Expo 2015, Sergio Mattarella: “Nutrire il pianeta senza escludere nessuno è possibile”

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“E’ fondamentale combattere la fame e la malnutrizione, ma anche contrastare l’obesità e lo spreco sono gli obiettivi da perseguire dopo la conclusione di Expo Milano 2015”

Nutrire il pianeta senza escludere nessuno è possibile. Eliminare la fame e la sete dalla faccia della terra è possibile, e rappresenta un elemento indispensabile per la costruzione della pace”. Lo dice il presidente delle Repubblica Sergio Mattarella durante il suo intervento alla cerimonia conclusiva di Expo. Poi, sottolinea: “Siamo davanti a una sfida epocale e a condizioni inedite per affrontarla. Abbiamo bisogno di un grande cambiamento culturale, che deve procedere di pari passo a programmi lungimiranti, non ipotecati da politiche del giorno per giorno”. Mattarella ha ringraziato in chiusura del suo discorso alla cerimonia finale di Expo Milano 2015 “soprattutto i cittadini, le famiglie, i gruppi che non sono voluti mancare all’Expo, e che l’hanno resa viva e interessante”. “Ringrazio tutti i Paesi che hanno reso, con la loro partecipazione, così bella l’Esposizione. Ringrazio gli organismi internazionali che sono stati parte attiva dell’impresa, e dunque artefici di questo risultato. Ringrazio le istituzioni culturali e di ricerca, le università, le tante associazioni per il prezioso contributo che hanno dato in questi sei mesi con migliaia di interessanti iniziative. Senza questo intenso scambio, non avremmo raggiunto i traguardi sperati” ha detto Mattarella. “Permettetemi, infine, di ringraziare soprattutto i cittadini, le famiglie, i gruppi che non sono voluti mancare all’Expo, e che l’hanno resa viva e interessante“. Il Presidente ha sottolineato che “quasi un terzo dei visitatori è arrivato da fuori Italia. Abbiamo offerto loro ospitalità, abbiamo creato occasioni di incontro, li abbiamo inclusi nei percorsi di ricerca e di sperimentazione. Il dialogo deve continuare” ha concluso.

mattarella expoPer Mattarella, inoltre, è fondamentale combattere la fame e la malnutrizione, ma anche contrastare l’obesità e lo spreco sono gli obiettivi da perseguire dopo la conclusione di Expo Milano 2015. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo discorso conclusivo per la cerimonia di chiusura sul sito espositivo. “Cultura del cibo, rispetto dell’ambiente e degli ecosistemi, innovazione e cooperazione possono aiutarci a contrastare la povertà, che resta il fattore primo di ingiustizia e di destabilizzazione. Possono aiutarci a rialzare la testa, e a farla rialzare a tutte le donne e a tutti gli uomini” ha detto Mattarella. “La fame e la malnutrizione che, nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, ancora colpisce 800 milioni di esseri umani va combattuta con determinazione – ha aggiunto il Presidente – allo stesso modo nel Nord del mondo dobbiamo contrastare l’obesità, che è anch’essa una forma di malnutrizione, anche se ben diversa, e che riguarda altri 800 milioni di persone. E’ assurdo, oltre che inaccettabile che, a fronte delle catastrofi umanitarie nelle regioni del bisogno, delle guerre, dei disastri ambientali, continui lo spreco nelle regioni del benessere”. Per il Capo dello Stato “la buona alimentazione è energia per la vita. Ed è motore di sviluppo. Le politiche alimentari hanno una straordinaria importanza sociale e culturale, il cui valore va trasmesso anche attraverso un serio impegno educativo. L’alimentazione sana, unita a un utilizzo equilibrato del territorio, è componente decisiva di un modello sociale avanzato. Non si possono consumare le risorse oltre la loro capacità di rigenerazione”. Bisogna dire “basta allo sfruttamento del presente, che toglie il futuro ai nostri figli e nipoti” e “non si può sfuggire all’evidenza che la lotta alla fame e alla sete sono pietre angolari di un nuovo governo globale, fondato sulla collaborazione economica e sull’affermazione dei diritti umani”. Per il Capo dello Stato è “esattamente il contrario degli scontri di civiltà e delle guerre di religione, che continuano a essere invece le maschere ideologiche dietro le quali si nascondono volontà di dominio e logiche di sopraffazione. E che ancora generano morte, violenze, discriminazioni, migrazioni epocali”.

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