In Siberia il gelo diventa siderale, nella Repubblica di Jacuzia si puntano i primi -50°C di stagione

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Gelo siderale nell’est della Siberia, si puntano i primi -50°C nella Repubblica di Jacuzia

Se il bacino del Mediterraneo e l’Italia si preparano a far fronte ad una nuova incursione del promontorio anticiclonico delle Azzorre, che nei prossimi giorni distenderà i propri elementi più orientali sul Mediterraneo centro-occidentale, ad est degli Urali la stagione invernale comincia pian piano ad entrare nella fase clou. Proprio in questi giorni il gelo è divenuto “siderale” in gran parte della Siberia centro-orientale, come del resto c’era da aspettarsi. In questi giorni il polo del gelo si è nuovamente spostato sulla Repubblica di Jacuzia, dove nei bassi strati si è isolato un “cuscino di aria gelida”, d’estrazione artico continentale, spesso non più di 1.5-2.0 km. Proprio qui i termometri, grazie all’intenso effetto “Albedo” che si è sommato al forte irraggiamento notturno e all’afflusso in quota di un nocciolo di aria gelida (isoterme sotto i -40°C a 5100 metri) legata al “lobo siberiano”, sono sprofondati sotto il muro dei -47°C -48°C, avvicinandosi sempre più ai primi -50°C di stagione.

Il celebre villaggio jacuziano di Ojmjakon durante la stagione invernale
Il celebre villaggio jacuziano di Ojmjakon durante la stagione invernale

Dopo i -48,0°C raggiunti nella nottata di ieri dalla stazione di Ust-Nera, in queste ore un picco di ben -47,9°C è stato raggiunto dalla stazione di Delyankir, dove il rasserenamento del cielo e la totale calma di vento hanno permesso al termometro di sfondare, per la prima volta dall’inizio dell’autunno, di avvicinarsi ai primi -48°C a bassa quota in tutto l’emisfero boreale. Il celebre villaggio jacuziano di Ojmjakon invece, fino ad ora, non è riuscito a scendere al di sotto dei -45,3°C, nonostante l’intenso effetto “Albedo” e la presenza di un manto nevoso ghiacciato spesso più di 27 cm. Certo, per il mese di Novembre, ormai agli sgoccioli, non si tratta di valori particolarmente bassi. Basti pensare che solo lo scorso anno in questi giorni si registravano i primi -50°C su diverse località dell’altopiano della Siberia centrale.

P1100065Ma evidenziano la portata dell’intenso raffreddamento che negli ultimi giorni ha interessato le vaste aree continentali della Siberia centro-orientale, raggiunte dal vasto blocco di aria gelida (isoterme fino a -25°C a 1300 metri), artico continentale, scivolata lungo il bordo occidentale della circolazione depressionaria gelida facente capo al “lobo siberiano”. Occorre però sottolineare come proprio fra l’ultima decade di Novembre e il mese di Dicembre entra nel vivo il periodo in cui statisticamente si raggiungono i grandi minimi termici annui sulle vaste distese continentali dell’Eurasia (effetto del minimo di soleggiamento che si raggiunge proprio in Dicembre). Mai come in questo periodo dell’anno è così facile sfondare il muro dei -60°C nel cuore più gelido della Siberia orientale e centrale.

P1100054Non è un caso se proprio in questo periodo in diverse città e villaggi siberiani la colonnina di mercurio può agevolmente varcare la soglia dei -50°C, sfondando la soglia dei -55°C -60°C. Anche nei prossimi giorni, grazie alle abbondanti nevicate cadute nelle ultime settimane, il polo del grande gelo rimarrà radicato proprio tra l’altopiano della Siberia centrale e l’altopiano della Siberia orientale, dove i termometri, per la prima volta dall’inizio della stagione autunnale, torneranno a sfondare il fatidico muro dei -50°C, avvicinandosi ai primi -51°C -52°C di stagione. Nei prossimi giorni la Siberia si trasformerà in una enorme ghiacciaia che presto potrà estendere la propria influenza in direzione della Russia europea e degli Urali, favorendo una lenta avanzata di queste masse fredde continentali anche verso la Russia asiatica, il nord della Cina, la Mongolia e le steppe dell’Asia centrale, fra Kazakistan e Uzbekistan, dove il freddo comincerà a sedimentarsi nei bassi strati entro la prima decade di Dicembre.

P1100026L’area di massimo raffreddamento si dovrebbe concentrare sulla Siberia centro-orientale, proprio sulla Repubblica di Jacuzia, dove permarrà un vasto strato di aria molto gelida e pesante, dura da scalfire, nei bassi strati. Più ad ovest invece l’aria gelida di matrice “pellicolare” comincerà ad arretrare ad est degli Urali verso la Siberia centrale. Il tutto a causa dell’intensificazione delle già sostenute correnti dai quadranti meridionali (venti da SO) che dalle medie latitudini atlantiche si spingeranno verso la Scandinavia meridionale e il mar Baltico.

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