Spazio: coltivare patate sulla Stazione Spaziale, il sogno potrebbe diventare realtà

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Poter coltivare patate è un sogno della scienza, ma presto potrebbe diventare realtà. Questa ricerca è molto sentita dalla Nasa che è impegnata con l’esperimento Veggie sulla Stazione spaziale internazionale. La serra in cui è cresciuta con successo la pianta della lattuga rossa romana ed i fiori di zinnia è stata ideata proprio per esplorare la possibilità di sviluppare coltivazioni in ambienti controllati. La Nasa comunica che nella scelta delle piante da coltivare è necessario tenere presente quali possano fornire carboidrati e proteine come le patate, il grano ed i semi di soia. Le patate sono al centro dell’attenzione degli esperti sia per la ricchezza dei nutrienti sia per la loro capacità di produrre germogli. Infatti, i tuberi sono il fulcro dell’esperimento “Potatoes on Mars“, promosso dalla Nasa e dall’International Potato Center di Lima. Qualsiasi tipo di coltivazione sulla Terra o sulla Stazione spaziale Internazionale o ancora su un altro pianeta, ha in comune tre fattori fondamentali: acqua, luce e qualità del suolo.

Scott Kelly zinnia arancione spazio issIn un viaggio spaziale di lunga durata non è pensabile poter portare tutto l’occorrente per impiantare un’attività agricola. E’ necessario, spiega l’Asi, ragionare in termini di riciclo di risorse e di utilizzo in situ. Per quello che riguarda, il riciclo dell’acqua è stato attuato sulla Stazione spaziale correttamente e la scoperta della presenza di acqua su Marte potrebbe aprire nuovi scenari. Bisogna, inoltre, tenere conto di altri fattori: la presenza di sale, percolati e altre impurità del suolo che potrebbero complicare l’utilizzo dell’acqua marziana. L’ipotesi formulata dagli esperti è che le piante dovranno inizialmente essere coltivate con tecniche idroponiche in un ambiente protetto e si potrà pensare ad una coltivazione sul suolo marziano quando sarà necessario espandere i sistemi di coltura. Altro elemento fondamentale è la luce. Nel 2007, uno studio svolto dall’Università del Colorado ha mostrato come Marte, a causa della distanza dal Sole, riceve il 43% in meno di luce solare rispetto alla Terra. La superficie del pianeta è interessata da intense tempeste di polvere che offuscano il Sole e per cui è necessario pensare ad un’altra fonte di luce. L’illuminazione a Led può essere un’ottima soluzione ed ha dato l’esito positivo con l’esperimento Veggie. Raggiungere i risultati dell’astronauta-contadino Mark Watney è ancora quasi impossibile, ma si stanno comunque facendo notevoli passi in avanti.

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