Alla scoperta di Potenza, la città di San Gerardo

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Ecco Potenza, dai bizantini alla distruzione della seconda guerra mondiale

Potenza, nota come capoluogo più alto d’Italia, con i suoi 67.348 abitanti di cui 1000 circa stranieri, sorge lungo le Dolomiti lucane, nella valle del Basento chiusa dagli altissimi monti Li Foj. Le notizie circa le origini sono piuttosto incerte, probabilmente meta dei Greci, grazie alla sua vicinanza con la colonia di Metaponto e di Poseidonia, fu sicuramente soggetta all’espansione dell’Impero romano. I lucani, ostili alla popolazione romana, nelle battaglie che impegnarono questa, decisero di schierarsi dalla parte dei suoi nemici giurati. Da questi scontri ne uscirono quasi sempre vittoriosi fino alla battaglia del Metauro, quando schierati con Annibale, furono abbandonati da questo che li lasciò alla vendetta di Roma. Oltre a morte e distruzione, la vendetta comportò il declassamento da municipium a prefectura e poi a semplice colonia militare. Roma, infatti, continuò a sfruttarla per la sua la posizione ottimale, aprendo numerose vie militari, stabilendo il comando romano e l’accampamento pretoriano.

???????????????????????????????Furono i bizantini a dare al territorio tutto il nome di Basilicata, mentre i longobardi costruirono il castello, di cui rimane solo Torre Guevara  e i Normanni ne fecero un unico regno unendo Basilicata, Calabria e Sicilia. E’ proprio in questo periodo, che diviene una importante e rinomata sede vescovile, infatti, fu costruita la Cattedrale di San Gerardo. Il matrimonio tra Costanza d’Altavilla ed Enrico VI consentì l’inizio della dominazione sveva. Nonostante la promessa di fedeltà alla dinastia sveva, Federico II,  decise comunque di distruggere la città, salvaguardando solo il castello di Lagopesole e il castello normanno di Melfi. Purtroppo per i potentini, Potenza subì altre devastazioni terribili. Fu rasa al suolo, infatti, dai D’Angio e da un terremoto nel 1273, il primo di una lunga serie. Fu ricostruita sulle sue stesse macerie e durante la restaurazione fu ricostruita  la cinta muraria, di cui ad oggi rimangono solo due torri.

0795633958Con gli Angioini, Potenza, ormai distrutta e stanca a causa delle continue devastazioni, non sembrava poter conoscere un periodo di benessere. Gli angioini la coinvolsero in una serie di lotte dinastiche, per poi lasciarla sotto la dominazione spagnola, che ne fece un vicereame, abbandonandolo al degrado politico e amministrativo. La condizione di miseria in cui versava, la spinse a partecipare, con il resto del Meridione, alla rivolta di Masaniello del 1647. Il secondo violento terremoto che la colpì, la rase nuovamente al suolo, ma gli spagnoli decisero di non procedere con la sua ricostruzione. Nel 1860, Potenza decise di ribellarsi ai Borbonici e subito dopo acconsentì all’annessione al Regno d’Italia. All’Ottocento sono legate numerose strutture piazza prefettura, sede del palazzo della prefettura, il Teatro Stabile e fu ultimato il tempietto di San Gerardo, che ricorda l’invasione del briganti del 1806 e la rivolta del 1860, antecedente l’annessione. Da qui fino alla prima guerra mondiale, Potenza si avvicinò molto al mondo politico, tanto da non farsi mancare dibattiti, lotte e discorsi plateali. Il secondo conflitto mondiale, però, riportò Potenza nel dolore, nella miseria e nella morte. Numerose furono le vittime e la città fu distrutta dai bombardamenti degli alleati.

1326875171-2121725022-30791Eventi imperdibili della città sono il maggio potentino, in onore del patrono San Gerardo, evento che impegna i potentini per tutto il mese con numerosi spettacoli musicali, teatrali e diverse mostre. Durante questo periodo, è possibile assistere al palio dei turchi, che prevede una sfilata in costume che riprende le tradizioni della città. Da assaggiare tra i tipici piatti potentini troviamo i ravioli di ricotta, il bollito di pecora, le frittelle di riso e i famosissimi mosticcioli un dolce a base di mandorle e cioccolato fondente.

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