Un territorio martoriato: la Sardegna e l’alluvione del 1951, la peggiore del Novecento

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Sardegna, la regione più a rischio alluvione. Ecco cosa accade oggi e cosa accadde nel 1951 e nel 2013

In piena allerta meteo, sembra impossibile non ricordare le devastanti alluvioni che hanno colpito la Sardegna negli anni. Oltre all’alluvione del 18 Novembre 2013 che provocò la morte di 16 persone, tra il 14-19 Ottobre 1951 una violenta alluvione colpì la regione, tanto da essere considerata la madre di tutte le alluvioni e la peggiore del Novecento. L’alluvione del 2013 fu devastante per diversi motivi, prima di tutto per la portata di vittime, che secondo alcune indagini sarebbero potute essere salvate, con un piano di prevenzione adatto. Infatti, le indagini rivelarono che dal momento in cui hanno avuto inizio le precipitazioni dei cumulonembi (nuvole molto voluminose, di colore bianco e nero che provocano solitamente forti piogge, grandine e acquazzoni) fino al momento in cui giunsero i flussi più impetuosi, trascorsero diversi minuti se non addirittura alcune ore. Ad oggi, sembra, invece, che il piano di prevenzione abbia funzionato mettendo in salvo la popolazione. Nel 1951, ciò che contribuì a ricordare l’evento fu il fatto che il nubifragio durò per diversi giorni e colpì un terzo di tutto il territorio sardo. Dopo diversi giorni di siccità con conseguenti danni ai raccolti, il nubifragio ha inizio nelle prime ore del mattino del 14 Ottobre, aumentando sempre di più nelle ore e, soprattutto, nella parte orientale dell’isola. Il 15 ottobre diversi torrenti esondarono creando danni alle strade e, iniziarono a dare preoccupazione il Cedrino ( che nel 2013 causò la morte di un poliziotto che scortava un’ambulanza, a causa del crollo di un viadotto) e il Flumendosa.  Il 18 Ottobre, l’intera Sardegna è colpita dal nubifragio. Distrutti i collegamenti della Gallura, che sia nel 2013 che oggi, ha visto il rischio di esondazione di molti alvei di torrenti. Numerosi comuni risultarono isolati, tra cui Nuoro tanto che i rifornimenti arrivarono per via aerea.

Alluvione Sardegna: 3 vittime a TempioNel 2013, dopo 62 anni, i danni furono simili. Nessun piano di prevenzione fu applicato. Ora come allora, Olbia fu il comune a subire più danni; 13 delle 16 vittime persero qui la vita. A Bandinu, dove oggi sono state evacuate alcune abitazioni, la piccola Morgana insieme alla sua mamma persero la vita risucchiate dalle acque che invasero la strada, così come il piccolo Enrico travolto dall’acqua con il papà a bordo della loro macchina.  Per evitare questa triste vicenda, usate attenzione e lucidità se siete a bordo di un’automobile, riparatevi in edifici sicuri e non proseguite. Il rischio sarebbe anche quello di poter essere risucchiati da una voragine, come accaduto ai tre passeggeri dell’automobile, che in quel maledetto 18 novembre, stavano attraversando la strada che costeggia Monte Pinu e furono risucchiati da una voragine causata dalla distruzione di un viadotto. Non solo, è necessario correre, come ricorda oggi il sindaco di Olbia, ai piani alti per evitare di essere travolti e annegati dall’acqua come accadde ad una intera famiglia brasiliana che abitava in un seminterrato. Allora, la quantità di pioggia prodotta corrispondeva a circa sei mesi di pioggia. Alla fine dell’alluvione come nel 1951, il Governo stanziò diversi milioni di euro per la ricostruzione dei comuni colpiti. Oggi, il ricordo di quelle 16 vittime ha spinto la Sardegna ad attuare il piano di prevenzione, mettendo in salvo i cittadini.

Olbia 04Oggi, la situazione è critica, ma la ferita del 2013 brucia ancora. Il nubifragio che sta colpendo Olbia è violento, ma il piano di prevenzione è stato attuato. Al momento si registrano difficoltà nella linea elettrica e telefonica, che consigliamo di non intasare per non causare ulteriori sovraccarichi. Il canale Rio Siligheddu è esondato, tanto che nei Rioni Baratta e Isticcadeddu il livello dell’acqua ha superato il metro e molte zone sono isolate. Numerose abitazioni sono state anticipatamente evacuate. In tal caso, la cosa giusta da fare e chiudere il rubinetto del gas e staccare la corrente elettrica. Nella serata di ieri, la polizia ha rimosso una cisterna  di olio che si è riversata gran parte in acqua. Tra i diversi disagi è stata chiusa al traffico la strada statale 127 che collega Olbia con Tempio Pausania ed è stata costretta a far rotta verso Civitavecchia una nave da Crociera. Sia il centro operativo comunale che il Corpo forestale stanno tenendo sotto controllo la situazione, mentre la polizia continua a chiudere al traffico molte strade. Molte zone sono allagate, ma il Sindaco ha consigliato di andare verso i piani alti e di non uscire se non per casi di estrema necessità. La Gallura, protagonista di diversi disagi sia nel 1951 che nel 2013, subirà un peggioramento delle condizioni, nonostante sia già esondato il canale S. Teodoro. Il problema, in questa zona, è dato da alcune strutture che risultano essere inefficienti per la protezione e che sono causa di pericolo e rischio per i cittadini e che necessitano di un risanamento o ricostruzione. A Nuoro, la situazione non sembra migliorare, il Rio Renalata è esondato e decine di famiglie sono state fatte evacuare ed è stato smantellato il manto stradale per far defluire l’acqua.

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