I bagliori osservati nel centro della nostra galassia

MeteoWeb
Credit: X-ray: NASA/CXC/MIT/F. Baganoff et al.; Illustrations: NASA/CXC/M.Weiss

Per diversi anni la sonda Chandra della NASA, ha rilevato brillamenti nei raggi X circa una volta al giorno provenienti dal buco nero centrale della nostra galassia, noto come Sagittarius A, senza conoscerne il motivo. Un nuovo studio ora suggerisce che a causare questi flare, sarebbero gli asteroidi che cadono nella fauci del gigantesco buco nero su base giornaliera. “C’è molto scetticismo sul fatto che gli asteroidi possano formare questi lampi in prossimità di un buco nero supermassiccio”, afferma in un comunicato l’autore dello studio Zubovas Kastytis, dell’università di Leicester nel Regno Unito. “E’ eccitante perché il nostro studio suggerisce che sono necessari un gran numero di essi per produrre questi bagliori“. Zubovas e i suoi colleghi suggeriscono che una nube intorno a Sagittarius A contenga migliaia di miliardi di asteroidi e comete, che il buco nero strappa dalle loro stelle madri. Gli asteroidi che passano all’interno di circa 160 milioni di chilometri del buco nero – all’incirca la distanza tra la Terra e il sole – sono probabilmente fatti a pezzi dalla sua tremenda attrazione gravitazionale. Questi frammenti verrebbero vaporizzati per attrito come incontrano il gas caldo che scorre sul buco nero, proprio come le meteore vengono bruciate dai gas presenti nell’atmosfera terrestre. La vaporizzazione che genera i brillamenti a raggi X, dura per alcune ore e la gamma di luminosità risulta essere da un paio di volte a quasi 100 volte quella del buco nero. “L’orbita di un asteroide può cambiare se si avventura troppo vicino ad una stella o un pianeta” ha detto il co-autore Sergei Nayakshin, anch’esso dell’Università di Leicester. Ma naturalmente se dovesse avventurarsi a brevi distanze dal buco nero sarebbe la sua fine.  I ricercatori stimano che per osservare però questi bagliori da un oggetto singolo, ci vorrebbe un corpo di almeno 10 chilometri, perché oggetti più piccoli comporterebbero brillamenti troppo deboli per essere osservati dalla Terra. Ma è mai possibile che ogni giorno un corpo di queste dimensioni possa essere inghiottito da un buco nero? E se si trattasse di vari oggetti, è mai possibile che su base giornaliera cadano centinaia o migliaia di asteroidi nel suo interno? Sono domande a cui non è semplice rispondere. Certamente il nuovo studio è in accordo con quelli precedenti che stimavano migliaia di miliardi di asteroidi orbitanti intorno al buco nero centrale della Via Lattea. Molto probabilmente il centro galattico sta divorando anche i pianeti che transitano troppo vicino, causando quindi potenti brillamenti rispetto a quelli analizzati nel nuovo studio. Tali eventi drammatici sono probabilmente rari, dato che i pianeti non sono così comuni come gli asteroidi. Insomma, i punti interrogativi restano elevati, ma la causa più probabile è che tutti i giorni il buco nero si alimenta con centinaia di questi corpi rocciosi che gli orbitano intorno. I ricercatori hanno segnalato i loro risultati nelle news della Royal Astronomical Society.

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