Geologi: il sistema d’allertamento idrogeologico ed il rischio vulcanico

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Vesuvio03“In Italia circa il 70 % dei comuni è dotato di un Piano di Protezione Civile ma tra questi sono pochissimi quelli che lo pubblicizzano e informano la popolazione dei contenuti preparandola al contempo sui comportamenti da tenere al verificarsi di un’emergenza”. Lo ha affermato Michele Orifici, Coordinatore della Commissione Protezione Civile del Consiglio Nazionale dei Geologi.

“L’alluvione di Genova ancora una volta rileva l’importanza della buona pianificazione di protezione civile. Oggi è accaduto a Genova – ha proseguito Orifici – qualche mese fa a Refrontolo, prima ancora a Senigallia e prima di allora a Pescara e ancora prima in Emilia Romagna, in Calabria, Sardegna, Lazio, Puglia, Sicilia insomma viviamo in un territorio dove non appena piove si muore.

Il Consiglio nazionale dei Geologi si sta adoperando appieno nell’attività di sensibilizzazione volta alla conoscenza dei rischi idrogeologici e alle azioni preventive da attuare.

I Piani di Protezione Civile redatti partendo da una dettagliata conoscenza geologica del territorio sono da ritenere strumenti di assoluta importanza nella conoscenza delle situazioni di criticità e nella individuazione delle misure per la gestione delle emergenze.
Presidi Territoriali Idrogeologici e sistemi di allertamento strumentali sono, tra i vari sistemi di prevenzione previsti nella pianificazione di protezione civile, ancora troppo poco attuati.

I presidi territoriali consentono di monitorare il territorio ed individuare tempestivamente eventuali criticità geologiche. L’individuazione in “tempo di pace” dei settori idrogeologicamente critici consente, nel “tempo reale”, di agire rapidamente nel mettere in atto tutte le misure di salvaguardia”.

“I sistemi strumentali di allertamento consentono di avvisare tempestivamente la popolazione – ha concluso Orifici – che, se preventivamente informata sui rischi a cui è esposta, sa quali comportamenti adottare. Tali sistemi consistono, in particolare, nell’applicazione di particolari sensori a strumenti di misurazione delle piogge o delle altezze idriche nei corsi d’acqua ovvero presso sottopassi, settori in frana e luoghi esposti a rischio idrogeologico in genere. Al registrarsi di criticità, tali sensori emanano un segnale che ad esempio in corrispondenza di un sottopasso o di un attraversamento fluviale consente di accendere semafori o abbassare barre nonché di avvisare del pericolo, mediante sms, le strutture di protezione civile e la popolazione. Allo stesso modo mediante questi sistemi la popolazione esposta a rischio idrogeologico può essere tempestivamente avvisata di non sostare nei piani bassi dei fabbricati o in settori particolarmente vulnerabili.
Sono appena qualche decina i comuni italiani virtuosi che adottano tali sistemi e che già in alcune occasioni hanno permesso di salvare delle vite umane. Purtroppo però quando piove nel nostro territorio si continua a morire e a noi tocca ribadire che forse basterebbe veramente poco per evitare che ciò accada”.

Ed intanto domani a Napoli la Conferenza Nazionale sul Rischio Vulcanico : il caso Vesuvio.
L’UNESCO quest’anno promuove la Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri Naturali e per l’Italia, di concerto con il Consiglio Nazionale dei Geologi, l’Ordine dei Geologi della Campania e la Federazione Italiana Club e Centri UNESCO, è stata scelta la Campania. Sarà Napoli ad ospitare l’importante conferenza sul Vesuvio che vedrà a confronto scienziati, istituzioni ed anche rappresentanti UNESCO che si svolgerà anche in concomitanza con le giornate della Settimana del Pianeta Terra. L’evento di notevole interesse anche mediatico è in programma Martedì 14 Ottobre, alle ore 9 e 30 a Castel Dell’Ovo, Sala Compagn. Alle ore 11 briefing stampa durante il quale i geologi incontreranno il mondo dei media sul tema Vesuvio. La Conferenza organizzata con i patrocini del Ministero dell’Ambiente, Regione Campania, Università Federico II, Università Parthenope, Comune di Napoli, INGV, Parco Nazionale del Vesuvio, vedrà gli interventi di Francesco Peduto, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania, Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Mario Tozzi noto divulgatore scientifico e Primo Ricercatore del CNR, Vincenzo Morra, Direttore del Dipartimento Scienze della Terra dell’Università Federico II, Giuseppe De Natale, Direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Piero Agnusdei – Presidente Federazione Italiana UNESCO, Guido Trombetti – Vice Presidente Regione Campania ed Assessore alla Ricerca Scientifica, Edoardo Cosenza – Assessore LL. Difesa del Suolo e Protezione Civile Regione Campania, Stefano Tinti del Dipartimento delle Scienze della Terra dell’Università di Bologna ( si soffermerà sugli tsunami in area italiana), Pierfrancesco Dellino, Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Bari, Giovanni Calcagnì Consigliere Nazionale dei Geologi, Domenico Calcaterra, Ordinario di Geologia dell’Università Federico II di Napoli e Consigliere Nazionale dei Geologi, Corrado Cencetti, Consigliere Nazionale dei Geologi, Ennio MARSELLA, CNR–Istituto per l’Ambiente Marino Costiero, Antonio TORRISI, Regione Siciliana – Dipartimento Regionale della Protezione Civile, Ugo LEONE, Commissario Straordinario Ente Parco Nazionale del Vesuvio, Salvatore PASSARO, CNR–Istituto per l’Ambiente Marino Costiero, Eugenio PRIVITERA, Direttore Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Sezione di Catania.

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