Dopo il super tifone Haiyan una nuova depressione tropicale minaccia le Filippine

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Cyclone_Catarina_from_the_ISS_on_March_26_2004-300x198Diviene sempre più drammatico il bilancio delle vittime e dei danni materiale sulle isole centrali delle Filippine, devastate dal passaggio del super-tifone “Haiyan”, classificato come uno dei più potenti della storia. Nelle ore che hanno preceduto il “landfall”, tanto da essere classificato come un super-tifone di categoria 5^, fra i più forti mai osservati sopra il mar delle Filippine, con violentissimi venti medi sostenuti stimati oltre i 314-315 km/h e raffiche a dir poco impressionanti, arrivate oltre i 350-360 km/h. I dati forniti dal Joint Typhoon Warning Center ( JTWC ), tre ore prima del passaggio sulle Filippine centrale, indicavano all’interno del nucleo del super-tifone venti medi sostenuti davvero distruttivi, che avrebbero raggiunto le 195 miglia/orarie, circa 314 km/h. Si tratta di valori a dir poco impressionanti, prossimi ai record assoluti mai registrati sulla Terra. Prima di raggiungere le varie isole delle Filippine centrali, il grande tifone ha perso un po’ della sua  forza distruttrice, indebolendosi sia per l’attrito esercitato dai rilievi delle isole filippine sull’immensa e compatta circolazione ciclonica, che da sempre ha espresso una forza centrifuga micidiale, sia per il passaggio del nucleo di “Haiyan” su acque meno profonde.

20131108_superNonostante l’indebolimento, dalla temibile 5^ categoria alla 4^ categoria, il super-tifone ha spazzato le isole filippine centrali, a partire da Samar, con venti ciclonici violentissimi, che hanno abbattuto intere foreste e villaggi, strappando tutte le palme esistenti in loco. In alcune isole, specie fra Samar e Leyte, le raffiche di vento sono risultate violente, con punte che hanno superato la soglia dei 200-220 km/h, ma con picchi assoluti ben superiori che hanno causati ingentissimi danni ad infrastrutture ed abitazioni. Molte le case letteralmente scoperchiate o sradicate dai potentissimi venti ciclonici. Alcune città molto importanti, come Tacloban, sono state completamente devastate dai fortissimi venti tanto che persino la locale stazione meteorologica automatica ha interrotto gli aggiornamenti, poiché danneggiata dal super-tifone. Oltre l’80 % degli edifici di Tacloban ha subito dei danni, più o meno gravi. Sul basso settore del mar delle Filippine i violentissimi “venti di sbarramento”, che ruotavano a grandissima velocità attorno il super-tifone, hanno generato un moto ondoso impressionante, favorendo la formazione di ondate di “mare vivo”, con andamento piuttosto confuso (fluttuante attorno ad una direzione media di provenienza), alte anche più di 10-12 metri all’interno dell’area perturbata, nei pressi dell’occhio centrale.

WUBLASTQuesti venti violentissimi, con una media di oltre i 314 km/h, e raffiche a dir poco impressionanti che hanno lambito i 370-380 km/h nell’area attorno l’occhio centrale, hanno anche scatenato un potente “Storm Surge” (la cosiddetta “onda di tempesta” sollevata dall’azione congiunta dei fortissimi venti di tempesta, diretti verso la costa, e dal rapido tracollo della pressione barometrica) che ha inondato le coste orientali di molte isole filippine, a partire da Samar, i cui litorali più orientali sono stati temporaneamente sommersi da una seria di grosse ondate che hanno superato “Run-Up” di 9-10 metri. Lo “Storm Surge” è risultato particolarmente distruttivo nelle aree interessate dal passaggio del bordo settentrionale di “Haiyan”, dove erano attivi i fortissimi venti da NE ed E-NE che hanno sospinto un enorme quantità di acqua di mare verso le coste orientali delle isole di Samar, Leyte e Dinagat, dove le possenti ondate create dai fortissimi venti ciclonici hanno raggiunto un altezza più che sufficiente per determinare vaste inondazioni sulle aree costiere esposte.

haiyan-nnvlSpecie nei tratti privi di foreste di mangrovie, particolarmente vulnerabile durante l’arrivo dello “Storm Surge”. Gran parte dei danni e delle vittime cagionati da “Haiyan” sono da imputare proprio all’effetto combinato dello “Storm Surge”, che ha inondato vasti tratti di costa, e dei violentissimi venti ciclonici, che hanno superato i 200-220 km/h, ma con raffiche sopra i 250-260 km/h, sulle isole di Samar e Leyte, dove gran parte del patrimonio forestale è stato seriamente compromesso, con alberi piegati nella direzione media di provenienza delle tempeste, ed altri letteralmente sradicati e persino strappati via dal terreno. Notare pure come sui versanti occidentali delle suddette isole i danni, seppur sempre ingenti, siano risultati più contenuti, cosi come nelle isole più ad ovest dell’arcipelago, come Cebu, Bohol, Negros, Panay e Mindoro, dove “Haiyan” è arrivato decisamente più indebolito, transitando come un super-tifone di 4^ categoria sulla scala Saffir-Simpson, con venti sempre violentissimi, ad oltre i 200-220 km/h, ma in deciso decadimento durante la veloce evoluzione in direzione del mar Cinese Meridionale.

low-station-crew-12-iss012e05241Una piccola depressione tropicale scarica forti temporali sull’isola di Mindanao, ma da domani aria più secca raggiungerà le Filippine

Intanto nelle ultime 24 ore una piccola e modesta depressione tropicale, sviluppatasi rapidamente sul settore meridionale del mar delle Filippine, si è rapidamente diretta sull’isola di Mindanao, dando luogo a dei rovesci e a forti temporali sparsi che hanno scaricato fino a 82 mm di pioggia a Davao City, dove si sono formati dei temporali piuttosto intensi. Ma fortunatamente la piccola depressione tropicale già da oggi lasciare le isole più meridionali delle Filippine, spostandosi verso il mar di Sulu e l’isola di Palawan, allontanandosi cosi dall’area disastrata dal super-tifone “Haiyan”. Nei prossimi giorni sulle Filippine tornerà un po’ di stabilità atmosferica, con prevalenza di clima soleggiato che dovrebbe favorirà l’operato dei soccorsi internazionali nelle aree spazzate dal violentissimo ciclone tropicale.

11-26-09-nida-wind2Osservando le immagini satellitare del vapore acqueo si nota come sopra il mar delle Filippine, al momento, sia presente un estesa area colma di aria secca, fino ai medi e bassi strati. Questa massa d’aria molto secca e stabile nei prossimi giorni, spingendosi verso ovest, garantirà un tempo molto più stabile, secco e soleggiato su quasi tutte le Filippine, più che favorevole per lo svolgimento dei soccorsi impegnati a fronteggiare il gravissimo disastro. Questa massa d’aria secca inibirà l’attività convettiva ed il conseguente sviluppo di nuove depressioni tropicali o tempeste tropicali sopra il mar delle Filippine, almeno per i prossimi 5-6 giorni. Infine non è un caso se dopo il passaggio di “Haiyan” un vasto tratto dell’oceano Pacifico occidentale, dagli atolli della Micronesia fino al mar delle Filippine, si sia raffreddato in modo anche significativo, a causa dell’importante “Upwelling” generato dallo stesso super-tifone. Quest’ultimo, con i suoi fortissimi venti di superficie ha sollevato un consistente moto ondoso che ha agitato la superficie dell’oceano, favorendo al contempo un turbolento rimescolamento delle acque superficiali, con la risalita di massa d’acqua più fredde dal fondo.

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