Agrigento: torna a volare con i genitori l’aquilotto del Bonelli rapito l’8 maggio. Padre e madre l’hanno riconosciuto!

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aquilotto“L’aquilotto del Bonelli rapito l’8 maggio dal suo nido in provincia di Agrigento è tornato dai genitori dopo quasi due mesi. Il padre e la madre lo hanno subito riconosciuto e lo hanno sollecitato a volare con lui, invito che il piccolo ha  accolto immediatamente. Un evento unico nel suo genere, un esperimento senza precedenti: per questo  ringraziamo vivamente il Servizio Cites del Corpo forestale dello Stato e il Coordinamento per la sua attività investigativa e repressiva e ci congratuliamo  con Centro recupero fauna selvatica della Lipu di Ficuzza (Palermo) per l’aver condotto a lieto fine la vicenda, favorendo il ricongiungimento del pullo con i suoi genitori”. E’ quel che dichiara  Ornis italica, associazione di ricercatori naturalisti promotrice del progetto Birdcam.it (www.birdcam.it), che consente di osservare online i nidi di falchi, ghiandaie marine, sule.

“Ornis italica ha seguito con apprensione e poi con gioia le notizie del recupero e del reinserimento del giovane aquilotto del Bonelli nel nido.
Il nucleo Cites della forestale ha agito con precisione e rapidità nel localizzare lontano dalla Sicilia l’aquilotto rubato (un fratellino sfortunatamente era morto), nel recuperarlo e nell’affidarlo alle mani esperte di Massimiliano di Vittorio e i numerosi volontari che con passione competenza lo hanno aiutato a riunirsi ai genitori. Questi ultimi non hanno avuto dubbi nel riconoscerlo e nel prendersi subito cura di lui, nonostante le settimane passate dal momento del rapimento. Ora la giovane aquila si trova tra le mani migliori in cui potesse capitare – quelle dei suoi genitori – che potranno accompagnarla nel raggiungimento dell’indipendenza alimentare e lo aiuteranno ad inserirsi nell’ambiente naturale. E’ un’altra notizia confortante, dopo quella dello scorso anno che riguardava l’involo di numerosi aquilotti dai nidi della Sicilia in seguito ai controlli antibracconaggio dei nidi. Speriamo che il prelievo indiscriminato di giovani falchi e aquile dai nidi della Sicilia e di altre zone del nostro Paese possa per sempre finire. Invitiamo chiunque sia a conoscenza d’illeciti sulla fauna selvatica di denunciare i fatti al Corpo forestale dello Stato (tel. 1515)”.

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