Uragano Ophelia, paura in Europa: MAPPE impressionanti, pressione e venti a fondoscala

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MeteoWeb

Uragano Ophelia – E’ allerta massima tra Portogallo ed Irlanda, per l’intenso passaggio dell’uragano Ophelia che in queste ora continua a viaggiare nell’Atlantico, accompagnato da venti di oltre 170 km/h, in direzione nord-est. Si trova ancora circa a 700 chilometri a sud/ovest delle Azzorre. Nella sua corsa in oceano Ophelia continua a rafforzarsi diventando così un potente uragano di categoria 2 sulla scala Saffir-Simpson. Sebbene il tratto di oceano non sarebbe particolarmente caldo, l’energia dovrebbe far transitare Ophelia ad uragano di categoria 1. Dopo aver raggiungo le le Azzorre, l’uragano si dirigerà in modo netto nel corso del weekend tra la costa occidentale portoghese e la Spagna nord-occidentale, nonostante il suo declasso a ciclone tropicale, continuerà a mantenere un cuore caldo (a causa anche dell’alimentazione di aria piuttosto calda presente sulla superficie dell’oceano, ciò determinerà la presenza di fortissimi venti con raffiche fino a 130-140 km/h e piogge torrenziali. Lunedì sera Ophelia colpirà la Gran Bretagna, in particolare l’Irlanda, determinando forti precipitazioni e violentissime mareggiate estreme (con onde anche oltre gli 8-9 metri di altezza). Il vento tempestoso colpirà anche l’Inghilterra con raffiche superiori ai 100 km/h e la Scozia con raffiche sino a 120 km/h. Su gran parte d’Europa e d’Italia Ophelia invece avrà modo di condizionare il tempo atmosferico, infatti non farà altro che far ”spanciare” un potente muro anticiclonico tra Portogallo, Spagna, Italia ed altre nazioni del Centro Europa, non è finita qui, perchè andrà a richiamare aria piuttosto calda dall’entroterra africano che oltre a determinare un pesante assaggio estivo, con temperature vicine ai +30°C, innescherà il passaggio di vere e proprie tempeste di sabbia in molti paesi europei, rendendo anche un paesaggio del tutto ”insolito”. Questo fattore non farà altro che peggiorare la situazione sul comparto italiano a causa delle assenze delle precipitazioni che ormai mancano da molti mesi in varie regioni italiane, andando così ad aggravare sull’allarme siccità.

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