Tesla: ecco quanto aumentano i costi di ricarica in Italia [GALLERY]

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L’originale programma Referral di Tesla cesserà la sua attività dal 1 febbraio 2019.
È quanto ha dichiarato Elon Musk in un tweet, indicando come motivazione principale quella della grossa mole di costi da sostenere.

Il Referral è, o meglio era, sostanzialmente un programma basato sulla pubblicità che i già clienti di Tesla dovevano fare nei confronti della società presentando un nuovo cliente in cambio di una serie di vantaggi per entrambi, ad esempio ricariche gratuite ai Supercharger o sconti sull’acquisto di vetture.

Secondo la stampa americana con questo strumento alcuni clienti sarebbero riusciti ad azzerare completamente il costo della Roadster, altri invece a ricaricare la propria Tesla in modo totalmente gratuito per mesi.

Non solo, in vista della riduzione dei costi necessaria all’accelerazione della produzione della berlina media Model 3 di cui vi avevamo già parlato, Tesla ha annunciato un ulteriore aumento dei costi di ricarica ai Supercharger. Si tratta di un incremento che in alcuni casi arriverà a sfiorare il 40%.

Nelle stazioni di ricarica italiane il costo per kWh passerà da 0,24 euro a 0,33 euro, per ripristinare 100 km d’autonomia in un Supercharger serviranno circa 6 euro.
Parallelamente aumenteranno anche i costi d’occupazione dei Supercharger. Terminata la ricarica il proprietario ha cinque minuti di tempo per spostare la propria auto e lasciare libero lo stallo. In caso contrario il prezzo per ogni minuto passa da 0,35 euro a 0,40 euro che sale a 0,80 euro nel caso in cui tutte le postazioni siano occupate. 

L’azienda ha ribadito che i Supercharger non sono mai stati una fonte di reddito e ha giustificato l’aumento con la necessità di adeguare i prezzi con i costi locali di fornitura dell’energia elettrica.

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