Terremoto, torna la paura nel Centro Italia: ancora forti scosse e crolli, un morto e migliaia di sfollati [LIVE]

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  • Ussita dopo i forti terremoti del 26 ottobre 2016
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MeteoWeb

La terra trema ancora nel Centro Italia. Dopo le scosse di forte intensita’ di ieri sera, per tutta la notte tra le province di Macerata e Perugia l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato una serie interminabile di scosse di terremoto. Due sismi di magnitudo superiore al 4.0 sono state registrate dall’Ingv nella provincia di Macerata tra le 5.50 e le 6 di questa mattina, picchi di uno sciame sismico proseguito incessante per tutta la notte. Una scossa del 4.1 e’ stata registrata alle 5.19. Un’altra del 4.4 alle 5.50.

Un Terremoto di magnitudo 3,4 è avvenuto alle 9,12 a Castelsantangelo sul Nera (Macerata) dove ha provocato crolli. La scossa, una replica del Terremoto avvenuto ieri tra le province di Perugia e Macerata, e’ stata registrata dalla rete sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

L’appello e’ di evitare gli spostamenti. Non muoviamoci se non c’e’ un’urgenza. La situazione viabilita’ e’ in corso di valutazione, sono state immediatamente avviate le verifiche del caso“: lo ha dichiarato il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio.

LaPresse/Angelo Emma
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Se confermata l’assenza di vittime e feriti gravi il bilancio del terremoto di ieri sera e’ miracoloso vista l’intensita’ delle scosse“. Lo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano, al programma Le voci del mattino su Radio 1 Rai. Per la nuova emergenza terremoto nel centro Italia “siamo impegnati con 980 vigili del fuoco in campo con un dispositivo di soccorso che prevede 42 squadre di soccorso, 24 sezioni operative, 60 funzionari del ministero dell’Interno sul posto, due squadre di ricerche e soccorso tra le macerie con 70 unità, quattro unità cinofile, 20 unità per il movimento terra, 30 unità di speleo alpino fluviali, personale di supporto per la pianificazione territoriale e delle telecomunicazioni. Complessivamente abbiamo impegnato 450 mezzi di soccorso e quattro elicotteri da questa mattina sorvolano la zona del sisma per una prima ricognizione dall’alto“. “Abbiamo il dovere di non lasciare nessuno senza tetto. In Parlamento e’ in via di conversione il decreto per il sisma dell’agosto scorso e questo ci lascia spazio ad interventi quando capiremo a pieno i danni.

Un morto per infarto a Tolentino

Un uomo di 73 anni e’ morto per un infarto a Tolentino, presumibilmente per lo choc provocato dal Terremoto. E’ la prima vittima ‘indiretta’ del sisma. Per il momento, secondo il comandante provinciale dei carabinieri di Macerata, Stefano Di Iulio, non si sarebbero vittime per conseguenza di crolli. Sempre a Tolentino un operaio, dipendente di una ditta di surgelati, e’ rimasto ferito dal crollo di un controsoffitto, riportando ferite lacero contuse alla testa e a una spalla, ma le sue condizioni non sono gravi.

Sei feriti a Fabriano

Sono otto i feriti, di cui 6 dimessi e due trattenuti, registrati a Fabriano, in provincia di Ancona, dopo il Terremoto che ha scosso nuovamente il centro Italia. Lo riferisce il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola. I sei – continua il sindaco – si sono feriti nella fuga dalle case in preda alla paura. Molte famiglie dormono fuori casa e per ospitarli è stato allestito il palazzetto dello sport.

5 persone bloccate da una frana

Un elicottero dei Vigili del Fuoco, non appena le condizioni lo consentiranno, si alzera’ in volo per soccorrere le cinque persone rimaste bloccate a causa di una frana che si e’ verificata nella serata di ieri dopo la scossa di magnitudo 5.9, nella frazione di Acquasanta. La Direzione di comando e controllo della Protezione Civile, inoltre, per assicurare un’immediata disponibilita’ di intervento e assistenza alla popolazione, ha attivato le colonne mobili delle due organizzazioni di volontariato nazionale Anpas e Misericordie e la colonna mobile della Regione Emilia-Romagna. I volontari dell’Anpas sono gia’ arrivati a Foligno, presso la sede della Protezione Civile della Regione Umbria individuata come punto di raccolta in attesa dell’eventuale dispiegamento sul territorio, mentre la colonna mobile delle Misericordie e’ in viaggio e quella dell’Emilia Romagna arrivera’ nel pomeriggio.

Riaperta la Salaria

La Polizia di Stato, attraverso il suo account Twitter, ha comunicato poco fa che e’ stata riaperta alla viabilita’, a senso unico alternato, la Salaria nella zona di Pescara del Tronto. Riaperta anche la strada provinciale 361 Septempedana. Mentre sono ancora impraticabili strada statale 209 Valnerina e le strada provinciali 134 e 135 per ostacoli sulle carreggiate.

Migliaia di sfollati

LaPresse/Angelo Emma
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Abbiamo qualcosa come due o tremila sfollati, e temo molte piu’ abitazioni inagibili di quelle censite dopo il sisma del 24 agosto”. Lo dice all’ANSA il dirigente della Protezione civile marchigiana Cesare Spuri. ”Fra il gran numero di persone che la notte scorsa ha dormito fuori casa penso ci siano piu’ famiglie con la casa inagibile che sfollati per paura”. ”Dobbiamo capire quali sono le soluzioni alternative per ospitarle, e non credo di possa far ricorso alle tendopoli con l’arrivo dell’inverno”. ”Stiamo raddoppiando gli sforzi, abbiamo il supporto decisivo del Dipartimento nazionale di protezione civile e grande solidarieta’ dalle altre Regioni, ma i nostri uomini devono affrontare una nuova forse piu’ grave emergenza nell’arco di due mesi, dopo il sisma del 24 agosto scorso. Anche le strutture sono sotto stress, una situazione di grande difficolta’, cui ovviamente stiamo cercando di far fronte al meglio.

Fino alle 19 di ieri sera eravamo pronti a ripartire con gli interventi decisi dopo il sisma del 24 agosto scorso. Con i presidenti delle altre regioni terremotate avevamo appena sottoscritto il protocollo di trasparenza sulla ricostruzione con l’Anac e la Protezione civile: in pochi minuti il quadro e’ completamente cambiato. I danni materiali prodotti dalle nuove scosse sono gravissimi, e dobbiamo rivalutare l’intera situazione”. Lo dice all’ANSA il governatore delle Marche Luca Ceriscioli. “Con le temperature basse e il maltempo in zone montane sara’ impossibile gestire la nuova emergenza con le tende come ad agosto. Sara’ necessario trovare un accordo con gli enti locali per cercare sistemazioni alle popolazioni colpite in aree diverse, per esempio lungo la costa Adriatica dove ci sono molti alberghi“.

Viabilità compromessa in molti punti

Dalle 6.30 di questa mattina sono stati risolti tutte le disalimentazioni che avevano interessato i comuni colpiti dal sisma delle Regioni Marche e Umbria“. Lo comunica il Dipartimento della Protezione civile. Per quanto riguarda la viabilita’, numerose le criticita’ sulle strade provinciali: la SP134 e’ stata chiusa tra Visso e Castel Sant’Angelo sul Nera per caduta massi e tra Villa Sant’Antonio e Muccia per edifici pericolanti e caduta massi, coma la SP135 tra Visso e Ussita. La provincia di Macerata si e’ attivata per i primi interventi volti a garantire il passaggio dei mezzi di soccorso. Risulta, invece di nuovo aperta al traffico la SP209, anche se si consiglia di limitare al massimo gli spostamenti nella aree colpite dal sisma.

Notte in bianco nel Centro Italia

LaPresse/Mario Sabatini
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Una notte in bianco“, dice il sindaco di Sant’Angelo in Pontano Agostino Cavasassi, proprio mentre va ‘in diretta’ l’ennesima scossa di Terremoto. “Stiamo facendo sopralluoghi per vedere se ci sono crolli, ma di notte e’ difficile. Crolli evidenti, almeno all’esterno, non ci sono, ma di sicuro ci saranno all’interno degli edifici, come nel comprensorio di San Nicola gia’ danneggiato dal sisma del 24 agosto scorso, e abbiamo ulteriori danni alla facciata della Collegiata“.

In tanti hanno dormito fuori dalle loro case in Umbria ma la notte e’ trascorsa in maniera abbastanza tranquilla dopo le due forti scosse di Terremoto di ieri sera. Lo riferiscono i vigili del fuoco. Controlli e verifiche sono andati avanti senza sosta. Accertati crolli di parti di edifici gia’ danneggiati in particolare a Norcia, Cascia e Preci. Nessuno e’ comunque rimasto ferito.

Notte da incubo nell’Ascolano per le continue scosse di terremoto. In migliaia hanno dormito all’aperto, in auto. La Croce rossa ha consegnato acqua e coperte alla popolazione nel piazzale dello stadio Del Duca. Non si segnalano feriti, ma diverse telefonate sono giunte ai centralini del 118 di Ascoli Piceno da parte di persone che accusavano stati di ansia. I tecnici hanno iniziato i sopralluoghi agli edifici pubblici, in particolare le scuole, precauzionalmente tenute chiuse per la giornata di oggi.

I vigili del fuoco sono al lavoro nelle zone gia’ colpite dal terremoto del 24 agosto per sopralluoghi e per raggiungere le poche persone della frazione Peracchia, ad Acquasanta Terme, rimaste isolate a causa di uno smottamento dovuto forse anche alla pioggia caduta abbondante per tutta la notte.

Crolli nella zona rossa di Amatrice, cede il palazzo Comune

Le forti scosse di ieri hanno provocato altri danni al centro storico di Amatrice gia’ fortemente danneggiato dal terremoto del 24 agosto. Secondo quanto si apprende e’ crollato il palazzo del comune e un palazzo in cemento armato di quattro piani in piena zona rossa.

Castelsantangelo non raggiungibile, massi per strada

Il nostro Comune non è raggiungibile. Ci sono massi enormi ai lati della carreggiata, si viaggia con cautela. Purtroppo la montagna si è mossa, si è mossa tanto“. Così al giornale radio Rai Mauco Falcucci, sindaco di Castelsantangelo sul Nera, centro colpito dal Terremoto di ieri.  “La notte è passata nel silenzio più assordante, l’abbiamo passata o qui o in macchina, con la televisione che qualche volta ci tiene compagnia. Sta albeggiando“. “E’ un continuo sciame sismico, sembra un temporale, è il classico ululato del Terremoto che qui in montagna terrorizza“. “Ieri abbiamo fatto un primo giro di ricognizione dopo la prima scossa, poi non è stato possibile. Ci siamo resi conto che i danni sono davvero molti“, ha aggiunto. Il primo cittadino ha anche detto che “abbiamo fatto delle chiacchierate con degli anziani per convincerli a non dormire nelle loro abitazioni“.

Ora c’è la paura di un profilo del Paese, delle frazioni, totalmente mutato“. Lo afferma all’Adnkronos il sindaco di Castelsantangelo sul Nera. “Eravamo fiduciosi, stavamo ripartendo – osserva il primo cittadino del paese già colpito dal sisma di agosto – Siamo ritornati nel più profondo dolore, tutto quello che abbiamo fatto finora è stato inutile“.

Centro storico di Visso inagibile, due feriti

LaPresse/Settonce Roberto
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I miei tecnici mi dicono che il centro storico e’ in condizioni tali che potrebbe essere tutto inagibile“. Lo ha detto il sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, facendo il punto sui danni del Terremoto di ieri. “Non abbiamo avuto vittime e soltanto tre feriti lievi – ha aggiunto – ma i danni agli edifici sono molto pesanti. Molti hanno perso parte della facciata. E’ crollata una chiesa a Borgo Sant’Antonio e danni importanti ci sono stati nella frazione di Borgo San Giovanni“.

Le forti scosse di ieri sera hanno provocato a Visso il crollo di parte della facciata del Palazzo dei Governatori, costruito nel 1100, che ospita il Cineteatro Comunale. Danni ha subito anche il Palazzo dei Priori, edificio del 1482, in cui ha sede del Municipio. La chiesa di Sant’Antonio, crollata nell’ omonimo borgo, risale al XIV secolo. Aveva gia’ subito danni nel terremoto del settembre 1997 ed era stata sottoposta a lavori di consolidamento e restauro. Il centro storico e’ inagibile.

Le due persone rimaste ferite lievemente a Visso in seguito alle scosse di ieri sera erano al lavoro nella fabbrica di pizze Svila, alle porte del paesino marchigiano. L’azienda, che ha uno stabilimento di cinquemila metri quadrati e impiega oltre cento persone, produce circa venti milioni di pezzi l’ anno.

Macerata: tanti centri storici semi-inagibili

E’ un quadro di devastazione che si aggrava di ora in ora quello del sisma che ha colpito le zone interne della provincia di Macerata. ”Ci sono molti centri storici con vaste aree di inagibilita’” spiega il capo della Protezione civile regionale Cesare Spuri, che si appresta a fare il punto con Curcio, Errani e il presidente Ceriscioli. Non soltanto a Camerino, Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera, ma anche ”a Cessapalombo, Muccia, Caldarola”. Qui le scosse hanno fatto crollare il rosone della chiesa principale e reso inagibili varie abitazioni, ”Il sindaco – riferisce Spuri – mi ha telefonato dicendo che ha un centinaio di persone per strada, alle quali trovare un ricovero”.

Le scosse di Terremoto di ieri e della scorsa notte “hanno peggiorato una situazione gia’ difficile per via del sisma del 24 agosto e ora Caldarola e’ in ginocchio“. Lo dice all’ANSA il sindaco Luca Maria Giuseppetti. “Solo le nuove case, costruite secondo gli ultimi criteri antisimici hanno retto – spiega -, le altre, anche quelle riparate dopo il Terremoto del 1997, hanno avuto danni. Si tratta del 65-70% del totale. Io stesso abito in una palazzina del centro storico, che ora e’ inagibile“. E ancora, “credo che dovremo trasferire gli uffici, le scuole e le chiese sono chiuse, chiuso anche il teatro, inagibile dal 24 agosto“. La notte scorsa, secondo Giuseppetti, “il 90% della popolazione ha dormito fuori “per paura o perche’ non poteva fare altrimenti“. Il Comune ha allestito un punti di accoglienza nel capannone messa disposizione da una ditta: “ci possono dormire 150 persone. Cosa faremo la prossima notte? Ancora non lo so“.

A Macerata molti cittadini hanno trascorso la notte nel Palasport di Fontescodella con sacchi a pelo e coperte, per paura del terremoto, anche se in citta’ non ci sono stati danni rilevanti. Il sindaco Romano Carancini aveva messo a disposizione della popolazione che ha pernottato in auto anche l’antistadio dell’Helvia Recina, il parcheggio del centri commerciale ‘Oasi’ nel quartiere di Santa Lucia. Anche a Macerata le scuole sono rimaste chiuse, e sono in corso le verifiche dei tecnici comunali sull’agibilita’ degli edifici.

Nessuna vittima a Ussita, l’80% degli edifici colpiti

Ussita
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Notte in bianco con la paura di nuove scosse a Ussita, epicentro del forte terremoto che ha colpito ieri il Centro Italia. “Circa 250 persone hanno passato la notte in macchina e all’aperto” riferisce all’Adnkronos il sindaco Marco Rinaldi. “Fortunatamente non abbiamo né vittime né feriti – aggiunge – ma con la luce del giorno i danni che emergono, a edifici e strade, sono sempre più consistenti“.

La facciata della chiesa di Santa Maria Assunta a Ussita e’ completamente crollata dopo le scosse di terremoto di ieri sera. A Ussita, come a Visso, ci sono diversi palazzi lesionati nel centro storico mentre tutta la zona che ospita gli edifici moderni, seconde case visto che il paese e’ una stazione sciistica non sembra aver riportato danni. “Ci sono problemi in alcune frazioni, in particolare a Casali perche’ rischia di franare un pendio – dice il sindaco – e crolli importanti ci sono stati anche nella frazione di Sasso“.

A Ussita, uno dei comuni più colpiti dal Terremoto di ieri sera, al momento non ci sono vittime ma “penso che almeno l’80% degli edifici sia stato colpito, aspettiamo la luce per capire cosa è successo davvero“. Lo ha detto Marco Rinaldi, sindaco di Ussita, intervistato dal Giornale Radio Rai. Particolarmente difficile è avere notizia dalle frazioni, alcune delle quali lontane dal comune vero e proprio. Ussita ha un’organizzazione urbanistica molto particolare, con case “spalmate su un territorio di montagna“, e questo rende difficile muoversi da una frazione all’altra. Nonostante questo, “nel giro di un’ora, ieri, è arrivata la protezione civile, l’organizzazione è encomiabile, di questo dobbiamo rendere atto“, ha concluso il primo cittadino.

Il campanile di Camerino crollato su una palazzina

LaPresse/Settonce Roberto
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Il sisma del 1997 lo aveva lesionato, e dopo il restauro durato 7 anni, il campanile del Santuario di Santa Maria in Via, a Camerino, era stato risparmiato dal Terremoto dello scorso 24 agosto, che pure qui si era sentito forte. Stavolta la scossa tremenda delle 21.18 lo ha sbriciolato, facendolo venire giu’ come un biscotto. Cadendo, la torre campanaria del Santuario tanto caro ai camerinesi perche’ legato alla tradizione delle crociate, ha spaccato in due la palazzina di fronte, che affaccia su via San Giacomo, esplodendo in mille blocchi di granito e mattoni. Per fortuna, la prima scossa, quella di intensita’ minore delle 19:11, aveva fatto uscire di casa tanta gente in centro storico, per cui gli appartamenti di quella palazzina erano vuoti, altrimenti sarebbe stata una strage. Piazza della Vittoria adesso e’ il simbolo della sofferenza di Camerino, precipitata nel dolore di un centro storico sfregiato non solo nelle opere d’arte (anche la chiesa di San Filippo ha subito crolli importanti) ma, come ha detto il sindaco Gianluca Pasqui, anche nelle sue case.

E’ una situazione drammatica, fortunatamente non abbiamo vittime ma il centro storico è stato dichiarato zona rossa, gli sfollati sono molte centinaia“. Lo riferisce all’Adnkronos il sindaco di Camerino. Nella notte è stato evacuato anche il carcere e una quarantina di detenuti sono stati trasferiti nel penitenziario romani di Rebibbia. Il sindaco fa un primo bilancio dei danni, che sono ingenti: “Il centro storico è distrutto, non è raso al suolo ma ci sono stati alcuni crolli. Tutti gli edifici hanno lesioni importantissime. Siamo in grande difficoltà – conclude Pasqui – stiamo cercando di organizzare le prossime ore“.

Non abbiamo notizia di dispersi o di persone rimaste sotto le macerie, ci sono circa 40 persone che sono ricorse alle cure dei sanitari, alcuni per ferite non particolarmente gravi e altri per malori dovuti allo shock“. E’ quanto afferma il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui. “Non ci risultano, per fortuna, vittime e feriti gravi. Questo e’ quello che conta. Chiaramente la scossa delle 21,18 di ieri ha provocato ingenti ferite nella nostra cittadina, sin dai minuti immediatamente successivi alla scossa si e’ messa in moto la macchina dei soccorsi, nonostante il centro storico e’ rimasto accessibile dalla sola via Filzi, con gli altri accessi rimasti interdetti a causa dei crolli. L’Ospedale non ha subito danni, mentre la Casa circondariale e’ stata evacuata con i detenuti trasferiti a Rebibbia“. “Ad ora – aggiunge il sindaco – i danni piu’ significativi si sono registrati proprio nel centro storico, in particolare con il crollo del campanile di Santa Maria in Via. Crolli hanno interessato anche la chiesa di San Filippo e altri palazzi del centro, ma in questa fase si tratta solo di prime stime, purtroppo destinate a crescere. Sono stati allestiti due punti per l’accoglienza, uno presso il palazzetto polivalente delle Calvie e l’altro presso la sede di Contram Spa, in via Le Mosse, dove hanno trovato ospitalita’ circa 800 persone. Sempre presso la sede Contram e’ stato allestito il Centro Operativo Comunale fino al termine delle emergenze e ha attivato il numero 366.6582674 per tutte le eventuali segnalazioni da parte dei cittadini“.

Oltre 100 interventi a Roma per cornicioni e crepe

Dalla serata di ieri circa, i vigili del fuoco di Roma hanno effettuato almeno 115 interventi, soprattutto per verifiche su cornicioni e tramezzature interne. Da un primo bilancio non ci sarebbero danni importanti alle strutture, nè feriti. Per le abbondanti piogge i vigili sono intervenuti per infiltrazioni di acqua in diverse abitazioni. Il comando dei vigili del fuoco di Roma come da competenze del dipartimento nazionale vigili del fuoco ha inviato sui luoghi della nuova emergenza sisma una sezione operativa dalla sede di Tuscolano e una seconda composta da almeno 13 unità nella zona di Ascoli Piceno e la sezione operativa USAR con almeno 21 vigili del fuoco con ausilio di unità cinofila nel capoluogo di Macerata.

Situazione meno drammatica del previsto

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La situazione e’ “meno drammatica del previsto“. E’ quanto ha detto il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, nel punto stampa di mezzanotte, fatto a Rieti. Al momento sono due le squadre specializzate nelle ricerca di eventuali persone rimaste sotto le macerie, in tutto 72 persone, ma gli uomini sul posto non segnalano notizie che ci siano dispersi. La certezza, comunque, arrivera’ nelle prossime ore. Sui feriti Curcio ha confermato che una, due persone sono state medicate dai soccorritori. “Altri si sono recati spontaneamente presso le strutture sanitarie, si tratta di qualche decina. Ma l’importante e’ che al momento noi non registriamo situazioni importanti“. Intanto, Curcio ha ribadito l’appello ad “evitare gli spostamenti: si stanno facendo le verifiche in condizioni anche molto complicate e i nostri uomini prendono le decisioni in base anche al meteo: dove decidono di chiudere non c’e’ motivo per non rispettare il divieto“. Infine una conferma, Amatrice e’ raggiungibile.

Evacuati ospedali

Il servizio salute della Regione ha predisposto evacuazioni da ospedali di Tolentino, Matelica e Cingoli ricollocando i pazienti in altre strutture della regione“, dopo le due forti scosse di Terremoto. Cosi’ il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli su Facebook. “Al momento si registrano crolli – scrive –. Grazie ancora a tutti i sindaci, gli amministratori, volontari e alle forze dell’ordine che in questo momento stanno lavorando e dando sostegno alle popolazioni“.

In particolare, in provincia di Macerata, dall’ospedale di Cingoli sono 18 i pazienti trasferiti a Jesi. A Matelica e’ stato evacuato il punto di primo intervento e 17 pazienti sono stati trasferiti in due strutture di San Severino e Sassoferrato. A Tolentino, poi, 5 pazienti sono stati trasferiti in un’altra ala della stessa struttura mentre in diverse RSA del maceratese si e’ provveduto al trasferimento dei pazienti presso altri centri. Dall’ospedale di Norcia sono stati trasferiti invece, in via precauzionale, altri 12 pazienti.

E’ stato evacuato per precauzione, anche se non sembra avere subito danni particolari, l’ospedale di Norcia. Una decina di pazienti sono stati quindi trasferiti in quello di Spoleto. Nelle prossime ore saranno eseguite nuove verifiche sulla struttura sanitaria. La protezione civile della Regione sta intanto predisponendo le tende per accogliere chi ha lasciato le abitazioni. “A Norcia praticamente tutti hanno dormito fuori casa per paura delle scosse che hanno continuato a farsi sentire” ha detto all’ANSA l’assessore Giuseppina Perla. Molti l’hanno trascorsa nei centri d’accoglienza ma diversi anche nelle loro auto o in pullman messi a disposizione.

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