Astronomia: tre “moschettieri spaziali” per risolvere i misteri del nostro pianeta

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campo-magnetico-inversione-poli-apocalisse-mayaInversione dei poli, anomalia atlantica, indebolimento del campo magnetico: sono solo alcuni dei misteri del nostro pianeta a cui i tre satelliti della missione Swarm dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) stanno iniziando a dare risposte. A distanza di 7 mesi dal lancio, la comunita’ scientifica si e’ incontrata a Copenhagen per discutere dei primi dati inviati dai tre ‘moschettieri’ spaziali nati per comprendere i segreti del campo magnetico terrestre. “Sono appena sei mesi – ha spiegato Nils Olsen, fisico dell’Universita’ Tecnica della Danimarca – che abbiamo i dati di Swarm, sono ottimi ma per dare vere risposte e capire come evolve il campo magnetico della Terra serviranno ancora anni”. Lanciati nel novembre del 2013 i tre satelliti Swarm, ribattezzati i moschettieri per la loro forma lunga ed appuntita, hanno l’obiettivo di farci capire cosa si nasconda all’interno del nostro pianeta, come funziona il nucleo e i meccanismi che, come una gigantesca dinamo di bicicletta, producono il campo magnetico che ci protegge dalle radiazioni solari. A crearlo sono i movimenti del nucleo che ruotando avvolto da uno strato fluido generano il campo magnetico della Terra. Un movimento che provoca pero’ anche delle ‘bolle’, ossia anomalie come quella presente nell’atlantico meridionale: un ‘buco’ dove il vento solare puo’ produrre danni ai dispositivi elettronici. Oppure delle vere inversioni dei poli, avvenute molte volte nel corso della storia. L’ultima circa 780 mila anni fa. “Non sappiamo quando – ha spiegato Volker Liebig, direttore dei programmi dell’Osservazione della Terra dell’Esa – secoli o millenni, ma sicuramente si ripetera’. Probabilmente non ci saranno danni per le forme di vita ma per le attuali tecnologie certamente si. Anche questo e’ uno dei motivi per cui e’ necessario comprendere cosa succede all’interno della Terra”.

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