Freddo polare e nevicate eccezionali stanno mettendo in ginocchio le Regioni del centro e in modo particolare quelle Adriatiche. Tra Marche e Abruzzo le situazioni più critiche per questa “bomba” di neve davvero eccezionale per il periodo, considerando che siamo ancora a novembre. Sei treni regionali cancellati, altri quattro con ritardi fino a 40 minuti, a causa dei 50 centimetri di neve che hanno reso impraticabili i binari: e’ ripresa solo alle 8.50 la circolazione sulla linea ferroviaria Sulmona-Avezzano, dopo circa due ore e mezza dalla sospensione del traffico. Solo l’utilizzo del locomotore spazzaneve dotato di vomere, previsto dal piano neve gia’ attivo da ieri, ha permesso di liberare i binari, consentendo il ripristino della linea ferroviaria. La chiusura delle strade al traffico veicolare pesante ha impedito di effettuare autobus sostitutivi tra le localita’ interessate dall’interruzione.
Dopo l’Ascolano, la neve ha raggiunto e coperto anche il Fermano. La zona montana e’ la piu’ colpita con 40 centimetri di neve e largo impiego di mezzi spazzaneve. Ad Amandola un’autobotte per il trasporto di carburante e’ uscita di strada con conseguente intervento di Protezione civile. Disagi nell’entroterra: a Montelparo, una quercia e’ caduta in contrada Santa Maria chiudendo al transito una strada e lasciando isolate alcune famiglie. Alberi caduti anche tra Grottazzolina e Belmonte, e a Montegiorgio, dove sono intervenuti i vigili del fuoco per rimuovere una pianta che stava per cadere in mezzo alla strada. A Monsampietro Morico e’ rimasta chiusa una strada comunale. Lezioni sospese in molti centri dell’interno, mentre a Fermo le precipitazioni sono cominciate all’alba di oggi e lo strato sfiora i 10 centimetri. Migliore la situazione lungo la fascia costiera, anche se non mancano disagi minori, legati alla viabilita’. I mezzi della Provincia stanno tuttora spargendo il sale lungo le principali arterie del territorio. Attualmente non nevica e la situazione generale sembra in via di ristabilimento.
Tetti innevati in molti centri della provincia di Perugia stamani dove comunque ormai da diverse ore la precipitazione e’ cessata. La polizia stradale segnala circolazione regolare sui valichi appenninici e sulle principali strade della regione. La temperatura si mantiene bassa e vicina allo zero. Neve anche sui tetti del centro di Perugia. I vigili del fuoco sono impegnati in alcuni interventi nella zona tra Gualdo Tadino e Gubbio per automezzi in difficolta’.
PER L’AGRICOLTURA E’ UNA CALAMITA’ – Vigneti crollati sotto il peso della neve, serre distrutte dalla grandine, verdure e ortaggi danneggiati dal gelo e semine bloccate nei campi. E’ quanto emerge dal primo bilancio dei danni provocati dall’improvvisa ondata dimaltempo che ha indotto la Coldiretti a chiedere l’attivazione delle procedure previste per il riconoscimento dello stato di calamita’ nei territori piu’ colpiti. Il passaggio da condizioni climatiche sopra la media a valori tipici del pieno inverno – sottolinea la Coldiretti – sta provocando danni ingenti alle coltivazioni in campo, mentre la neve ha bloccato le tradizionali semine autunnali e provocato danni strutturali alle piante.
La vegetazione – precisa la Coldiretti – non era affatto preparata a un repentino calo della temperatura, con molte piante che hanno ancora le foglie sulle quali si e’ accumulata la neve sotto il cui peso ci sono stati i cedimenti. Le forti nevicate che hanno investito l’Abruzzo hanno creato ingenti danni alle produzioni orticole ed in particolare alle piantagioni viticole, che non erano preparate al repentino calo della temperatura e non hanno retto al peso a causa della presenza del fogliame non ancora caduto. La neve – precisa la Coldiretti – ha abbattuto ettari di vigneto a tendone nel Pescarese e nel Teatino con danni incalcolabili. Danni anche nel basso Lazio a serre, campi e strutture agricole a causa dell’eccezionale grandinata che ha imbiancato la zona di Sabaudia sino a Priverno, Semine bloccate nelle Marche a causa della neve caduta soprattutto nella provincia picena con il rischio che il prolungarsi del maltempo possa impedire del tutto l’impianto di grano e orzo. In Veneto – segnala la Coldiretti – il repentino calo di circa 6 gradi delle temperature favorisce in particolar modo la produzione del Radicchio rosso tardivo di Treviso che, secondo gli imprenditori agricoli, sara’ piu’ croccante, dolce e rosso scarlatto, ma se certe verdure cercano il freddo le altre vogliono ancora il caldo cosi’ che si ricorre al riscaldamento prolungato nelle serre per piante e fiori alimentate a gasolio. A tale proposito – denuncia la Coldiretti – non e’ stato ancora emanato il decreto di attuazione della norma contenuta nel Decreto del Fare che rende applicabile l’agevolazione sul gasolio con il taglio dell’accisa.