Sulla situazione in Emilia a un anno dal terremoto “il tema fondamentale resta quello della tempestività negli interventi sotto il profilo delle risorse. Anche perchè in tutti i casi, ultimo l’Emilia, si tratta di popolazioni e cittadini che non stanno con le mani in mano, ma laboriosi e pronti al sacrificio. E meritano interventi immediati”. Lo ha detto il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, intervenendo oggi a Prima di tutto su Radio 1. Gabrielli ha spiegato che “l’Emilia è un cantiere nel quale la gente si sta riprendendo, ovviamente con tutti i problemi creati dal sisma, problemi aggravati dalla condizione del paese, non certo florida. Il presidente Vasco Errani non ha criticato il sistema delle Protezione civile, che peraltro ha svolto la sua attività essenzialmente nei primi mesi. Le citiche, che condivido, sono rivolte al sistema di erogazione delle risorse, un problema che affligge tutti i post-eventi calamitosi, da quello dell’Emilia, al Mantovano, al Rodigino”. “Su questo punto – ha detto – ho insistito molto col presidente Letta: chi ha soferto drammi di questa gravità non può permettersi tempistiche inadeguate per la risoluzione dei loro gravissimi problemi, tempistiche che con l’emergenza non hanno nulla a che vedere. E gli amministratori locali rivestono il delicato compito di fare front-office tra le esigenze della gente e le richieste che vanno poi indirizzate alle strutture regionali e statuali”. Sul lavoro fatto dalla protezione civile nel post-terremoto, Gabrielli ha spiegato che “per le condizoni date e per gli strumenti a nostra disposizione abbiamo fatto tutto quello che era possibile fare”. “Anche qui, però, mi preme sottolineare l’importanza della prevenzione: se in questo paese, non si prenderà coscienza che la prevenzione di un evento è il modo migliore, la politica giusta per attenuarme le ripercussioni e i danni, la nostra sarà una emergenza continua”, ha concluso il capo della Protezione civile.