Clima, esperti: gli impegni presi dai 140 Paesi non sono sufficienti

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“Serve più ambizione da parte dei governi. Tutti i grandi emettitori dovrebbero migliorare i propri impegni da qui a Parigi, o subito dopo”

Gli impegni presi da 140 Paesi in vista della conferenza di Parigi sul Clima limiteranno il riscaldamento globale, ma non abbastanza. Stando ai dati del Climate Action Tracker, i piani presentati dai governi entro il primo ottobre – data fissata dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici – se implementati conterrebbero l’aumento delle temperature entro i 2,7 gradi centigradi al 2100. Il dato segna un passo in avanti rispetto ai +3,1 gradi calcolati sulla base degli impegni presi dagli Stati nell’ultima Conferenza della parti, a Lima nel dicembre scorso, ma e’ ancora ben al di sopra della soglia dei 2 gradi fissata dalla comunita’ scientifica internazionale. A incidere sul miglioramento registrato dalla conferenza di Lima a quella di Parigi, che si aprira’ a fine anno, sono gli impegni presi da Cina e India, spiega il Climate Action Tracker, composto dai ricercatori di Potsdam Institute, NewClimate Institute, Ecofys e Climate Analytics. Se gli Stati non osservassero gli impegni e continuassero con le politiche attuali, l’aumento del termometro rispetto al livello preindustriale sarebbe di 3,6 gradi. I piani nazionali apportano quindi un miglioramento, ma “non e’ sufficiente. Siamo ancora lontani da dove dovremmo essere”, osservano gli esperti. Gli unici Stati ad aver presentato piani in linea con il contenimento del riscaldamento globale entro i due gradi sono Etiopia e Marocco. “Serve piu’ ambizione da parte dei governi. Tutti i grandi emettitori dovrebbero migliorare i propri impegni da qui a Parigi, o subito dopo”.

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