Brasile, crollo dighe: “fango altamente tossico, un rischio per la salute”

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Dopo il crollo delle due dighe in Brasile, è emerso che la colata di fango tossico è un rischio non solo per l’ambiente, ma anche per la salute degli abitanti

Diversi giorni fa, in Brasile, sono crollate due dighe di una miniera di ferro. La colata di fango conseguente ha provocato uno dei peggiori disastri ambientali degli ultimi tempi. Lo tsunami formatosi dallo sprigionamento di 60 milioni di metri cubi ha, infatti, provocato la morte di 9 persone, 19 persone disperse e 500 sfollati. Non solo, in serio pericolo sono diverse specie che popolano il Rio Grande a causa del denso sedimento arancione, che sta interessando tutti i fiumi. L’impatto che la catastrofe sta avendo è tale, che lo stesso presidente Dilma Rousseff lo ha paragonato alla catastrofe, che ha riguardato la piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, inquinando il Golfo del Messico. Infatti, i sedimenti contengono delle sostanze chimiche, che solitamente sono utilizzate per ridurre le impurità del ferro nelle miniere, ma che in questo caso possono alterare il corso dei torrenti una volta induriti, infleunzando negativamente la fertilità degli argini e dei terreni.  Nonostante, la Samarco Mineração ha dichiarato che il fango non fosse tossico, i biologi smentiscono la teoria. Infatti, anche le autorità locali hanno consigliato alle famiglie di lavare accuratamente per poi gettare i vestiti infangati. «È già stato appurato che animali selvatici sono stati uccisi dal materiale – spiega Klemens Laschesfki, professore di geoscienze presso l’Università Federale di Minas Gerais – Dire che il fango non è un rischio per la salute è troppo semplicistico».

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