Artico, la minima estensione estiva del 2013 è la 6^ più bassa mai registrata secondo i dati NASA

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1Dopo un’estate insolitamente fresca nella maggior parte delle latitudini nord, il Mar Glaciale Artico sembra aver raggiunto la minima estensione estiva annuale il 13 settembre 2013, come ha riportato il National Snow and Ice Data Center sostenuto dalla NASA. Le analisi dei dati satellitari hanno infatti mostrato che i ghiacciai si sono ritirati a 5,10 milioni di chilometri quadrati.

Essenzialmente quest’anno l’estensione dei ghiacciai è maggiore rispetto ai dati relativi alla minima estensione dello scorso anno: il 16 settembre 2012 il Mar Glaciale Artico ha raggiunto l’estensione minima mai registrata dai satelliti, 3,41 milioni di chilometri quadrati, circa la metà del valore medio relativo ai minimi tra il 1981 ed il 2010. Il minimo raggiunto quest’estate è il sesto più basso registrato dai satelliti ed è 1.2 milioni di chilometri minore del valore medio del periodo 1981-2010, all’incirca l’area del Texas e della California messe assieme.

Il minimo estivo del 2013 è perfettamente in linea con il trend discendente a lungo termine preventivato: il 12% per decade dalla fine degli anni ’70, un declino che ha accelerato dal 2007. Il contraccolpo di quest’anno non ha però sorpreso gli scienziati. “Mi aspettavo che quest’anno il dato sarebbe stato ancora maggiore rispetto allo scorso anno,” dichiara Walt Meier, glaciologo al Goddard Space Flight Center NASA. “C’è sempre la tendenza verso un incremento dopo un minimo estremo; nei nostri dati satellitari, il Mare Artico non ha mai segnato minimi da record per anni consecutivi.”

La calotta di ghiaccio dell’Oceano Artico aumenta e diminuisce con il susseguirsi delle stagioni, sciogliendosi d’estate e ricongelandosi durante il freddissimo inverno artico. Quest’anno, il clima fresco in primavera ed estate  ha portato ad un ritardo, e successivamente ad una diminuzione globale, nello scioglimento.

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Quest’anno le temperature artiche sono state da 1 a 2.5 gradi Celsius più basse della media, secondo il Modern Era Retrospective analysis for Research and Applications NASA, un connubio di osservazione e previsioni basate su modelli matematici. Le temperature più fredde in parte sono dovute ad una serie di cicloni estivi. Nell’agosto 2012, una tempesta ha devastato la copertura di ghiaccio artica, ma quest’anno i cicloni estivi hanno avuto esattamente l’effetto opposto: maggiori annuvolamenti hanno permesso ai venti di spargere ghiaccio su un’area maggiore. “Quando c’è alta pressione nel centro dell’Artico, i ghiacciai vengono compressi in aree ridotte, il che, assieme al cielo terso, provoca lo scioglimento,” dichiara Richard Cullather, scienziato NASA. “Quest’anno c’è stata bassa pressione così gli annuvolamenti ed i venti associati ai cicloni hanno sparso il ghiaccio.”

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