Conferenza di Parigi: la Cina vuole regole vincolanti

MeteoWeb

La Cina, uno dei Paesi più inquinanti del mondo, è allo stesso tempo quello che investe di più nello sviluppo di energie rinnovabili

Se la Conferenza sul Clima di Parigi debba stabilire delle regole vincolanti o solo dei criteri di massima da seguire in materia di sostenibilità energetica, non è ancora del tutto chiaro. I vari Stati si sono espressi in merito in maniera differente. Ora è la volta della Cina che ha dichiarato di volere un legame vincolante sulle emissioni inquinanti, da parte dei quasi duecento Paesi che parteciperanno dal 30 novembre all’11 dicembre prossimo all’incontro di Parigi. E’ la posizione di Xie Zhenhua, rappresentante per la Cina alla conferenza, che attende per la fase finale delle trattative il consenso tra tutte le nazioni sulla riduzione delle emissioni, anche se chiede flessibilità tra i diversi Paesi. “Ogni Paese giocherà pienamente un ruolo costruttivo e tutti saranno in grado di adottare posizioni flessibili”, ha dichiarato.

paris-climateL’obiettivo primo della conferenza è quello di contenere il surriscaldamento del pianeta al di sotto dei due gradi centigradi rispetto alla media dei valori precedenti alla prima Rivoluzione Industriale. La Cina, ad oggi è il Paese più inquinante, che emette la maggiore quantità di gas serra, anche se già dallo scorso anno si è impegnata a raggiungere il picco delle emissioni inquinanti entro il 2030 (o 2025) per poi scendere. La Cina, dunque, affronterà l’appuntamento parigino in qualità di Paese al mondo che investe di più nello sviluppo di energie rinnovabili. Per abbassare il tasso di Co2 si prevede in futuro anche l’introduzione di un nuovo schema per contenere l’inquinamento atmosferico attraverso la compravendita dei diritti alle emissioni a livello nazionale a partire dal 2017, come evoluzione degli schemi pilota nati in sette località già dal 2011. Il nuovo programma, ha spiegato lo stesso Xie, potrà funzionare solo se si fisseranno delle quote ragionevoli da non superare, un solido mercato regolamentato e un sistema di registrazione efficace per le imprese che vorranno entrare a farne parte.

2014101602243401536La Cina si sta preparando da due anni all’appuntamento francese e in seguito alla Conferenza aggiornerà il proprio apparato industriale, anche attraverso incentivi per la riduzione delle emissioni. Gli ultimi dati relativi al 2014 mostrano alcuni segnali positivi a riguardo: alla fine dello scorso anno, le emissioni di Co2 per unità di prodotto interno lordo erano il 33,8% in meno rispetto ai livelli del 2005. E dei cambiamenti climatici si è parlato anche durante il vertice Apec di Manila, che terminerà oggi. Il presidente cinese, Xi Jinping, nelle scorse ore, ha ribadito l’impegno cinese nella lotta ai cambiamenti climatici e alla necessità di ripulire l’ambiente. E per l’occasione anche il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, presente a Manila, ha rinnovato l’impegno contro le emissioni inquinanti, sottolineando che la lotta alle emissioni può rivelarsi di impatto positivo per le aziende della regione, e che è possibile continuare sulla strada della crescita economica pur rispettando l’ambiente.

Condividi