Irrompe la prima “maestralata” dell’anno fra Sardegna e Canale di Sicilia: rischio mareggiate sui settori esposti, raffiche fino a 90 km/h

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Sullo-stesso-mare-in-tempesta1_large-300x225Dopo il primo modesto peggioramento del weekend, una nuova ma più intensa perturbazione di origine atlantica ha raggiunto le regioni settentrionali italiane e la Sardegna, con un annesso sistema frontale nei bassi strati che sta dispensando le prime piogge diffuse su tutto il centro-nord, con la sola eccezione di Piemonte e Liguria occidentale che si trovano sotto l’”ombra pluviometrica” eretta dalle Alpi occidentali nei confronti dell’umido flusso occidentale oceanico. In queste ore il flusso perturbato principale si è abbassato attorno i 40° di latitudine nord, sfondando nel pieno del Mediterraneo centrale, tramite l’ingresso di una saccatura che si approfondirà ulteriormente nel corso delle prossime ore, penetrando fino al medio-basso Tirreno e alle regioni centro-meridionali. Approfondendosi tale saccatura, nel corso della giornata di domani, disponendo il proprio asse principale al traverso dell’Europa centrale, fin verso il bacino centrale del mar Mediterraneo e dell’Italia, comincerà ad entrare in fase di “Stretching”, anticipando cosi l’evoluzione della stessa in un “CUT-OFF”, che determinerà un considerevole aumento della vorticità positiva sui mari che circondano l’Italia, ove si attiverà un processo ciclogenetico che dal medio Tirreno traslerà rapidamente verso le regioni italiane centro-meridionali, per poi muoversi in direzione del golfo di Taranto e dell’alto Ionio nel corso della successiva nottata, fra martedì 5 e mercoledì 6 Novembre 2013. L’innesco della ciclogenesi, per un aumento della vorticità positiva a tutte le quote lungo il bacino tirrenico, contribuirà a isolare un minimo barico al suolo, stimato attorno i 1000-999 hpa, che contrasterà più ad ovest con un solido promontorio anticiclonico oceanico, disposto in assetto zonale (disteso lungo i paralleli), con massimi barici di oltre i 1025-1026 hpa posizionati a largo delle coste portoghesi dell’Algarve.

15La presenza di questo solido anticiclone sull’Atlantico portoghese, con massimi barici di oltre i 1025 hpa, produrrà un significativo divario barico con il bacino centrale del mar Mediterraneo, generando un consistente “gradiente barico orizzontale” che dalle coste orientali della Spagna e dalle Baleari si estenderà fino alla Sardegna, al mar Tirreno e all’Italia meridionale, dove invece si isolerà la circolazione depressionaria che evolverà velocemente in un “CUT-OFF”, in rapido spostamento sullo Ionio. Questo “gradiente barico orizzontale”, creato dal consistente divario barico fra la giovane ciclogenesi italica e il promontorio anticiclonico azzorriano esteso con i propri elementi principali sull’Atlantico portoghese e la Spagna, tenderà ad attivare un intenso flusso nord-occidentale che dalla Francia meridionale e dal nord della Spagna tenderà a dilagare sul Mediterraneo centro-occidentale, sfondando attraverso gli unici valichi aperti alle correnti atlantiche; ossia la valle del Rodano e la porta di Carcassone. Difatti, il “gradiente barico” (differenze di pressioni) che si viene a determinare lungo i margini delle due contrapposte figure bariche (appena menzionate) da origine al Mistral che è costretto ad incanalarsi lungo la Valle del Rodano per sfondare sul “mare Nostrum” con forti venti, da N-NO e NO, diretti verso la Sardegna, il mar Tirreno e i Canali attorno le isole maggiori.

08Data la presenza di un “gradiente barico orizzontale” abbastanza fitto, specie fra mar di Corsica e mar di Sardegna, i venti di Mistral che dal Rodano si getteranno sui mari che circondano la Sardegna daranno origine alla prima vera “maestralata“ dell’autunno 2013, con l’attivazione di intense correnti da NO che nel pomeriggio di domani raggiungeranno l’intensità di burrasca, fra mar di Corsica, mar di Sardegna, per propagarsi al Canale di Sardegna, fino alle coste occidentali e meridionali dell’omonima isola, che dal pomeriggio verranno spazzate da forti raffiche da O-NO e NO, capaci di raggiungere picchi di oltre i 70-80 km/h. Le burrasche da NO e O-NO potranno risultare anche piuttosto intense sul mar di Corsica e mar di Sardegna, con raffiche capaci di toccare temporaneamente anche i 90 km/h sul mar di Corsica e mar di Sardegna. Dalla tarda serata, dopo aver investito il Canale di Sardegna e le coste tunisine settentrionali, gli intensi venti di maestrale, in attivazione lungo il lato occidentale della ciclogenesi italiana, si propagheranno al Canale di Sicilia, raggiungendo l’isola di Pantelleria e le isole Pelagie, di Lampedusa e Linosa, dove irromperanno venti anche forti, da O-NO e NO, che toccheranno punte di oltre i 60-70 km/h, localmente anche più in mare aperto. Solo dalla mattinata di mercoledì, grazie all’allontanamento della ciclogenesi italica sullo Ionio e al contemporaneo allentamento del “gradiente barico orizzontale”, fra Spagna e Mediterraneo centrale, l’intensa ventilazione nord-occidentale comincerà ad attenuarsi, spirando ancora intensa, poco sopra la soglia d’attenzione, nel tratto di mare fra il golfo del Leone ed il mar di Sardegna, con raffiche sui 60-70 km/h, in successiva attenuazione dal tardo pomeriggio/sera.

08Mari da agitati a molto agitati, onde alte più di 4.0-5.0 metri su mar di Corsica e di Sardegna

L’attivazione dei forti venti di maestrale, fra mar di Corsica, mar di Sardegna, Canale di Sardegna e Canale di Sicilia, causerà un rapido aumento del moto ondoso su tutti questi bacini, che in poche ore passeranno da molto mossi (forza 4) ad agitati (forza 5), fino a divenire molto agitati (forza 6) dal pomeriggio di domani, in particolare il mar di Corsica ed il mar di Sardegna. Su questi due bacini, data il soffio di venti davvero impetuosi dal quadrante nord-occidentale in mare aperto, si svilupperanno onde di “mare vivo” alte più di 4.0-5.0 metri, ma con “Run-Up” localmente superiori. Dal pomeriggio/sera pure il Canale di Sicilia comincerà a presentarsi da agitato (forza 5) a molto agitato (forza 6), con marosi sui 3.0-4.0 metri. L’intenso moto ondoso provocherà l’interruzione dei collegamenti marittimi fra Trapani e Pantelleria e Porto Empedocle e le Pelagie.

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