Virus Zika: insetticidi e zanzare Ogm, ecco i metodi consigliati dall’Oms

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Un nemico piccolo, “opportunista, versatile, capace di attacchi furtivi, con caratteristiche insolite e abitudini peculiari, che lo rendono difficile da battere“. Stiamo parlando dell’Aedes aegypti, la zanzara che provoca il virus Zika, ma anche Dengue e Chikuungunya. Per questo motivo, l’Oms suggerisce alcune misure da adottare per stanarlo. Dalle zanzare Ogm a popolazioni radiazioni sterilizzanti, da batteri ‘infettanti’ a pesci mangia-larve, sono molti i nuovi approcci giudicati promettenti dagli esperti. “La possibilità che una puntura di zanzara in gravidanza sia collegata a gravi difetti dei neonati ha messo in allarme gli scienziati” di tutto il mondo, terrorizzando le donne in età fertile che vivono nei Paesi colpiti. Oltre alla microcefalia, sono aumentati anche i casi della sindrome di Guillain-Barrè. “Almeno 15 gruppi stanno lavorando su vaccini anti-Zika, ma occorreranno almeno 18 mesi prima vaccini possano essere testati in studi clinici su larga scala“. Per tutte queste ragioni, l’Agenzia delle Nazioni Unite raccomanda un’implacabile lotta alla zanzara come “migliore linea di difesa immediata“. E suggerisce un approccio integrato: al fianco di strumenti ‘tradizionali’ come la disinfestazione, l‘uso di spray repellenti, cortine per i letti e abiti lunghi, si stanno valutando strumenti innovativi. L’Aedes Aetypti ha la capacità di adattarsi ai cambiamenti ambientali riproducendosi soprattutto li dove si raccoglie la pioggia.

zikaLe larve, infatti, sono state trovate in contenitori artificiali; qualsiasi tipo in grado di contenere dell’acqua. Cantieri edili, pneumatici usati e grondaie intasate offrono loro ulteriori opportunità di riproduzione. Le uova deposte possono sopravvivere per lunghi periodi di tempo ‘a secco‘, spesso per più di un anno. Una volta immerse in acqua, si schiudono immediatamente. Le uova sono appiccicose e il commercio internazionale di pneumatici usati è il veicolo meglio documentato per introdurre questa zanzara in luoghi lontani. La zanzara punta solitamente di giorno e a farlo sono soprattutto le femmine. Le ore più pericoloso sono quelle intorno all’alba e al tramonto. Solitamente le femmine pungono le vittime sulle caviglie e sui gomiti così da non poter essere schiacciate, grazie al pasto possono produrre da 100 a 200 uova. E se dopo la scoperta e l’utilizzo efficace degli insetticidi nel 1940, si era riusciti a controllare la maggior parte delle principali malattie trasmesse dalle zanzare in molte parti del mondo, oggi le cose sono molto cambiate. Entro la fine del 1960 la maggior parte delle malattie trasmesse dalle zanzare non era più considerata un importante problema di salute pubblica al di fuori dell’Africa. “Come spesso accade nella sanità pubblica, quando una minaccia si riduce, il programma di controllo si estingue“.

LaPresse/Reuters
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La globalizzazione e la riduzione di insetticidi ha provocato il ritorno di queste zanzare. Cosa fare allora? L’Oms consiglia approcci integrati che affrontano tutte le fasi della vita della zanzara e coinvolgano le comunità. Dalla disinfestazione alle misure di protezione personale contro le punture di zanzara, tra cui repellenti sicuri per l’uso durante la gravidanza, ma non solo. “Data la gravità della dengue e ora la crisi Zika“, i consulenti dell’ente stanno valutando anche l’impiego di un prototipo di zanzara geneticamente modificata. Il nuovo strumento è stato analizzato dall’Oms e “Prove condotte nelle Isole Cayman hanno mostrato una significativa riduzione della popolazione di Aedes aegypti”. Un’altra tecnica in fase di sviluppo prevede il rilascio in massa di insetti maschi sterilizzati da basse dosi di radiazioni. Quando i maschi sterili si accoppiano, le uova della femmina non sono vitali e la popolazione di insetti muore. Questa stessa tecnica è stata utilizzata dall’Aiea e dalla Fao per controllare i parassiti agricoli. Un altro metodo è quello di trasportare i batteri Wolbachia, che non infettano gli esseri umani. Quando le femmine si accoppiano con i maschi che trasportano i batteri, le uova non si schiudono, sopprimendo così prima della nascita intere popolazioni di zanzare. In questo caso le zanzare non sono geneticamente modificate, spiegano gli esperti. Maschi che trasportano i batteri Wolbachia sono stati rilasciati in diversi luoghi, tra cui Australia, Brasile, Indonesia e Vietnam, come parte delle strategie di controllo per la dengue. Anche sulla scorta di queste esperienze, “trial sul campo su vasta scala dei batteri Wolbachia saranno avviati al più presto”.  “Data l’entità della crisi Zika, l’Oms incoraggia i Paesi colpiti e i loro partner a implementare l’uso di vecchi e nuovi approcci per il controllo delle zanzare come linea più immediata di difesa contro il virus Zika“, conclude l’Agenzia.

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