Allarme per il pesto di genovese con botulino (!), “controllate le confezioni”: può essere letale

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pesto genoveseConfezioni in vetro di pesto genovese rintracciate in alcuni supermercati dell’Alessandrino, potrebbero contenere botulino. Si tratta di pesto prodotto dalla ditta Bruzzone e Ferrari di Genova. A lanciare l’allarme, questa notte, e’ stata la stessa ditta dopo un’operazione di autocontrollo e che sta provvedendo, insieme all’ Asl e ai distributori, al ritiro del prodotto dal commercio. In particolare, sotto la lente, sono le confezioni con scadenza 9 agosto 2013 e appartenenti al lotto 13G03. In Piemonte, dopo esser stato rintracciato in alcuni supermercati dell’Alessandrino, Regione Piemonte e Asl hanno lanciato l’allerta ai cittadini per verificare se ne hanno fatto acquisto. Il pesto in questione potrebbe anche avere marchi diversi per cui i responsabili dell’Ufficio Prevenzione e Veterinaria della Regione Piemonte invitano gli acquirenti a controllare in particolare il lotto, la scadenza ed il nome del produttore sul retro del vasetto. Nel giro di poche ore dovrebbero essere rintracciate e ritirate tutte le confezione pervenute ai supermercati, ma non e’ escluso che gia’ qualche vasetto sia stato acquistato e finito nel frigorifero di qualche famiglia. Sono in corso accertamenti per valutare l’estensione dell’allerta sul territorio regionale ed extra regionale. Il ‘clostridium botulinum’, ha spiegato Gianfranco Corgiat, responsabile del settore Prevenzione della Regione Piemonte ”puo’ presentarsi in conserve e alimenti come il pesto che non possono essere sterilizzati, puo’ anche essere inerme quanto invece produrre una tossina molto potente che puo’ anche causare la morte di chi lo ingerisce. Il fatto che il prodotto abbia scadenza ad agosto potrebbe aggravare la situazione in quanto il microbo, fino ad allora avrebbe parecchio tempo a disposizione e potrebbe produrre la sostanza velenosa”. Sulle merci ritirate – fa ancora sapere la Regione Piemonte – saranno disposti ulteriori controlli per valutare l’effettivo rischio sanitario.

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