Inferno in Pakistan durante il Ramadan: in 48 ore 150 morti per il caldo

MeteoWeb

Le temperature impossibili, intorno ai 40 gradi con punte anche di 47 gradi in alcune ore, costringono moltissime persone a rimanere a casa

La provincia del Sindh in Pakistan e’ ormai un vero e proprio inferno in pieno Ramadan e il caldo record di questi giorni ha gia’ fatto registrare nelle ultime 48 ore 150 morti. Le temperature impossibili, intorno ai 40 gradi con punte anche di 47 gradi in alcune ore a Karachi, costringono moltissime persone a rimanere a casa, come detta lo stato di emergenza per gli anziani e per i bambini. Ma i problemi elettrici del paese stanno anche causando blackout ai sistemi idrici e di refrigerazione. Anche negli ospedali si muore: nella stragrande maggioranza dei casi per infarto cardiaco. Nel weekend, secondo quanto riporta il dottor Seemi Jamail, responsabile dei servizi di emergenza del Jinah Post Graduate Medical Center (JPMC) sono 85 le persone che non ce l’hanno fatta nonostante l’assistenza medica. E sono oltre cento i morti arrivati all’obitorio nelle ultime 24 ore. Il governo ha intanto cancellato tutte le ferie dei medici, richiamati al lavoro forzatamente per lo stato di emergenza nella provincia, e ha aumentato le scorte di medicinali e di cibo. A Karachi la principale universita’ pubblica ha rimandato gli esami. Intanto monta la protesta contro il governo, accusato di non riuscire a far fronte contro l’emergenza. Manifestazioni sono in corso a Hyderabad, Multan, Faisalabad, Vehari e in altre citta’ del Punjab e Nowshehra.

Condividi