Dopo il caldo eccezionale di fine Maggio sul nord della Scandinavia e in Lapponia torna il freddo

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Le forti anomalie termiche riscontrate in Europa nell'ultima decade di Maggio
Le forti anomalie termiche riscontrate in Europa nell’ultima decade di Maggio

L’eccezionale quanto storica ondata di calore che ha investito la Finlandia e i territori della Lapponia, fra l’ultima decade di Maggio e i primi giorni di Giugno, facendo schizzare i termometri oltre il muro dei +30°C al di là del Circolo polare artico, si è fortunatamente smorzata, grazie al lento sgretolamento dell’imponente promontorio anticiclonico di blocco che da settimane regnava fra la Scandinavia e la Russia europea. L’incredibile avvezione calda fu talmente intensa e persistente da lasciare sul terreno un enorme area di anomalie termiche positive, con scarti di oltre i +10°C +12°C rispetto alle tradizionali medie del periodo, fra Svezia settentrionale, nord della Finlandia e sul settore occidentale della Russia europea, dove per vari giorni si registrarono massime di ben +28°C +30°C. Valori veramente sorprendenti, sia per il periodo che per la latitudine. Ora fortunatamente, dopo l’insolita estate anticipata, il quadro meteo/climatico sulla penisola Scandinava, cosi come per la Finlandia e i territori lapponi, sta drasticamente cambiando, con il ritorno di condizioni meteorologiche decisamente più fredde e instabili. Anzi, fra il nord della Norvegia e della Svezia, le temperature subiranno un deciso crollo, portandosi anche al di sotto delle medie del periodo, per la discesa di un nucleo di aria fredda, piuttosto compatto, dall’Artico norvegese in direzione del Finnmarks e della Lapponia. A seguito delle intense avvezioni calde che dai territori dell’Eurasia e dal Canada si sono dirette sul mar Glaciale Artico, il vortice polare, attaccato da più fronti, si è dovuto cautelare, con un riassetto dell’intera struttura ciclonica colma di aria gelida a tutte le quote nel settore centrale del mar Glaciale Artico, poco distante dal Polo Nord geografico.

Il vortice polare relegato al centro del mar Glaciale Artico
Il vortice polare relegato al centro del mar Glaciale Artico

Questo significativo riassetto del vortice polare in sede Artica, dove tuttora insiste un nucleo di aria molto fredda, con valori di -10°C -15°C a 850 hpa, è stato accompagnato dall’isolamento di una cellula anticiclonica sul mar di Norvegia, caratterizzata da un’estesa area di geopotenziali piuttosto elevati, estesa dalla Groenlandia fino al sud della penisola Scandinava. Questo centro di alta pressione, pur cominciando lentamente ad indebolirsi, interagendo con il bordo meridionale della profonda depressione artica (legata al vortice polare) in azione con un minimo barico di 984-983 hpa nella parte centrale del mar Glaciale Artico, tenderà a sospingere verso il nord della Scandinavia e sulla Lapponia un flusso di moderate e fredde correnti da NO e N-NO, che dalle Svalbard, dopo aver attraversato il mare di Barents (umidificandosi nei bassi strati), si dirigeranno verso il Finnmarks, la Lapponia, la Finlandia, l’area del golfo di Botnia, la penisola di Kola ed il nord-ovest della Russia europea. Lo sfondamento delle fredde correnti artiche da NO determinerà, come primo effetto, un intenso calo termico dal Finnmarks alla Lapponia, passando anche per il nord della Finlandia e il nord-ovest della Russia europea, con il sempre più probabile ritorno di spruzzate di neve sui rilievi fino a bassa. Le nevicate, seppur a carattere occasionale, dovrebbero lasciare dei modestissimi accumuli sui rilievi del Finnmarks e nel nord della Lapponia, data la particolare esposizione alle fredde e umide correnti da NO. Le stesse scaldandosi sensibilmente nei bassi strati, durante il passaggio sopra le più tiepide acque superficiali del mare di Barents e dell’alto mar di Norvegia, tendono ad instabilizzarsi, visto il notevole incremento del “gradiente termico verticale”, indotto dal fatto che in quota le masse d’aria manterranno le loro origini fredde.

Rtavn0014Questi contrasti termici potranno dare innesco allo sviluppo di nubi cumuliformi, capaci di dare luogo a brevi rovesci e locali precipitazioni. Intanto gli effetti del cambio di masse d’aria si sono già avvertiti sul nord della Norvegia e sulle Alpi Scandinave, dove le temperature sono scese abbondantemente sotto la soglia dei +10°C +8°C. Sui rilievi sono tornate le gelate. In Norvegia vanno segnalati i -2.7°C di Geilo-Geilostolen (810 metri) e i -1.6°C di Hovden-Lundane (836 metri). Ma il freddo si avvertirà pure nei bassi strati, fra Lapponia e il nord della Carelia, con il sopraggiungere della fredda ventilazione dai quadranti nord-occidentali. Da domani questa avvezione fredda tenderà a spostarsi sul nord della Finlandia e della Russia europea, riportando una breve rinfrescata fin verso l’area degli Urali. Nel frattempo, fra venerdì e sabato, una nuova ondata di maltempo tornerà a colpire i paesi scandinavi, per l’avvicinamento dall’Atlantico di una circolazione depressionaria, preceduta lungo il lato orientale da tiepidi e sostenuti venti dai quadranti meridionali (pre-frontale) che nel weekend apporteranno abbondanti piogge lungo le coste della Norvegia e Svezia meridionale, in successivo spostamento al nord della Polonia, Repubbliche Baltiche e Finlandia meridionale. Questa depressione insisterà sui medesimi territori fino all’inizio della nuova settimana, continuando a dispensare nuove piogge e rovesci, anche di moderata intensità, fra Norvegia, Svezia, Finlandia e Repubbliche Baltiche.

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