Ancora una volta l’Etna fa parlare di se’. Fra il 29 e il 31 dicembre 2013 il Nuovo Cratere di Sud-Est ha prodotto una forte attivita’ stromboliana, con colate di lava e nube di gas e cenere, dando vita al 21° episodio eruttivo di questo anno (il 46° da gennaio 2011). A fare una sintesi degli eventi eruttivi dell’anno che sta per concludersi, l’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Il 2013 e’ stato un anno ricco di eventi eruttivi all’Etna: oltre al Nuovo Cratere di Sud-Est, sono stati attivi anche gli altri tre crateri sommitali del vulcano: la ”Bocca Nuova’, con una serie di brevi episodi di intensa attivita’ stromboliana fra gennaio e febbraio; la ”Voragine’, che si e’ risvegliata a fine febbraio per la prima volta dopo 13 anni di quiete ed e’ rimasta in attivita’ per due settimane; infine, il ”Cratere di Nord-Est’ (a 3330 m sopra il livello del mare attualmente il punto piu’ alto dell’Etna) che ha ripetutamente emesso cenere dal 26 ottobre in poi.
Protagonista in tutto questo complesso scenario eruttivo resta, pero’, il ”Nuovo Cratere di Sud-Est’, inizialmente un cratere a pozzo (un buco nel suolo) che si e’ aperto sul basso versante del vecchio cono del Cratere di Sud-Est nel 2007.
Negli ultimi tre anni, questo cratere si e’ trasformato in un cospicuo cono vulcanico alto quasi 300 m dalla sua base, che con ogni episodio eruttivo cresce di dimensioni. Molti degli episodi eruttivi del 2013 sono stati violenti, producendo alte fontane di lava, colate laviche e colonne eruttive cariche di materiale piroclastico (cenere e lapilli).
Mentre le colate laviche si sono espanse solo fino a 4 km dal cratere, arrestandosi in zone lontane dai centri abitati e terreni coltivati, le ricadute di materiale piroclastico spesso sono state causa di problemi sia per la popolazione intorno al vulcano, sia per il traffico aereo e l’operativita’ dell’aeroporto internazionale di Catania. Sono ripetutamente state necessarie azioni di pulizia straordinaria per rimuovere il materiale piroclastico da strade rese scivolose dai depositi di cenere e lapilli, e dai tetti delle case e dai sistemi di drenaggio. L’attivita’ episodica del Nuovo Cratere di Sud-Est si e’ concentrata in due periodi, fra il 19 febbraio e il 27 aprile e fra il 26 ottobre e il 31 dicembre. Cosi’ il periodo di maggiore afflusso di turisti ed escursionisti, fra maggio e settembre anche per la recente nominazione dell’Etna come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, non e’ stato interessato dall’attivita’ eruttiva.