Le nazioni unite celebrano ogni anno, un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera, la giornata della Terra. L’inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili sono soltanto alcuni dei temi trattati ogni 22 Aprile. Earth Day Italia, l’organizzazione italiana partner dell’Earth Day Network, nasce con lo scopo di rafforzare e promuovere l’Earth Day e le sue finalità su tutto il territorio nazionale, favorendo lo sviluppo di progetti ed iniziative per il pianeta. Nel corso di questi anni l’Earth Day ha raccolto anche in Italia un larghissimo consenso tra organizzazioni internazionali ed istituzioni locali. Gli organismi nazionali ed internazionali che nel corso di questi anni hanno sostenuto l’Earth Day sono: FAO, UNEP, UNESCO, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero Ambiente, Ministero dei Beni Culturali, Ministero della Gioventù, CNR, ENEA, Provincia di Roma, Comune di Roma, Camera di Commercio di Roma, Comune di Napoli, Università La Sapienza. Per l’occasione, Google ha sostituito per un giorno il suo logo nella pagina del motore di ricerca con un “doodle” animato: i doodle disegnati sono sei, che si alternano cliccandoci sopra, e ognuno raffigura un animale non molto conosciuto con particolari peculiarità zoologiche. Il colibrì rosso, il camaleonte velato, il Macaco giapponese, la Medusa quadrifoglio, il Pesce Palla e lo Scarabeo.
La medusa quadrifoglio è tra le meduse più note e diffuse. Appartiene al genere Aurelia ed è facilmente riconoscibile dalla forma perfettamente sferica del suo ombrello, di un bianco diafano e trasparente, e soprattutto dalla presenza, sulla sommità dello stesso, di quattro strutture circolari -le gonadi- che formano una struttura a forma di quadrifoglio, da cui deriva il nome comune della specie. E’ praticamente presente in tutti i mari dell’emisfero breale, dai poli ai tropici passando per il Mediterraneo, dove, tuttavia, è presente solo a tratti. Pur essendo capace di vivere sia in mare aperto che nelle acque basse, si raduna di preferenza sotto costa, sia per sfruttare la maggiore disponibilità di cibo di queste acque sia perché, essendo incapace di opporsi al flusso delle correnti, vi viene spesso spinta anche in grandi concentrazioni. Viene spesso ritrovata in zone costiere riparate e ricche di nutrienti quali i grandi estuari dei fiumi, i porti e le insenature (naturali o meno), spingendosi spesso anche all’interno di grandi paludi e lagune salmastre. Può sopportare una temperatura dell’acqua che va dai -6 ai +31°C, con un optimum tra i +9 e i +19°C. Si ciba di molluschi, crostacei (principalmente copepodi), rotiferi, nematodi, policheti, protozoi, diatomee, uova e larve di vari animali; occasionalmente può predare anche altri piccoli cnidari e ctenofori, o stadi larvali degli stessi. I suoi principali predatori sono alcuni uccelli marini, pesci come il pesce luna e rettili marini, prima fra tutti la tartaruga liuto. Può essere predata anche da altri cnidari: in particolare idromeduse (come Aequorea victoria) e scifomeduse (come Phacellophora camtschatica). Anche gli esseri umani spesso cacciano questa medusa: in particolare in Giappone, in Cina, in Indonesia e nelle Filippine tale creatura è considerata una comune pietanza, e come tale considerata molto appetitosa.