Fisica: prosegue la caccia alle onde gravitazionali, nuovo accordo INFN-IN2P3

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Se la scoperta delle onde gravitazionali avvenisse, si aprirebbe l’era di una nuova astronomia, l’astronomia gravitazionale

Prosegue la caccia alle onde gravitazionali. E’ stato siglato oggi l’accordo tra l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e In2p3, per il rinnovo di altri cinque anni del consorzio italo-francese Ego (European Gravitational Observatory), che gestisce l’esperimento Virgo, l’interferometro per lo studio delle onde gravitazionali con sede in Italia, a Càscina, nella campagna pisana. L’accordo è stato sottoscritto per l’Infn da Antonio Masiero, vicepresidente dell’Istituto, e per l’In2p3 da Gabriel Chardin, President du Comité des Très Grandes Infrastructures de Recherche (Tgir) del Cnrs. ”L’estensione del consorzio Ego per il prossimo futuro – commenta con soddisfazione Federico Ferrini, direttore di Ego – è la dimostrazione della fiducia che i due Enti nazionali hanno sia nei confronti del nostro Laboratorio, leader europeo nel settore, sia nei confronti della collaborazione Virgo”. Per il consorzio Ego, cui oggi partecipano Italia e Francia ma che potrebbe presto arricchirsi della presenza anche dell’Olanda, ci sono quindi le migliori premesse di realizzare una ricerca scientifica di punta in questo campo. I ricercatori si aspettano, grazie proprio al lavoro di questa infrastruttura globale che riprende la sua attività con strumenti dalla sensibilità potenziata, di scoprire le onde gravitazionali: di riuscire cioè a rivelare direttamente per la prima volta queste minuscole increspature della spaziotempo, previste dalla teoria della relatività generale di Einstein, e unico tassello mancate alla verifica sperimentale della teoria di cui si celebra proprio in questi giorni il centenario. Se la scoperta delle onde gravitazionali avvenisse, si aprirebbe l’era di una nuova astronomia, l’astronomia gravitazionale. Le onde gravitazionali si andrebbero così ad aggiungere a fotoni, neutrini, antimateria, quali “messaggeri celesti”, contribuendo a realizzare un approccio multi-messaggero nello studio dell’astrofisica e cosmologia.

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