Paese che vai, usanza che trovi: come si festeggia Halloween in Italia e nel resto del mondo

MeteoWeb

HALLOWEEN 1La storia di Halloween, risalente a tempi remoti, ha alimentato tantissime tradizioni in Italia e nel resto del mondo. In Canada, dove l’usanza di festeggiare Halloween è arrivata nel 1800 con gli immigrati scozzesi, è rimasta la tradizione di intagliare di zucche, decorando con esse e con pannocchie di mais le case. In Austria viene messo del pane sul tavolo per dare il benvenuto agli spiriti dei morti; in Germania i coltelli vengono riposti in luoghi sicuri per evitare che le anime dei defunti si feriscano con le lame; in Irlanda si accendono falò nelle campagne come al tempo dei Celti ed i bimbi in costume trascorrono la serata di Halloween al grido di “Dolcetto o scherzetto” nei loro quartieri.

HALLOWEEN  8In Belgio vengono accese candele per ricordare i propri cari defunti; in Svezia, dove la festa è particolarmente sentita, Halloween dura sino al 6 novembre ed è conosciuta come All Helgons Dag; in Inghilterra la festa ha origini profonde: i bimbi della tradizione antica erano soliti confezionare pupazzetti, i Punkies, intagliando le barbabietole. Anticamente le lanterne erano realizzate scolpendo grosse rape e servivano per scacciare gli spiriti maligni. Un’altra usanza era quella di lanciare pietre, verdure e noci in un falò per spaventare gli spiriti… sacrifici simbolici impiegati anche come strumenti di divinazione. Infatti, se un sasso gettato nelle fiamme durante la notte non era più visibile al mattino, allora si credeva che la persona che lo aveva scagliato non sarebbe sopravvissuta un altro anno. Se, invece, i dadi gettati nelle fiamme da giovani amanti esplodevano, probabilmente era in vista un matrimonio litigioso.

ZUCCHE HALLOWEEN ACCATASTATE - CopiaIn Slovacchia vi è la singolare usanza di mettere tante sedie davanti al camino, quanti sono i componenti della famiglia, aggiungendo uno o più posti per i cari defunti; mentre in Asia, soprattutto in Cina e a Hong Kong, si è soliti illuminare i sentieri con lanterne e nei templi buddhisti vengono create barchette di carta da bruciare la sera di Halloween per ricordare i morti e liberare gli spiriti inquieti, facendoli ascendere in cielo. A Hong Kong Halloween si chiama Yue Lan ed in molti bruciano le foto che rappresentano frutta e denaro, credendo che le immagini raggiungano il mondo degli spiriti, confortandoli. In Giappone vengono preparati alimenti speciali, appendendo ovunque lanterne rosse e liberandone alcune, galleggianti, nei fiumi o in mare. In America Centrale e Latina, Halloween si festeggia ordinando le tombe dei parenti defunti, decorandole con fiori, caramelle o giocattoli, nel caso in cui il morto sia un bambino. Si usa ancora allestire gli altari dei defunti nelle abitazioni, addobbandoli con una croce, un’immagine del parente morto, un arco e dell’incenso. I bimbi sono in molti Paesi ottimi mediatori tra il mondo delle anime e quello terreno, poiché ancora puri nell’integrità delle loro percezioni; non macchiati dalle distrazioni della vita e depositari di antiche questue.

Halloween calabriaPoi vi sono  tradizioni tutte italiane, rotolate attraverso i secoli,  che raccontano come si viveva e si vive questa notte speciale. I bambini siciliani, ad esempio, facevano fatica ad addormentarsi perché sapevano che i morti girano per casa per consegnare i regali e che se sono svegli “Ti cattigghiunu i pedi” . Per fortuna, all’alba, tutta la paura della notte si trasformava in una giocosa caccia alle bambole, al fucile o al cesto dei taralli e dei pupi di zucchero lasciati, di notte,  dai morti. A Boffetto di Piateda, in Lombardia, si racconta ai piccoli che il 1 novembre, a mezzanotte in punto, i morti escono dal cimitero in processione con una candela in mano, diretti verso la chiesa del paese. Prima di rientrare in cimitero, si trattengono qualche minuto nelle loro case ed è per questo che, sul tavolo della cucina, vengono lasciate delle castagne. In altri paesini lombardi, si lasciava in cucina un vaso d’acqua fresca perché i morti potessero dissetarsi; in Friuli un lume acceso, un secchio d’acqua e un po’ di pane. In Piemonte e in Valle d’Aosta si preparava la tavola, facendo poi visita al cimitero per lasciare campo alle anime in casa; nelle campagne cremonesi ci si alzava al mattino presto, riassettando subito il letto in modo che lo spirito del defunto potesse riposare qualche ora a casa sua; in Val d’Ossola le famiglie, dopo aver cenato, andavano al cimitero per lasciare le abitazioni vuote ai defunti che tornavano in visita.

HalloweenEd ancora, a Massafra, in provincia di Taranto, gli anziani raccontano che il 31 ottobre i morti di notte escono in processione dal cimitero, percorrendo le vie del paese vecchio con il dito acceso a mò di candela. Agghiaccianti alcuni particolari: si narra di anime del Purgatorio entrate in chiesa per la messa e di un uomo, in carne ed ossa, accortosi che il prete, girato verso navata per la benedizione, non aveva il naso. Solo allora, il povero vivo venne sopraffatto dalle anime. A Serra San Bruno, in Calabria, è viva la tradizione del “Coccalu di muorto”: i ragazzini, dopo aver intagliato e modellato le zucche, bussano agli usci delle case o fermano la gente per strada, tenendo in mano le loro creazioni intagliate, esordendo con la frase: “Mi lu pagati lu coccalu?” (Me lo pagate il teschio?).

ZUCCA HALLOWEEN OK - CopiaIn Sardegna questa tradizione è conosciuta, a seconda delle zone, come Is Animeddas, Su Candeleri, Su mortu mortu, Sas Animas, Su Peti Cocone, Su Prugadoriu o Is Panixeddas e prevede anch’essa di andare per le case a chiedere di fare del bene per le anime dei morti. I bambini che bussano alle porte si presentano come “sos chi toccana” (“quelli che bussano” in lingua logudorese). In Puglia, a Orsara di Puglia, la notte tra l’1 e il 2 di novembre si celebra l’antichissima notte del “fucacost” (fuoco fianco a fianco): davanti a ogni casa vengono accesi dei falò per illuminare la strada di casa alle anime del Purgatorio che in quella notte tornano a far visita ai vivi. Sulla brace di questi falò viene poi cucinata della carne , mangiandola in strada ed offrendola ai passanti. Nella giornata dell’1, nella piazza principale, si svolge, inoltre, la tradizionale gara delle zucche decorate, definite le “cocce priatorje” (le teste del Purgatorio, intese per anime del Purgatorio).

Condividi