Allerta Meteo, FOCUS su mari e venti: saranno due giorni di grande burrasca [MAPPE]

Attenzione ai forti venti settentrionali in arrivo sulle nostre regioni, attese burrasche di forte intensità e mareggiate sulle coste. Allerta Meteo anche per mari e venti
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Mentre sulle regioni settentrionali la colonna d’aria si è quasi del tutto stabilizzata, le regioni meridionali risentiranno ancora di condizioni di forte instabilità atmosferica, causa l’ingresso sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo di una nuova saccatura di origine artica che avvetterà un nuovo nucleo di aria polare marittima, pronta a sfondare fino al cuore del Mediterraneo attraverso la porta del Rodano. Nel corso delle prossime ore l’ennesima pulsazione dinamica, verso latitudini più settentrionali, del promontorio anticiclonico delle Azzorre, andrà ad alimentare la saccatura di origine artica, la quale supportata dal ramo discendente del “getto polare” presente lungo il margine più occidentale della figura anticiclonica oceanica tenderà a prolungarsi verso latitudini più meridionali, fino alla Francia e al bacino centro-occidentale del mar Mediterraneo.

eurL’erezione dell’anticiclone azzorriano sull’Atlantico più settentrionale, inoltre, manderà in “stretching” la saccatura, lungo il suo bordo più meridionale posizionato sul Mediterraneo centro-occidentale, con il conseguente sviluppo di una giovane ciclogenesi in isolamento proprio sul Tirreno centro-meridionale, con un minimo barico stimato sui 992 hpa pronto a muoversi in direzione delle coste meridionali campane e del Golfo di Policastro. Lo sviluppo di questa ciclogenesi, supportata in quota da massimi di vorticità positiva piuttosto elevati, nel corso delle prossime 24-36 ore convoglierà verso le nostre regioni una parte di quelle masse d’aria piuttosto fredde, d’estrazione polare marittima, che dal mare della Groenlandia e dall’Atlantico settentrionale si riverseranno in direzione dell’Europa centrale e del bacino centrale del Mediterraneo.

47Il nucleo di aria fredda polare marittima, parzialmente continentalizzata sull’Europa centro-orientale, che da domani sera inizierà ad entrare sulle nostre regioni più settentrionali, verrà accompagnato da forti venti di bora e grecale fra l’Istria, la Dalmazia (dove si raggiungeranno punte di oltre 100-120 km/h), l’Adriatico centro-settentrionale, il Tirreno, il Canale di Sicilia e il mar Ionio. Lo sfondamento dell’aria fredda dai “valichi” delle Alpi Dinariche attiverà forti burrasche capaci di raggiungere persino forza 8-9 Beaufort, producendo una ventilazione molto forte capace di creare tanti disagi ai trasporti marittimi e aeroportuali (e non solo).

40Le coste della Romagna e delle Marche, così come quelle toscane, soprattutto pisano, livornese e grossetano, e del Lazio settentrionale, dalla tarda mattinata di domani e giovedì rischiano di essere spazzate da venti molto forti di caduta dalle vallate dell’Appennino, con raffiche fino a 80-90 km/h, in grado di arrecare non pochi disagi e persino danni, per alberi sradicati, cartelloni pubblicitari e pali della pubblica illuminazione divelti dalle folate più intense. Ma andiamo, passo dopo passo, ad analizzare l’importante manovra che darà origine alle burrasche dal primo quadrante su gran parte delle nostre regioni. Questo nuovo afflusso di masse d’aria più fredde, polari marittime continentalizzate, sarà favorito dall’ennesima pulsazione dinamica verso latitudini più settentrionali dell’anticiclone delle Azzorre, il quale continua a mantenere i propri massimi barici nel bel mezzo dell’Atlantico settentrionale.

Rz500m2La meridianizzazione dell’alta pressione oceanica attiverà, lungo il suo bordo più orientale, un sostenuto flusso dai quadranti settentrionali che andrà a risucchiare masse d’aria molto fredde, d’estrazione polare marittima, direttamente dall’Atlantico settentrionale. Buona parte di quest’aria molto fredda, di origine polare marittima, dopo essere scivolata sul mar del Nord, come intensi venti da N-NO e da Nord, raggiungerà le coste di Danimarca, Germania, Olanda, Belgio e Francia, penetrando sui bassopiani di Francia e Germania come sostenuti venti da O-NO e NO, con raffiche capaci di toccare anche i 60-70 km/h. Specie lungo le aree costiere più esposte di Germania, Olanda, Belgio e Francia. Parte di quest’aria fredda, dopo aver invaso la Germania, la Repubblica Ceca e la Polonia, tenderà ad aggirare ad est l’ostacolo “orografico” eretto dalle Alpi, scivolando dalla Repubblica Ceca e la Slovacchia fino alla pianura ungherese e ai rilievi di Slovenia, Croazia e Bosnia Erzegovina, per sfondare sul territorio italiano attraverso gli “intagli” naturali delle Alpi Dinariche, tramite furiose raffiche di bora sul Golfo di Trieste, Istria e Dalmazia.

15Il “tilting” verso levante del robusto promontorio anticiclonico delle Azzorre, disteso con i propri elementi verso le Isole Britanniche, incentiverà l’ulteriore allungamento della saccatura in ingresso dall’Atlantico, verso il Tirreno. La componente marcatamente meridiana del “getto polare” che scorre lungo il bordo orientale di questa grossa impalcatura anticiclonica imprimerà, già dalla mattinata di domani, imprimerà sul medio-basso Tirreno una intensa avvezione di vorticità positiva che evolverà, nel giro di poche ore, in una profonda ciclogenesi nei bassi strati, associata al passaggio di un sistema frontale ormai interamente occluso. La circolazione depressionaria, con minimo barico in rapido approfondimento sul medio-basso Tirreno, determinerà un forte inspessimento del “gradiente barico orizzontale” sopra buona parte del territorio nazionale.

wind10m_H_web_35Tra il vicino Atlantico e le Isole Britanniche, dove si posizionerà l’imponente blocco anticiclonico azzorriano, e il bacino centrale del Mediterraneo, sede della giovane ciclogenesi a carattere freddo, si verrà a creare un considerevole “gradiente barico orizzontale” (notevoli differenze di pressione) che andrà a chiudersi con i propri “massimi” fra il medio-alto Tirreno e l’alto Adriatico, dove il sensibile infittimento di isobare verrà ulteriormente compresso dall’ulteriore spostamento verso levante di un cuneo dell’anticiclone delle Azzorre, che presenterà massimi barici al suolo di ben 1045 hpa in mezzo all’Atlantico settentrionale. La vicinanza delle due contrapposte figure bariche dinamiche, con il cuneo anticiclonico disteso sulla Francia e la profonda ciclogenesi sul basso Tirreno, darà luogo ad un “gradiente barico orizzontale” veramente esplosivo che attiverà, già dalla tarda mattinata di domani, forti venti di bora lungo tutto l’alto Adriatico, un impetuoso grecale sulle coste toscane e sull’alto Tirreno, e intensi venti di tramontana e maestrale fra la Sardegna, il Tirreno centro-meridionale e la Sicilia.

wind10m_H_web_40Già fra la tarda mattinata e il primo pomeriggio tra il Golfo di Trieste, l’Istria e le coste dalmate settentrionali, per il sensibile infittimento di isobare fra il Basso Tirreno e le Alpi Dinariche, si attiveranno le prime raffiche molto forti di caduta dai valichi delle Alpi Dinariche che toccheranno picchi fino a 100 km/h. Nel corso del pomeriggio e dalla serata successiva la bora, dopo aver scavalcato molto velocemente l’Appennino Tosco-Emiliano, raggiungerà la Toscana, il Lazio e l’Umbria come forti venti di grecale e tramontana che si verseranno fra il medio-alto Tirreno, mar di Corsica e mar di Sardegna, investendo in pieno anche la Sardegna, con intense raffiche da N-NE e Nord che lambiranno picchi di oltre gli 70-80 km/h sulle coste orientali dell‘isola, nei punti meglio esposti.

16Dal tardo pomeriggio di domani, dato il fitto “gradiente barico orizzontale”, forti venti da NE, in uscita dai “valichi” naturali delle Alpi Dinariche, si getteranno sull’Adriatico centro-settentrionale, presentando la classica componente da E-NE fra Golfo di Trieste, Friuli, le coste del Veneto e la Romagna, e da NE e N-NE lungo i litorali di Marche e Abruzzo. Sull’Istria e nella vicina costa slovena, le raffiche di bora, in discesa dall’altopiano del Carso, rischiano di divenire a tratti anche violente, con picchi superiori ai 120 km/h. Ma gli effetti della bora, a causa del fitto “gradiente barico orizzontale” prodotto dalla profonda ciclogenesi tirrenica, si avvertiranno fin sulle coste venete e la laguna Veneta, come in Romagna e sui litorali più settentrionali della costa marchigiana, dove in serata subentreranno raffiche fino a 70-80 km/h nei punti meglio esposti, fra l’anconetano e il pescarese. I forti venti da NE scavalcheranno molto rapidamente l’Appennino Tosco-Emiliano e quello Umbro per tuffarsi tra Toscana, Lazio e dalla nottata pure sul nord della Campania, sotto forma di forti raffiche di grecale e tramontana che eccederanno la soglia d’attenzione, specie fra fiorentino, pistoiese, pisano, livornese, grossetano e viterbese.

wind10m_D_web_40Le burrasche non risparmieranno neppure l’Arcipelago Toscano, con raffiche molto forti, da N-NE e NE, che toccheranno i 70-80 km/h. L’intensa ventilazione settentrionale, dopo aver sferzato la Sardegna e il medio Tirreno, si propagherà alle regioni meridionali, come forti venti da N-NO e NO che raggiungeranno l’intensità di burrasca fra sul settore occidentale del basso Tirreno e sulle coste del trapanese e del palermitano. Fra la nottata e la mattinata di venerdì l’intensa ventilazione da NO raggiungerà la Sicilia, le coste della bassa Calabria e la Puglia, con una ventilazione marcatamente, più da O-NO Ovest, che potrà toccare punte di oltre 60-70 km/h, soprattutto lungo le coste della Sicilia tirrenica e sul Canale di Sicilia. Questa intensa ventilazione dai quadranti settentrionali andrà gradualmente ad attenuarsi solo nel pomeriggio di venerdì, perdendo gradualmente di intensità, fino a divenire da moderati entro la serata e la nottata successiva. Solo fra il medio-alto Adriatico, il medio-basso Tirreno e lo Ionio persisterà ancora una intensa ventilazione, da NE sulle coste adriatiche e da NO, oltre la soglia d’attenzione, che andrà ad attenuarsi non prima della mattinata di sabato.

mare tempesta mareggiataMari da agitati a molto agitati, attese mareggiate anche importanti sulle coste di Marche, Abruzzo e litorali della Sicilia tirrenica

A partire dalla tarda mattinata di domani, con lo sfondamento delle prime burrasche da NE e da Nord, l’alto Adriatico, il mar di Corsica, il mar di Sardegna e il medio-alto Tirreno passeranno da molto mossi fino a agitati a largo, con un ulteriore aumento del moto ondoso sul Tirreno occidentale, nel tratto davanti le coste orientali sarde, dove l’intensa ventilazione da Nord solleverà onde alte più di 3.5 metri. Sul medio-basso Tirreno, a largo, si potranno raggiungere “Run-Up” di oltre 4.0 metri pronte a propagarsi al settore più orientale del Canale di Sardegna e al Canale di Sicilia. Dalla serata rapido incremento del moto ondoso anche sull’Adriatico centro-settentrionale, per l’arrivo delle burrasche da NE che renderanno questo bacino da molto mosso ad agitato, con la formazione di ondate alte fino a 2.5-3.0 metri pronte a dirigersi verso le coste della Romagna, Marche e Abruzzo.

falerna mareggiataQueste ondate rompendosi sulle coste produrranno mareggiate di debole e moderata intensità che colpiranno soprattutto i litorali di Romagna, Marche, Abruzzo, con lenta scaduta nella giornata di venerdì. Nella giornata di venerdì quasi tutti i mar si presenteranno da molto mossi ad agitati, fino a localmente molto agitato il basso Tirreno, il Canale di Sicilia e dal tardo pomeriggio di giovedì pure lo Ionio a largo, per lo sviluppo di ondate davvero imponenti, alte fino a 4.0-5.0 metri. Purtroppo il moto ondoso piuttosto vivace produrrà pure delle mareggiate di moderata intensità che nella giornata di giovedì si abbatteranno sulle coste della Sicilia tirrenica, dal palermitano al messinese tirrenico, dove sopraggiungeranno onde di “mare vivo” alte fino a 3.0-4.0 metri. Per monitorare la situazione in tempo reale, ecco le pagine del nowcasting:

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