
L’irruzione di aria artica dei giorni scorsi ha portato le prime abbondanti nevicate sui principali rilievi della Sicilia settentrionale e centrale. Del resto la configurazione barica che si è venuta a realizzare nelle ultime 48 ore non poteva che favorire degli eventi nevosi degni di nota in molte aree della Sicilia centro-settentrionale, specie fra palermitano, messinese ed ennese, dove la “dama bianca“ ha fatto la sua prima comparsa già dai 600-700 metri di altezza. Con l’allontanamento verso lo Ionio della ciclogenesi mediterranea che mercoledi 21 Dicembre ha apportato una importante ondata di maltempo su buona parte dell’isola, con piogge e temporali sulle coste e tanta neve sui monti, un sostenuto richiamo di aria molto fredda dalla regione “carpatico-danubiana” e dai Balcani si è mosso verso il basso Tirreno e lo Ionio, invadendo la Sicilia tramite intensi e freddi venti di Tramontana e Maestrale che hanno soffiato con intensità di burrasca lungo i litorali del palermitano e del messinese tirrenico. La massa d’aria molto fredda, soprattutto alle quote superiori della troposfera, a contatto con le più miti acque superficiali del basso Tirreno (valori sui +17° +18°) si è notevolmente riscaldata e instabilizzata alle basse quote. Il notevole “gradiente termico verticale” (forti differenze di temperatura alle varie quote) ha agevolato la formazione, in mare, di estesi annuvolamenti cumuliformi, carichi di rovesci, che sono stati spinti dagli intensi venti di Tramontana verso le coste della Sicilia settentrionale e sui principali contrafforti montuosi, tra Madonie e Nebrodi, con sconfinamenti fino alle aree centrali, fra ennese e l’entroterra del catanese, lungo il versante occidentale e settentrionale dell’Etna. Le nevicate più abbondanti hanno interessato le aree più elevate delle Madonie e dei Nebrodi, dove al di sopra dei 1400-1500 il manto nevoso supererebbe la soglia dei 60-70 cm, con picchi di accumulo “eolico” prossimi al metro a monte del comune di Cesarò, fra la zona di Pizzo Antenna e monte Soro (la massima elevazione dei Nebrodi con i suoi 1847 metri). Il vento molto forte di Tramontana che ha sferzato le cime ha spostato buona parte della neve accumulata in questi giorni, addensandola in grandi mucchi nelle zone sottovento.

A Floresta, nel comune più alto della Sicilia, lo spessore del manto nevoso ha superato i 40 cm. Bella imbiancata anche ad Ucria, sempre sui Nebrodi. La spessa coltre di neve fresca accumulata ha determinato molte difficoltà al transito su diverse arterie montane, al di sopra dei 1000 metri di altezza. In alcuni punti persino i mezzi dell’ANAS hanno avuto molte difficoltà a liberare le varie arterie. Al momento si transita solo con catene montate sulla 185 nei pressi di Novara di Sicilia, sulla statale 116 tra i Comuni di Floresta e Randazzo sempre nel messinese, e sulla statale 284 tra Randazzo e Bronte. Si transita con catene montate anche sulla statale 290 delle Petralie. Ghiaccio e neve sulla strada provinciale per Piano Battaglia e sulle arterie che conducono sull’Etna. In tutti questi tratti si raccomanda la massima prudenza, visto la formazione di ghiaccio durante le ore notturne, a causa delle gelate che avvolgeranno le cime (freddo d’avvezione). Obblìgo dì catene su tutte le altre arterìe della provìncìa dì Enna. La polìzìa stradale raccomanda dì non percorrere arterìe secondarìe che potrebbero essere bloccate. Nella giornata di ieri, grazie ad alcuni sconfinamenti, la neve ha fatto la sua comparsa pure su quasi tutte le alture dell’ennese e del nisseno. Fiocchi di neve, per lo più a carattere coreografico, si sono visti pure a Caltanissetta e sui paesi limitrofi, senza però lasciare depositi degni di nota al suolo. Nei prossimi giorni, nonostante un graduale rialzo dei valori termici, buona parte del manto nevoso appena depositato, tra Madonie e Nebrodi, dovrebbe resistere molto bene per le prossime settimane, anche grazie alle gelate di queste ore che contribuiranno a fare ghiacciare la neve.