Terremoto Emilia Romagna, esperto Cnr: “probabilmente ci sono altri episodi di liquefazione del suolo”

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Non e’ strano che vi sia una scossa di magnitudo forte e della stessa intensita’ della prima nei giorni successivi ad un terremoto. E’ accaduto con il sisma del Friuli, con quello del Belice e con quello di S.Giuliano”. Lo spiega Marco Mucciarelli, professore di sismologia dell’Universita’ della Basilicata che collabora con il Cnr, ora in viaggio verso i luoghi del sisma in Emilia per monitorare i danni. ”C‘e’ dunque un’alta probabilita’ – continua – che dopo un terremoto vi siano altre scosse di magnitudo alta. Avevamo iniziato a monitorare, nei luoghi del terremoto in Emilia, come il terreno recupera dopo la liquefazione. Dopo la scossa di questa mattina, dobbiamo controllare cosa sia successo”. Mucciarelli ha inoltre chiarito che quando si verificano scosse di energia paragonabili alla prima ”nelle ore successive sono molto probabili episodi di liquefazione, cioe’ miscele di acqua e sabbia che dal terreno salgono in superficie. Ma la gente non si deve preoccupare, perche’ le caverne nel sottosuolo non esistono. Se non vi sono dei danni nei primi 5-10 minuti dopo la scossa, il terreno si assesta e la liquefazione non ha alcun impatto sui danni nei giorni successivi”. Gli esperti del Cnr, ora in viaggio verso Mirandola (Modena), monitoreranno la liquefazione del terreno e il comportamento degli edifici, con dei sensori installati, per capire se i danneggiamenti subiti possono aggravarsi. Dei sensori sono stati posti, ad esempio, sull’edificio dell’ospedale.

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