È ancora emergenza valanghe sulle Alpi settentrionali con vittime, feriti ed evacuazioni: in Svizzera utilizzate cariche esplosive per mitigare i rischi [FOTO e VIDEO]

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MeteoWeb

È ancora emergenza valanghe sulle Alpi settentrionali dopo le eccezionali nevicate dell’ultima settimana che hanno provocato enormi accumuli di neve. La neve, che in pochi giorni in Austria ha superato la media mensile, ha causato problemi in tutto lo stato, bloccando numerosissime strade, che a loro volta hanno isolato diverse comunità montane, e lasciando le aree rurali senza elettricità a causa delle linee elettriche danneggiate. Lo stesso caos è dilagato anche in Baviera, nel sud della Germania, e in Svizzera, dove il livello di allerta valanghe è rimasto al massimo livello, cioè 5, per giorni. Ora è stato abbassato al livello 3, che comporta ancora condizioni pericolose e che è responsabile del 50% delle vittime a causa delle valanghe. Agli abitanti della cittadina tedesca di Raiten, al confine austriaco, è stata ordinata l’evacuazione immediata delle loro case per l’acuto rischio valanghe. È stato chiesto loro di prendere medicine e documenti importanti e di avvisare i vicini che fossero all’oscuro dell’allerta.

L’emergenza neve e valanghe non è rientrata neanche in Svizzera, come mostrano le immagini dei video che trovate in fondo all’articolo. Una donna svedese di 20 anni è morta in seguito ad una valanga nel Canton Vallese, nel sud del Paese. Stava sciando fuori pista con un gruppo di amici sul Mont Gond nell’area di Plan-du-Fou, secondo quanto dichiarato dalla polizia. Altre due valanghe si sono abbattute nel Canton Vallese nella stessa giornata. In uno dei due incidenti, nell’area di Verbier, 3 scalatori sono finiti in ospedale con ferite minori, mentre nell’altra valanga sul Mont Rogneux nell’area del Lac des Vaux, un’altra persona ha riportato ferite minori.

In uno dei video in fondo potrete vedere un’enorme valanga staccarsi dalla cima di una montagna a Davos, nella Svizzera orientale. Le immagini sono davvero impressionanti, così come la calma con la quale i presenti si soffermano a riprendere la scena con i cellulari, quasi come ipnotizzati dagli schermi per rendersi conto di quello che sta succedendo a pochi metri da loro. La neve scendendo solleva una nube bianca immensa, che inghiotte tutto al suo passaggio. E la neve si avvicina sempre più velocemente con la sua ferocia quando iniziano a sentirsi urla di terrore e si scatena un fuggifuggi generale tra i presenti. Nonostante la portata devastante della valanga, fortunatamente non ci sono stati feriti.

Per fronteggiare il problema, le autorità lanciano cariche esplosive dagli elicotteri per innescare valanghe controllate. Nel secondo video che vi proponiamo in fondo, infatti, si può vedere lo sviluppo di una gigantesca valanga nella Bassa Engadina, tra Martina e Samnaun. La valanga prosegue velocissima il suo cammino fino a valle, coprendo un’ampia zona del versante da cui sta scendendo. Sembra quasi una finzione, come se un batuffolo di cotone continuasse a crescere nella vallata, soffocando tutto nel suo bianco. Persino una struttura, che all’inizio del video appariva distante dalla valanga, finisce per esserne inglobata, sparendo alla vista. Si tratta di operazioni comuni, eseguite per scongiurare il rischio di eventi improvvisi e potenzialmente catastrofici, che però non sono prive di rischi. Ricordiamo che nei giorni scorsi due dipendenti di una stazione sciistica in Francia sono morti a causa dell’esplosione improvvisa della carica che stavano posizionando per innescare una valanga.

Sono almeno 27 le persone uccise sulle Alpi dalle valanghe o da incidenti legati alla neve e alle condizioni meteo avverse di questo inizio del 2019. Molti sono morti dopo aver ignorato le allerte ufficiali ed essersi avventurati fuori pista nonostante il rischio valanghe. Ora 9 sciatori del presente e del passato hanno lanciato un appello a tutti, invitandoli a seguire le allerte e a restare sempre in pista considerate le condizioni attuali. Il campione olimpico Markus Wasmeier ha dichiarato alla Bild: “Gli sciatori che si buttano a capofitto su versanti inclini a valanghe mettono in pericolo loro stessi, gli altri sciatori e i soccorritori. Chiunque scii su un versante con neve fresca è pazzo o proprio stupido”.

La polizia austriaca ha confermato il ritrovamento del corpo del quarto sciatore tedesco ucciso da una valanga nei pressi di Lech lo scorso weekend. Attraverso una sonda e cani poliziotti, il corpo è stato ritrovato sotto 2,5 metri di neve. I corpi degli altri 3 compagni, invece, erano stati recuperati a poche ore dalla valanga. Le pesanti nevicate in corso e il rischio di ulteriori valanghe avevano costretto le autorità ad interrompere le ricerche. Anche la polizia norvegese dichiara di aver recuperato il corpo di uno dei quattro sciatori sepolti da una valanga ampia 300 metri nel nord del Paese il 2 gennaio. Anche in questo caso, le condizioni proibitive avevano imposto lo stop alle ricerche che continueranno, meteo permettendo, per ritrovare gli altri 3 malcapitati.

Molte stazioni sciistiche in Austria e Germania rimangono chiuse, con le strade di accesso sepolte sotto la neve. Nella sola Austria, sono state chiuse oltre 180 strade. “Anche nelle nevose regioni dell’Austria, vediamo le nevicate che abbiamo vissuto negli ultimi 15 giorni solo ogni 10-100 anni. Non sono ancora disponibili tutti i dati, ma sicuramente sono stati stabiliti nuovi record”, ha dichiarato l’Istituto Centrale di Meteorologia e Geodinamica del Paese. Il peso della neve accumulatasi, in alcuni casi fino a 3 metri di altezza, ha provocato la caduta degli alberi e ora si teme anche che sia stata compromessa l’integrità degli edifici in molte aree, motivo per il quale i proprietari sono stati invitati a liberare i tetti delle loro abitazioni dalla neve.

Tuttavia, dovrebbe arrivare finalmente una meritata tregua, con solo piccole quantità di neve attese nei prossimi giorni.

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