Andreas Lubitz e gli psichiatri: “se c’è serio pericolo per altre persone il segreto professionale cade”

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LaPresse/Reuters
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Il segreto professionale e’ un vincolo cruciale nel rapporto di fiducia col paziente per uno psichiatra. E la tutela dei dati personali in Germania e’ garantita dalla legge: chi non la rispetta rischia di assumersene serie conseguenze sul piano legale. Ma se lo specialista si trova di fronte a un paziente che mostra di costituire un pericolo per se’ o per altre persone, e’ tenuto a fermarlo. Il medico – spiega all’ANSA una psichiatra della Westfalia che preferisce mantenere l’anonimato – dispone a quel punto dei mezzi, deontologici e giuridici, per intervenire e neutralizzare i rischi. Anche contro la volonta’ del paziente. A pochi giorni dal disastro aereo provocato da Andreas Lubitz, nella clinica universitaria di Duesseldorf, al reparto di psichiatria, un complesso di edifici dislocati rispetto al resto, le porte sono blindate di fronte alle domande dei giornalisti. Anche per chi chiede un confronto sulle regole generali di condotta dei professionisti della salute mentale nel paese. Si presta pero’ a un colloquio chiarificatore, una psichiatra della regione, che non lavora nel policlinico: “C’e’ un paragrafo del codice penale, il numero 34, che libera il medico dal segreto professionale nel caso in cui abbia sentore di un pericolo grave. La tutela della privacy e’ un bene di alto valore, ma viene superato, in questo caso, dall’interesse della protezione degli altri”. “Nel caso in cui un paziente esprima esplicitamente l’intenzione di uccidere altre persone, ad esempio, il paragrafo 138 del codice penale prescrive un intervento. Lo psichiatra a quel punto deve comunicare la circostanza ed impedire l’attuazione del piano”. “Si avverte la polizia, e si pretende il trattamento sanitario obbligatorio”, spiega. “Nel caso di Andreas Lubitz non sappiamo come siano andate davvero le cose – continua -. E possiamo solo fare delle speculazioni. Il pilota certamente non era stupido e avra’ saputo mascherare le sue intenzioni a chi lo ha tenuto in cura, ammesso che avesse gia’ pianificato di distruggere l’aereo. Ho sentito molto parlare di grave depressione nel suo caso: ma clinicamente un quadro sanitario del genere si configura con sintomi piuttosto precisi, che anche gli altri notano. Il paziente non ha la forza, in questi casi, neanche di alzarsi dal letto. Ci sono altri gradi di depressione compatibili con un’attivita’ quasi normale”. Per provare a spiegare il “suicidio allargato” del copilota di Germanwings si possono immaginare diverse patologie: “Una sindrome di narcisismo, che avrebbe portato alla volonta’ di farla finita in modo eclatante. O anche un mania di persecuzione”. I ‘suicidi allargati’ si verificano comunemente nelle famiglie, “dove il paziente che soffre uccide se stesso e i congiunti perche’ crede che soffrano anche loro”.

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