USA, nella devastazione di Mexico Beach c’è una casa che è rimasta intatta dopo l’uragano Michael: “L’abbiamo costruita per il “Big One” [FOTO]

  • casa resiste uragano michael mexico beach
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L’uragano Michael si è abbattuto sulla Florida il 10 ottobre e Mexico Beach è stata tra le località più colpite, rasa quasi completamente al suolo dalla tempesta. Tuttavia, tra la devastazione più totale, una casa è rimasta in piedi sulle sue palafitte sopra i detriti che ricoprono l’area, apparentemente intatta. Ma non si tratta di una coincidenza se questa casa è sopravvissuta all’uragano più forte che abbia mai colpito la Florida.

Il Dott. Lebron Lackey, radiologo di Cleveland, e suo zio, Russell King, avvocato di Chattanooga, Tennessee, hanno costruito questa casa con l’intenzione di farla sopravvivere ad un potentissimo uragano. La costruzione della casa è iniziata nel 2017 ed è terminata nel mese di aprile di quest’anno. L’abitazione è conosciuta come “Sand Palace”. “Proprio come indossiamo la cintura di sicurezza ogni giorno in auto per prepararci per qualcosa che speriamo non succeda mai, noi abbiamo costruito una casa per qualcosa che speravamo non sarebbe mai successo. L’abbiamo costruita per il “Big One”, ma non avevamo idea che sarebbe arrivato così presto e proprio su Mexico Beach come ha fatto”, ha raccontato Lackey.

Nella costruzione della casa, dai piloni al tetto, ogni decisione è stata presa con la consapevolezza della sua funzionalità e sopravvivenza in caso di uragano. Lackey e King sono andati ben oltre i codici edilizi dello stato per assicurarsi una casa resistente al più potente degli uragani e Michael ha subito rappresentato un test difficilissimo. Il codice statale sulla scia dell’uragano Andrew del 1992 richiedeva che le case fossero costruite per sostenere venti di 193 km/h. Il Sand Palace, invece, è stato costruito per sostenere venti di 380-400 km/h, dichiara Lackey. Ai proprietari era stato detto che piloni di 9 metri sarebbero stati sufficienti per costruire una casa “a prova di uragano”, ma Lackey e King hanno optato per 12 metri, considerando che l’aumento dei costi non era poi così alto.

Le pareti sopra i piloni sono in cemento colato, con del ferro per aumentarne la stabilità. Cavi d’acciaio vanno dalle travi sopra i piloni al tetto e continuano giù sull’altro lato della parete posteriore. Lackey ha stimato che le aggiunte desiderate sono costate circa il 15-20% in più rispetto alla media e consiglia con assoluta certezza di sostenere costi extra per costruire una casa a prova di uragano in un’area così vulnerabile.

Anche se è rimasta quasi illesa, l’abitazione ha presentato comunque qualche danno. Il piano terra e le scale fino al piano di mezzo sono distrutte, così come le finestre in una delle camere da letto. Tutti i servizi devono essere rifatti e una delle unità di riscaldamento e aria condizionata è stata distrutta. Ma tutto questo è irrilevante rispetto a gran parte del quartiere, in cui molte case sono state completamente rase al suolo. “È incredibile. Il livello di devastazione è qualcosa che non ti saresti mai aspettato di vedere. È come se fosse esplosa una bomba. Tutto è raso al suolo e i detriti sono ovunque. Erano case prima”, ha raccontato Lackey.

Anche se ha costruito una casa che resiste agli uragani, Lackey sottolinea l’importanza di seguire gli ordini di evacuazione, come fatto da lui stesso: “Abbiamo costruito ciò che credevamo una casa prova di uragano per avere qualcosa a cui fare ritorno, non per avere qualcosa dove restare”. Secondo Lackey, gran parte della comunità pianifica la ricostruzione e spera che la resistenza della sua abitazione possa raggiungere e ispirare la comunità. “Avevo le lacrime agli occhi prima di raggiungere la mia casa. Ma non erano lacrime di gioia perché la mia casa ce l’aveva fatta, quelle erano lacrime di tristezza nel vedere la mia città colpita in quel modo”. Di ritorno a Mexico Beach dopo la tempesta, Lackey ha permesso ai soccorritori di utilizzare la sua dimora come rifugio e luogo per raccogliere risorse.

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