Clima: è battaglia tra i colossi del carbone e l’agenda del presidente Obama

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global warmingL’industria del carbone americana è pronta a dar battaglia per sabotare l’agenda del Presidente Barack Obama contro i cambiamenti climatici. Allo stesso tempo, scrive oggi il Wall Street Journal, alcuni imprenditori del settore hanno però denunciato l’urgenza di sviluppare tecnologie che favoriscano una produzione più pulita e hanno già cominciato a puntare sull’export. Dopo la presentazione del piano di Obama per ridurre le emissioni di gas serra, martedì scorso i colossi del carbone hanno avviato un’azione coordinata di lobby insieme ad altre aziende e gruppi imprenditoriali per mettere in discussione le nuove norme che, a loro giudizio, porteranno a un rincaro dell’elettricità. Secondo il Wsj, alcuni gruppi puntano a ottenere il sostegno dei membri del Congresso eletti negli Stati fortemente dipendenti dalla produzione di carbone. “Sarà interessante, sicuramente, e rumoroso“, ha dichiarato al Wsj Kevin Crutchfield, amministratore delegato della Alpha Natural Resources. Le nuove norme per contrastare i cambiamenti climatici dovranno essere definite dall’Environmental Protection Agency, l’agenzia federale preposta alla difesa dell’ambiente, nell’arco di un anno. Pur non essendo ancora chiari i dettagli del piano dell’amministrazione, sottolinea oggi il Wsj, una cosa è ormai chiara: il mercato domestico del carbone per la produzione di elettricità subirà una contrazione a causa delle nuove regole, ma anche per l’accresciuta produzione americana di gas naturale, meno costoso e più pulito. “Il mercato americano del carbone è destinato a contrarsi. Non bisogna essere degli scienziati per saperlo – ha aggiunto Crutchfield – ma la domanda è ‘quanto si contrarrà?'”. Proprio a fronte di tale sviluppo, ha sottolineato, i produttori americani hanno cominiciato a puntare sull’export verso Cina, India ed Europa.

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