Le infinite proprietà benefiche e i mille modi di utilizzo della regina dell’autunno: la castagna!

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Il castagno è originario dell’Europa meridionale, Nord Africa e Asia occidentale, ma è presente anche sulle coste atlantiche del Marocco, sulle rive del mar Caspio e nel sud dell’Inghilterra. Fino agli anni 50′ le castagne, che sono ricche di amido, hanno rappresentato in Italia la fonte alimentare principale e nell’ultimo decenno la castanicoltura è in forte ripresa, anche grazie al fatto che vecchi castagneti sono stati sottoposti a potatura di ringiovanimento.

Inoltre, il cancro della corteccia del castagno sta regredendo e prodotti pregiati, come marroni e frutti degli ibridi, sono molto remunerativi. Il castagno appartiene alla Famiglia delle Fegaceae, risalente al Cenozoico, è una pianta monoica (in quanto sullo stesso albero si formano fiori maschili e femminili) ed ama i terreni leggeri, permeabili, ricchi di elementi nutrititivi, con PH tendenzialmente acido, poco o del tutto privi di calcare. E’ una pianta eliofila, ama i climi temperati, anche se è in grado di resistere al freddo invernale intenso. Vanno considerati 4 gruppi varietali ben distinti: marroni, castagne, ibridi eurogiapponesi e giapponesi.

I marroni sono il prodotto di alberi coltivati e migliorati da successivi innesti: ce ne sono uno per ogni riccio, di forma ovale o a cuore e sono un pò più grossi delle castagne, che nascono dalle piante selvatiche e normalmente sono 3 per ogni riccio. La castagna prende il suo nome da “Kastania”, antica città della Tessaglia , una regione settentrionale della Grecia, che sorgeva in mezzo ad estesi castagneti. I Greci chiamavano la castagna “ghianda di Giove”. I Greci, i Fenici e gli Ebrei erano dediti al commercio di castagne in tuttto il bacino del Mediterraneo, la cui pianta era definita dallo storico Senofonte come “l’albero del pane”. Nell‘Impero Romano nessuna città poteva competere con Napoli nell’arrostire castagne, mentre Plinio racccontava che con la farina di castagne si preparava del pane particolare di cui si cibavano le donne nelle feste in onore di Cerere, durante il periodo in cui era loro vietato mangiare cereali. I Latini cuocevano le castagne su fiamma diretta, sotto la cenere, nel latte o col tegame, con spezie, erbe aromatiche, aceto e miele.

Nel Medioevo furono gli ordini monastici a migliorare la coltivazione, conservazione e trasformazione delle castagne e si affermò il mestiere del “castagnatores” ,svolto dai contadini. Esse divennero il cibo plebeo da evitare nei menù di corte e furono loro attribuite proprietà afrodisiache per via della forma di testicolo. La castagna approdò sulle tavole dei nobili come “marrron glace” nel 1770, diventando un dolce ricercato e molto apprezzato. Sempre in questo periodo, a Parigi si diffuse una cioccolata preparata con cacao e farina di castagne essiccate in parti uguali, inventata dal farmacista Borreau. Sono squisite, tipiche del periodo autunnale, sono tra le più richieste ed hanno tantissime proprietà benefiche. Vediamole insieme:

  • innanzitutto la castagna è molto nutriente e fresca, contiene 200 calorie ogni 100 gr. e 370 se il prodotto è secco. E’ costituita per metà da acqua e contiene vitamine C,B1,B2,PP, pochi grassi, molte fibre, che servono a riequilibrare la flora batterica intestinale, favorendo la motilità intestinale e riducendo il colesterolo cattivo.
  • Per la presenza di zuccheri,  la castagna rappresenta un alimento alternativo di cui possono usufruire i bimbi allergici al latte di mucca e al lattosio,
  • la farina di castagna si rivela utile nelll’alimentazione di soggetti intolleranti ai cereali,
  • la castagna contiene potassio, implicato in processi fisiologici importanti, come la trasmissione degli impulsi nervosi o la contrattilità muscolare. Il potassio è antisettico, rinforza i muscoli e le ghiandole, ha qualità antinfiammatorie ed è utile in caso di febbre e dolori reumatici,
  • la castagna contiene fosforo, un calcificante essenziale per la formazione delle cellule nervose. Il fosforo ha una funzione plastica, coinvolto nella crescita, nel rinnovo e nella riparazione dei tessuti.
  • contiene sodio, utile alla digestione e per l’assimilazione dei cibi,
  • contiene magnesio, equilibratore dell’umore, utile a rigenerare il sistema nervoso,
  • contiene cloro, utile per la salute dei denti e dei tendini,
  • contiene ferro, per la buona circolazione sanguigna,
  • contiene zolfo, utile per irrobustire le ossa.
  • contiene acido folico, che è consigliato in gravidanza per prevenire le malformazioni fetali
  • contendo cellulosa, la castagna è indicata contro la stitichezza ed è utile ai soggetti predisposti a varici o emorroidi
  • La castagna è la regina dell’autunno ed è impiegata in pasticceria per ottenere squisite marmellate, marron glaces, castagnacci e crostate,
  • la sua farina è utilizzata per ottenere dolci e minestre, sopperendo al fabbisogno di carboidrati anche nelle persone intolleranti ai cereali,
  • la castagna è usata in panificazione, tenendo presente che se non viene rispettata una precisa percentuale di farina di castagne, rispetto a quella di grano, l’impasto non lievita,
  • è utilizzata in zootecnia, dato che le carni suine e le galline hanno un miglior sapore se nell’alimentazione vengono impiegate sistematicamente castagne e cascami di sfarinatura.

La castagna è uno dei prodotti naturali più impiegati in ambito fitocosmetico:

  • per ricavare maschere facciali ,detergenti e tonificanti utili a ridare giovinezza alla cute. Ottimo lo scrub al fango termale di castagne o al sale marino e miele di castagno, per dare morbidezza e lucentezza alla pelle,
  • dalle foglie di castagno si ricava un decotto per combattere il raffreddore,
  • l’impacco di bucce cotte serve a far risplendere i vostri capelli,
  • la polpa della castagna schiarisce in modo naturale i capelli.

Si potrebbe continuare all’infinito, dato che sono famosissimi i massaggi con olio di ippocastano, gli infusi di corteccia e foglie di di castagno, le tisane depurative, gli infusi di castagne e miele per combattere la tosse e la bronchite, gli impacchi contro i reumatismi.

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