Allarme siccità al nord/est e soprattutto in Veneto, si attivano i Consorzi di Difesa delle attività agricole

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Non piove da oltre un mese ed in Veneto e’ allarme siccita’. In questo scenario, che nella bassa pianura ed in particolare nelle province di Rovigo (Polesine), Padova(bassa padovana) e Venezia presenta campi riarsi dal sole ed ettari di colture danneggiate, i Consorzi di Difesa delle Attivita’ Agricola dalle Calamita’ di Veneto e Friuli Venezia Giulia si sono dati appuntamento presso l’Azienda Agricola Piacentini di Abano Terme per valutare insieme i danni arrecati dalla prolungata mancanza d’acqua e decidere come intervenire attraverso il supporto assicurativo. All’incontro sul campo erano presenti: il Presidenti del Condifesa Padova e Vicepresidente Condifesa Veneto Diego Salmaso, la Presidente del Condifesa Rovigo Pia Rovigatti, i Direttori dei sette consorzi provinciali, i Periti dei consorzi hanno 21 ispettori delle altrettante compagnie assicurative e Francesco Vettore, Funzionario della Regione Veneto nel settore delle Avversita’ Atmosferiche. Obiettivo di questo sopralluogo collettivo per la valutazione dei danni alle colture, e’ quello di fornire agli agricoltori un servizio e proposte assicurative piu’ omogenee.

Oggetto della perizia condotta in modo collegiale sono le colture di mais, soia e barbabietola, maggiormente colpite dalla siccita’. In particolare i dati relativi a Rovigo e Padova destano preoccupazione. Nel rodigino gli ettari coltivati a seminativi sono circa 50.000 per molti dei quali si stima una perdita superiore all’80% del raccolto. Di poco distanti i dati che riguardano il padovano che ha circa 100.000 ettari di terreno coltivati a seminativi: nel caso del mais la perdita e’ di circa il 50% del raccolto, seguono la soia con il 40% e la barbabietola con un danno che oscilla tra il 30% e il 40% delle colture. I dati pero’, sostengono i consorzi presenti, sono destinati a crescere se perdureranno le condizioni di sole e vento di questi giorni. Nel padovano si stima, al momento, che la perdita ammontera’ a circa 80-100 milioni di euro relativamente alla produzione dei seminativi. Non stanno meglio le colture orticole e frutticole. Nel polesine pomodori, cocomeri e meloni stanno manifestando danni da scottatura e la ridotta pezzatura, a causa della mancanza d’acqua , influira’ sui prodotti ritenuti scarti perche’ troppo piccoli per il mercato, portando cosi’ ad un inevitabile deprezzamento del prodotto. Anche i frutteti stanno subendo lo stesso triste destino. Diversa invece la situazione per i vigneti dove le piante soffrono meno la mancanza d’acqua e anche una sola pioggia puo’ salvaguardare la produzione, garantendo la qualita’ del prodotto.

L’unica soluzione a questo tipo di calamita’ e’ la stipula preventiva di un’assicurazione, come indicato in questi giorni anche da Coldiretti Veneto, perche’ la situazione meteorologica instabile rende sempre piu’ precaria la sicurezza di portare a termine la stagione produttiva per qualunque tipo di coltura: alluvioni, grandinate, trombe d’aria e caldo eccessivo stanno diventando oramai normali e come tali vanno trattati. Il suggerimento agli agricoltori e’ quello di stipulare polizze assicurative multirischio agendo in modo preventivo, perche’ non e’ piu’ prevedibile quale calamita’ naturale si abbattera’ sulle nostre campagne. ”Il Condifesa Veneto – spiega il Presidente Valerio Nadal – gia’ da diversi anni sta realizzando incontri collegiali, come quello odierno per uniformare il servizio all’impresa agricola, fornendo la consulenza e tutte le indicazioni per non essere in bali’a delle compagnie assicurative, ma anzi costruire con loro le proposte piu’ idonee a tutelare i redditi d’impresa. Non ci si puo’ piu’ improvvisare, in agricoltura e’ necessario procedere con strumenti di previsione e gestione a monte dell’eventuale danno, non a caso con il Condifesa del Friuli Venezia Giulia abbiamo attivato a partire dalla Campagna Assicurativa 2012 (dopo un’attenta sperimentazione negli anni precedenti) anche 4 Fondi Mutualistici specifici capaci di intervenire in casi di assoluta emergenza: il Fondo per soci danneggiati da alluvione ed eventi catastrofali, il Fondo per danni da gelo su actinidia, il Fondo di risemina e quello per i danni da animali selvatici”.

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