 64 ad Amatrice, ma il numero è destinato a crescere”, ha aggiunto il primo cittadino.

Il numero solidale

LaPresse/Xinhua
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È attivo dalle ore 15, grazie al protocollo d’intesa esistente tra Dipartimento della Protezione Civile e operatori di telefonia fissa e mobile, il numero solidale 45500 a sostegno delle popolazioni colpite dal Terremoto che ha interessato stanotte il Centro Italia. Lo comunica il Dipartimento della Protezione civile. Grazie agli operatori Tim, Vodafone, Tre, Fastweb, Coopvoce, Wind e Infostrada, è così possibile donare due euro inviando un sms solidale o effettuando una chiamata da rete fissa al 45500. I fondi raccolti saranno trasferiti dagli operatori, senza alcun ricarico, al Dipartimento della Protezione civile che provvederà a destinarle alle regioni colpite dal sisma.

“Crolla tutto”

Qui crolla tutto, sto girando per i borghi ed e’ un crollo totale. Il numero delle vittime e’ in aumento, speriamo si fermi“. Lo dice Stefano Petrucci, sindaco di Accumoli, intervistato da RaiNews24. “A vista tutte le case sono inagibili- aggiunge- dovremmo allestire tendopoli per tutta la popolazione. E’ un territorio di montagna, questa mattina c’erano dieci gradi”.

arquata1E’ uno scenario apocalittico quello che ci si trova davanti addentrandosi da Piazza Antonio Serva, nel centro storico di Amatrice, dopo il terremoto devastante di questa notte. L’intera fila di abitazioni lungo quello che era il corso e’ completamente collassata e le macerie delle facciate crollate occupano tutta la sede stradale“: questa la testimonianza dei redattori dell’ANSA giunti ad Amatrice immediatamente dopo il sisma. “I vigili del fuoco si stanno arrampicando a piedi sulle macerie per cercare eventuali dispersi, e anche un bobcat e’ in azione per cominciare a liberare la strada dalle macerie. Molti uomini stanno scavando a mano con le pale“. Semidistrutta anche la Chiesa di Sant’Agostino, la facciata e’ parzialmente crollata, anche il rosone; il campanile presenta grossi crolli ed e’ tuttora a rischio di collasso. Grossi blocchi di pietra bianca ingombrano la strada. I feriti vengono portati via dal centro anche con mezzi improvvisati come il cuscino di un divano usato come barella. Sul posto si trovano il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, che e’ anche medico, e l’ assessore comunale alla Ricostruzione del comune dell’Aquila, Pietro Di Stefano, originario di Cagnano, e che quindi e’ giunto in breve tempo. “Appena sono arrivato ho capito che e’ come Onna (la frazione dell’Aquila completamente distrutta con 41 vittime) – ha detto Di Stefano – ma oltre ad Amatrice il vero problema e’ tutto il gruppo delle frazioni che sono qui intorno, paesini che rischiano di essere stati spazzati via”.

Lasciare libere le strade di accesso alle zone colpite dal sisma, particolarmente la via Salaria, ma anche le linee telefoniche e cellulari per non intralciare i soccorsi: queste le raccomandazioni date dalla Croce Rossa Italiana sul suo profilo Twitter. “Tutta la Croce Rossa in stato di mobilitazione. Squadre cinofile, squadre di soccorso con 20 ambulanze in arrivo. Cucine da campo per assistenza alla popolazione in partenza per Amatrice e Accumuli. Automobilisti invitati ad evitare di percorrere Via Salaria per permettere ai mezzi di soccorso di raggiungere le zone colpite”. La Croce Rosa ha pubblicato un vademecum su cosa fare in caso di terremoto. Tra le indicazioni per chi e’ al chiuso si raccomanda di cercare riparo e non precipitarsi sulle scale o in ascensore, mentre chi e’ all’aperto deve recarsi nelle zone di raccolta evitando di usare il telefono e l’automobile.

E’ stato avvertito anche a Napoli il forte sisma che ha colpito, la notte scorsa, il centro Italia. Secondo quanto conferma la centrale operativa dei Vigili del Fuoco, diversi cittadini hanno telefonato spaventati per capire dove fosse l’epicentro. I vigili sottolineano che nessun danno si e’ registrato a persone o edifici e che, come da protocollo, due unita’ operative sono partite per supporto dei colleghi nei territori colpiti dal terremoto. Probabile l’invio di altri mezzi e uomini.

Tanta paura ma nessun danno nell’Aretino dopo la scossa di terremoto di magnitudo 6.0 che alle 3.30 ha colpito il Reatino. Il centralino dei vigili del fuoco e’ stato subissato di telefonate mentre nove pompieri del comando di Arezzo stavano partendo verso Amatrice (Rieti). La scossa e’ stata avvertita con particolare intensita’ nei piani alti degli edifici cittadini ma anche in altri centri della provincia di Arezzo, con suppellettili e lampadari che hanno oscillato a lungo. Nessun danno viene segnalato neppure nelle zone montane della Valtiberina dove il sisma e’ stato sentito in maniera molto forte. Gli abitanti, tirando un forte vento gia’ da qualche ora, non hanno pero’ distinto sul momento se si trattasse di una sorta di tromba d’aria o del terremoto. Una volta realizzato cosa stava accadendo, sono scesi in strada cosi’ come accaduto anche nel capoluogo. Il sisma e’ stato percepito anche in alcune zone del territorio fiorentino.

LaPresse/Vincenzo Livieri
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Tanta paura, con tanta gente svegliata dal terremoto e scesa in strada in piena notte. Si e’ sentita forte anche nella Capitale la scossa di terremoto che ha devastato Amatrice e Accumoli, nel reatino, e ha colpito con gravi danni anche altri paesi dell’Italia centrale. Letti che si sono mossi, muri e finestre che hanno tremato a lungo. Migliaia di romani si sono svegliati alle 3:36, in tanti sono scesi in strada per la paura, dal centro alla periferia. In tanti hanno sentito, netta e chiara, piu’ tardi anche la seconda scossa. Sono partite subito le verifiche della Soprintendenza speciale per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma: “Nessun danno al Colosseo”, è il risultato all’esito dei controlli, comunicato dalla stessa Soprintendenza. “Fin dalle prime ore di stamattina, la Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’Area Archeologica centrale di Roma ha attivato una squadra per verificare eventuali danni strutturali all’Anfiteatro Flavio a seguito dell’evento sismico registrato nella scorsa notte. L’analisi si è svolta prima dell’apertura del monumento al pubblico per garantire l’incolumità dei visitatori”, spiega la nota della Soprintendenza speciale, assicurando: “Non sono emersi danni di alcuna natura”.

Quasi rasa al suolo Pescara del Tronto

Estratte vive dalle macerie decine di persone salvate dagli agenti del Corpo forestale a Pescara del Tronto. Risulta gravemente danneggiato il paese di Pescara del Tronto, quasi raso al suolo mentre la frazione di Peracchia di Acqua Santa Terme è ancora isolata.

Un’area ad alta pericolosità

LaPresse/Reuters
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Il terremoto che ha colpito l’Italia centrale “ricade in una zona già inserita nella Mappa sismica italiana e nella Mappa, pubblicata a inizi 2003 in Gazzetta Ufficiale, questa zona appenninica era già stata classificata come ad alta pericolosità sismica”. A metterlo in evidenza è il sismologo e geofisico Enzo Boschi, raggiunto telefonicamente dall’Adnkronos. Boschi, uno dei massimi esperti europei di terremoti ed ex presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), sottolinea che “la Mappa sismica italiana risale al 2003 e fu voluta subito dopo il terribile terremoto di San Giuliano di Puglia del 31 ottobre 2002 che uccise 27 bambini e un’insegnante” nel crollo della scuola Francesco Jovine. La Mappa, ricorda Boschi, “fu fortemente voluta dall’allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta che, all’indomani del terribile terremoto di San Giuliano di Puglia, ci chiamò e ci chiese di pubblicare tutti i dati sul rischio sismico in Italia”. La mappa, continua il geofisico, “fu pubblicata a inizio 2003 in Gazzetta Ufficiale con decreto del Presidente del Consiglio e, nel 2009, divenne legge. Sulla base di questa mappa della sismicità in Italia, cioè, bisognava realizzare interventi di prevenzione antisismica sugli edifici”.

Danneggiate strade di collegamento

LaPresse/Reuters
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La Polizia Stradale è impegnata nella ricognizione delle principali strade di collegamento con i comuni colpiti dal sisma. Sulla A25 al km 145 (Popoli) l’asfalto si è sollevato, ma la viabilità è percorribile. Sulla SS4 Salaria dal km 135+700 al km 141+200 c’è un restringimento di carreggiata tra Amatrice e Accumoli; al km 141+300 in zona Pescara del Tronto un ponte è inagibile; detriti al km 135+700; al km 135+700 il viadotto del cantoniere si è alzato di 10 cm; al km 138+300 140 141+250 si è formato uno scalino sul viadotto; al km 134+700 si registra il crollo parziale della volta e dei laterali della galleria. La strada è comunque percorribile. La SS 685 Tre Valli Umbre tra S. Anatolia di Narco e Cerreto di Spoleto è chiusa per il crollo della volta di una galleria dal km 32 al km 39; la Serravalle-Cerreto di Spoleto è chiusa dalle Marche verso l’Umbria dal km 0 al km 7 km 5+800 per problemi al viadotto ad Arquata del Tronto; la SS 477 è bloccata circa 4/5 chilometri dopo Norcia verso Castelluccio; la SR260 da L’Aquila verso Amatrice è percorribile fino al km 41 tra Configno e Amatrice, dopo è bloccata. La Stradale invita i cittadini a non impegnare le strade di collegamento se non per motivi veramente importanti così da facilitare il passaggio dei mezzi di soccorso. Regolare la situazione della linea ferroviaria sulla tratta di Orte.

Terremoto “virale” sui social

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Oltre mezzo milione di tweet sul sisma che la scorsa notte ha sconvolto Lazio, Marche e Umbria. Su Twitter, fino alle 17 di oggi, i post sul terremoto hanno superato quota 550 mila in Italia. L’aggiornamento arriva dai sistemi di ascolto e monitoraggio di Blogmeter. L’hashtag #PrayForItaly e’ ancora in testa ai trend degli argomenti piu’ “cinguettati”, in Italia e nel mondo. Gli hashtag piu’ usati su Twitter in Italia, dice all’ANSA l’analista Vincenzo Cosenza, stati finora #terremoto, usato 420.000 volte da oltre 100.000 utenti; #amatrice, usato 40.000 volte; #rieti, 20.000 volte e #accumoli, 15.000 volte. I tweet piu’ virali quello di Papa Francesco che esprime dolore e vicinanza “a tutte le persone presenti nei luoghi toccati dal terremoto” e quello della Croce Rossa con le indicazioni utili su cosa fare in caso di terremoto. E proprio il bisogno di indicazioni utili sulla ‘geografia’ del sisma e sul ‘vademecum’ in caso di terremoto ha spinto tanti internauti a rivolgersi anche a Google: fra le domande piu’ ricorrenti al motore di ricerca “cosa fare in caso di terremoto” e “dove si trova Amatrice”.

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