Come promesso l’estate nei prossimi giorni proverà a rialzare la china, dopo un mese di Maggio davvero pesante, contraddistinto da tanta instabilità, ma soprattutto da una persistenza di anomalie termiche negative, mentre le ondate di calore e le rimonte anticicloniche sub-tropicali puntavano verso la Turchia, bacino del mar Nero, Russia europea, Scandinavia e persino sulla Lapponia, oltre il Circolo polare artico, con termometri schizzati improvvisamente oltre il muro dei +30°C. Tale anomalia, per fortuna, inizierà ad essere assorbita a partire dai prossimi giorni, anche se occorrerà aspettare ancora l’avvento della prossima decade per poter parlare di un ritorno alle condizioni di normalità tipiche per il periodo. Intanto fra oggi e domani, per merito del progressivo aumento del geopotenziale in quota indotto dell’allungamento delle propaggini orientali dell’anticiclone delle Azzorre verso l’Europa occidentale, il bel tempo tenderà a consolidarsi ulteriormente sulle regioni settentrionali e centrali, con ampi spazi soleggiati e un progressivo rialzo termico, su valori tipici per il periodo. Anche sulle regioni del centro-sud si consoliderà una maggiore stabilità.
Ma ciò non toglie che nelle ore più calde del giorno, lungo i rilievi interni e sulle aree più interne della dorsale appenninica, non si possano sviluppare degli annuvolamenti cumuliformi, in grado di arrecare brevi rovesci e dei temporali, in rapido esaurimento dalla serata successiva. Difatti, malgrado l’aumento del geopotenziale nella media troposfera, le masse d’aria che sovrastano le nostre regioni presenteranno ancora delle condizioni d’instabilità, annesse al consistente “gradiente termico verticale” lasciato in eredità dal vecchio “CUT-OFF” in fase di lento colmamento sui vicini Balcani. La presenza di sacche di aria fredda in quota, legate al vecchio “CUT-OFF” in colmamento, favoriranno l’ambiente ideale allo sviluppo della “termoconvenzione” sui rilievi e nelle aree più interne. Difatti qualche imponente cumulonembo isolato, alimentato dalla formazione di intensi moti ascensionali attivati dai considerevoli contrasti termici in seno alla colonna d’aria, potrà fare capolino lungo i rilievi dell’Appennino centrale, dando la stura a qualche breve rovescio di pioggia fra i monti delle Marche, Abruzzo e Umbria orientale, cosi come sui monti delle regioni meridionali. In genere si tratterà di fenomeni molto isolati e solitamente di breve durata, pronti ad esaurirsi rapidamente entro il corso della serata. Da metà settimana si assisterà ad un ulteriore incremento della stabilità atmosferica, la quale tenderà ad inibire la “termoconvenzione” sui rilievi, rendendo i temporali pomeridiani sempre meno frequenti e diffusi sulla dorsale appenninica.
Ma per poter parlare di un ritorno a condizioni climatiche pienamente estive bisognerà pazientare ancora fino alla giornata di venerdì, allorquando l’anticiclone sub-tropicale, presentando una componente africana in quota, propagherà un promontorio stabilizzante che si estenderà all’intera penisola, apportando tempo stabile e soleggiato su gran parte del territorio nazionale, dalla Sicilia al Veneto e al Friuli Venezia Giulia, con valori di geopotenziale più alti fra le isole maggiori e le regioni del centro-sud. Il maggior soleggiamento diurno, la ventilazione debole, ma soprattutto l’afflusso di aria decisamente più calda e molto secca alle quote superiori della troposfera, saranno elementi che determineranno un considerevole aumento dei valori termici, con massime di oltre i +26°C +28°C, con picchi fino a +29°C +30°C sulle aree più interne, su tutte le nostre regioni. Valori ideali per prendere la prima tintarella, o una bella escursione in montagna, con tutte le dovute precauzioni del caso.
Questa fase di stabilità ci terrà compagnia fino al prossimo weekend, regalandoci finalmente delle giornate assolate, più consone per il mese di Giugno, e con temperature in linea con i valori medi che contraddistinguono l’inizio della bella stagione. Al momento sembra scongiurata l’ipotesi dell’avvento di ondate di calore particolarmente rilevanti verso l’Italia, anche se come già detto basta davvero poco (l’affondo di una saccatura oceanica verso l’Atlantico portoghese o la Spagna) per essere invasi dalle torride correnti, di matrice sub-tropicale continentale, stagnanti sopra l’arida regione sahariana, dove per ora i termometri stanno schizzando al di sopra dei +46°C +47°C all’ombra. Segno della presenza di aria veramente molto “rovente” alle porte del Mediterraneo, pronta ad invaderlo alla prima occasione che si presenterà. Su questo un ruolo importante lo giocheranno le “tropical waves” e l’ITCZ, sul fronte dell’Africa occidentale, che al momento rimane posizionata in prossimità della media climatologica del periodo, nonostante un temporaneo arretramento verso sud, fra Nigeria nord-orientale e il Niger meridionale.