Venzone: si trova in Friuli il borgo più bello d’Italia 2017 [GALLERY]

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Siamo in Friuli, in provincia di Udine. E’ qui che si trova Venzone, paese di poco più di 2 mila abitanti, eletto borgo più bello d’Italia 2017.Venzone vanta una storia davvero interessante. Il paesino deve la sua fortuna, sin dall’epoca celtica, alla sua posizione di passaggio obbligato verso il Nord. I Romani ne fecero una loro statio lungo il percorso della via Julia Augusta che, dal sito di Aquileia, portava al Norico, attuale Austria Centrale. Invaso da Guadi, Marcomanni, Visigoti, Unni, Ostrogoti, Bizantini, Longobardi e Carolingi, nel 1077 Venzone entrò a far parte del Patriarcato Aquileiese.

VENZONENel 1200 il Patriarca di Aquileia affidò la terra di Venzone alla famiglia dei Mels che ne aumentò il prestigio, fino al riconoscimento della personalità giuridica del Comune e alla nascita di un mercato settimanale. Sotto il dominio veneziano, il paesino venne poi occupato, nel 1797, dalle truppe francesi di Napoleone e più tardi, in seguito al Trattato di Campoformido, dopo un breve periodo di dominazione austriaca, entrò nel 1866 a far parte del Regno d’ITALIA. Nel 1965 Venzone fu dichiarato Monumento Nazionale mentre nel 1976 rimase gravemente danneggiato da una serie di eventi sismici per poi rinascere dalle macerie ancora più forte di prima.

VENZONE 1Cosa visitare? Il Duomo, dedicato a Sant’Andrea Apostolo nel quale, durante i lavori di ampliamento del 1647, vennero ritrovati corpi mummificati, in buono stato di conservazione, grazie alla particolare conformazione del suolo, ricco di soldati di calcio e alla presenza di un fungo dalla capacità idrovora; le porte della città fortificata (Porta di Sotto, Porta San Genesio), il belissimo Palazzo Comunale, il Palazzo Orgnani-Martina che ospita il Museo delle Terre, l’elegante Palazzo Zinutti, le chiese di San Giovanni Battista, Santa Caterina, Sant’Antonio Abate, il cimitero degli Appestati. Il borgo è talmente suggestivo da essere stato utilizzato come sfondo in pellicole famose come “Addio alle armi”di John Huston e Charles Vidor, e “La Grande Guerra” di Monicelli.

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