Aereo precipitato nel Sudan del Sud: recuperati 36 cadaveri

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    Sono 36 i corpi finora recuperati a seguito dello schianto dell’aereocargo di fabbricazione russa che questa mattina e’ precipitato subito dopo il suo decollo dall’aeroporto di Giuba, in Sud Sudan. Lo riferiscono mediche locali citate dal sito d’informazione “Africa Review”. Il volo, come riferito dall’agenzia di stampa russa “Interfax” che cita fonti del ministero dei Trasporti russo, stava operando per un’azienda di logistica con sede in Sud Sudan e trasportava 18 persone, tra cui i sei membri dell’equipaggio di nazionalita’ armena, e non russa come riportato in precedenza. Secondo quanto riferito dal portavoce presidenziale del Sud Sudan, Ateny Wek Ateny, tre cittadini sud sudanesi sono sopravvissuti, tra cui un bambino.

    LaPresse/Reuters
    LaPresse/Reuters

    L’aereo, ha spiegato ancora il portavoce, era diretto verso i giacimenti petroliferi di Paloch, nello Stato dell’Alto Nilo. Inoltre, secondo quanto rivelato da una fonte anonima dell’aviazione russa citata dall’emittente televisiva “Life News”, il velivolo, un Antonov di fabbricazione russa, era stato costruito nel 1971 e, al momento dello schianto, risultava essere “sovraccarico”. Intanto un consulente del ministero dei Trasporti russo, Zhanna Terekhova, ha dichiarato all’emittente televisiva russa “Rossiya 24” che il piano di costruzione del velivolo non risulta stato registrato in Russia. “Questo aereo non e’ sul registro dell’Agenzia federale per il trasporto aereo russo. Molto probabilmente, l’equipaggio era formato da imprenditori”, ha detto la consulente.

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