Prove d’inverno nell’Africa Australe, un fronte freddo porta la prima neve invernale sui rilievi sudafricani

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ma_syMentre lungo l’emisfero boreale l’estate inizia a scaldare i motori, in quello australe è l’inverno ad alzare la voce, con lo sviluppo delle prime importanti ondate di freddo che dai mari antartici risalgono verso l’America meridionale, l’Africa australe, il sud dell’Australia e la Nuova Zelanda. Lo scorso weekend un fronte freddo, proveniente dall’Atlantico meridionale, legato ad una ampia e profonda circolazione depressionaria posizionata a sud delle coste sudafricane ed isolatasi a seguito dell’affondo di una lunga saccatura fredda, ha colpito in pieno il Sudafrica occidentale, determinando un brusco calo termico, accompagnato da piogge e rovesci sparsi che hanno interessato soprattutto le esposte coste sud-occidentali del paese africano, fra Città del Capo e Saldanha. Il fronte freddo è stato preceduto dall’attivazioni di intensi venti nord-occidentali, poi ruotati prontamente da O-NO e Ovest dopo il suo passaggio, quando i primi impulsi di aria fredda, di matrice sub-antartica marittima, hanno raggiunto le coste occidentali sudafricane e le aree del vicino retroterra. Il profondo ciclone extratropicale, a cui si associava il sopra citato fronte freddo, nel corso della giornata domenicale si è ulteriormente approfondito, grazie alla costante alimentazione di aria fredda, di origini sub-antartica marittima, in risalita dall’Atlantico meridionale, lungo il suo bordo occidentale, dove è attiva una forte ventilazione da S-SO e SO che ha raggiunto carattere di tempesta in pieno oceano (nel tratto antistante le coste sudafricane sud-occidentali).

I forti venti occidentali che hanno colpito il Sudafrica occidentale
I forti venti occidentali che hanno colpito il Sudafrica occidentale

Approfondendosi, con un minimo barico al suolo sceso sotto i 985-983 hpa centrato a sud del Capo di Buona Speranza, il ciclone extratropicale ha presentato pure un intenso “gradiente barico orizzontale” (isobare molto strette fra loro) che dall’Atlantico meridionale si è successivamente esteso al Sudafrica occidentale, spingendo su questo intensi venti da O-NO, fino allo stato di burrasca nel tratto di costa compreso fra Capo di Buona Speranza e l’area della baia di Sant’Elena, con picchi di oltre i 70 km/h, localmente anche più di 80 km/h, nei punti maggiormente esposti alla ventilazione proveniente dal quadrante occidentale. Le correnti da O-NO hanno spazzato pure l’altopiano meridionale e i rilievi che contornano la costa meridionale del Sudafrica, con raffiche molto forti. I forti venti da O-NO e Ovest hanno anche generato consistenti mareggiate, con onde alte anche più di 5 metri, che dopo aver risalito l’Atlantico meridionale sono andate a rompersi con grande impeto sulle scogliere che caratterizzano il Capo di Buona Speranza, e l’area costiera a nord di Città del Capo fino alla baia di Sant’Elena. Dopo il passaggio del fronte freddo, che si è spostato verso la costa orientale sudafricana, ancora sotto l’impulso delle più miti correnti pre-frontali da NO e O-NO, l’afflusso delle masse d’aria fredde di origine sub-polare ha prodotto un generale calo termico su tutto il Sudafrica sud-occidentale, con valori scesi sotto la soglia dei +11°C +10°C a livello del mare. In molte località della costa sud-occidentale e delle aree più interne, per tutta la giornata di ieri, si sono succeduti rovesci e piogge di debole e moderata intensità, rese semi/orizzontali dalla sostenuta ventilazione occidentale.

66ff4d4ac6bf16f881bc347a236a327a_x400L’incursione delle masse d’aria fredde sub-antartiche si è avvertita soprattutto sui rilievi più interni, dove le fredde correnti occidentali, provenienti dall’Atlantico meridionale, hanno fatto cascare la quota dello zero termico sotto i 1400-1300 metri, favorendo l’arrivo delle prime nevicate invernali a quote relativamente basse, dai 1300-1400 metri sui rilievi del Sudafrica sud-occidentale. Nel pomeriggio di ieri la prima neve dell’inverno ha imbiancato Sutherland, dopo una mattinata di pioggia e forte vento da O-NO, con il termometro sceso sui +0°C, a 1400 metri di altezza. A tratti la nevicata, a causa del forte vento occidentale che ha spazzato l’altopiano meridionale, ha assunto pure caratteristiche di bufera. I fenomeni precipitativi, legati al passaggio del fronte freddo antartico, hanno interessato solo le coste del Sudafrica occidentale e meridionale e le aree del vicino retroterra sudafricano. L’aria fredda non è riuscita a penetrare fin sull’altopiano centrale, a causa del posizionamento troppo meridionale del profondo ciclone extratropicale, che rimarrà relegato in pieno oceano, a sud delle coste del Capo di Buona Speranza. Ma anche il posizionamento dell’asse principale della saccatura antartica non deporrà a favore di una invasione di aria sub-polare marittima sull’intero territorio sudafricano.

Lynette_Winter_BlogpostPic3Tanto che sul settore settentrionale il regime anticiclonico, previsto in ulteriore consolidamento a meta settimana, garantisce ancora giornate di piena stabilità, con cieli sereni e ventilazione debole che durante le ore notturne favorisce le condizioni ideali per la realizzazione delle inversioni termiche sull’immenso altopiano. Con l’attenuazione dell’intensa ventilazione da O-NO, lo spostamento verso l’oceano Indiano meridionale del fronte freddo e il contemporaneo allungamento verso il Sudafrica centrale di un cuneo anticiclonico disteso da uno spanciamento dell’alta pressione dell’Atlantico meridionale, qualche gelata notturna si potrà registrare anche sull’altopiano sudafricano. Con i cieli sereni, i venti deboli o assenti e poco o nullo rimescolamento delle masse d’aria, il terreno irradierà calore verso la media atmosfera, liberandolo rapidamente verso l’alto. Tali condizioni agevolano un forte raffreddamento del terreno, favorendo la formazione di uno strato di aria fredda che ristagnerà presso il suolo, essendo più pesante della massa d’aria sovrastante.

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