Ambiente: “con questa legge il consumo del suolo sarà fermato entro il 2050”

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Oggi è stato il primo via libera alla Camera sul disegno di legge relativo al “Consumo del suolo”. Infatti, questo disegno di legge prevede per la prima volta una normativa relativa al consumo del suolo, alla differenza tra suolo consumato e non consumato, alla permeabilità del suolo e alle opere che possano minare alla permeabilità dello stesso. Il consumo del suolo è previsto solo nel caso in cui non possano essere riqualificate altre zone e queste non esistano.

Il disegno di legge punta al riuso del suolo

maurizio martinaL’Italia ha bisogno di questa legge anche per colmare un gap rispetto ad altri Paesi, tutelando la nostra agricoltura, conservando il paesaggio, che è uno dei nostri punti di forza assoluti, e stimolando anche l’edilizia di riuso e la rigenerazione urbana con il recupero di aree già occupate e strutture già esistenti“. Così il ministro dell’Ambiente Maurizio Martina commenta in una nota il primo via libera, da parte della Camera, al disegno di legge sul ‘Contenimento del consumo del suolo ed il riuso del suolo edificato‘. “L’approvazione di oggi alla Camera è un passo concreto in avanti verso un provvedimento che attendiamo da troppo tempo – aggiunge Martina – Andiamo avanti, in linea anche con gli impegni presi ad Expo con la Carta di Milano che richiama proprio i Governi a rafforzare le leggi in favore della tutela del suolo agricolo“. Il testo approvato oggi, in linea con gli obiettivi dell’Ue di azzerare entro il 2050 il consumo del suolo, punta a valorizzare e proteggere il territorio, con particolare attenzione alle superfici agricole e alle aree sottoposte a tutela paesaggistica per promuovere e salvaguardare l’attività agricola, il paesaggio e l’ambiente, contenendo i consumi e limitando il rischio idrogeologico. Vengono fissati, inoltre, i criteri del riuso del suolo edificato e della rigenerazione urbana. Secondo quanto previsto nel disegno di legge, il Mipaaf, di concerto con i dicasteri dell’Ambiente, dei Beni e delle attività culturali e del turismo e delle Infrastrutture e trasporti, ha il compito di indicare con un apposito decreto la riduzione progressiva vincolante di consumo del suolo a livello nazionale.

Il consumo del suolo sarà fermato entro il 2050

suoloUn provvedimento – afferma il sottosegretario all’Ambiente Silvia Veloche fissa il traguardo del consumo zero da raggiungere entro il 2050, una legge innovativa di cui il nostro Paese ha estremamente bisogno e in linea con i principi dettati dall’Unione Europea’‘.. La legge, spiega Velo, “da una parte riduce il consumo ulteriore di suolo, dall’altra contempla una serie di semplificazioni utili a realizzare interventi di rigenerazione delle aree urbane degradate, privilegiando progetti su edifici pubblici e privati secondo i più elevati standard di qualità ambientale“. Non solo. Nel testo, continua Velo, “introduciamo anche un pacchetto di misure per migliorare la qualità energetica degli edifici, oltre alla destinazione degli oneri di urbanizzazione per la manutenzione delle opere pubbliche, per la riqualificazione del patrimonio edilizio, ambientale e paesaggistico, anche ai fini della mitigazione e della prevenzione del rischio idrogeologico”. Secondo il sottosegretario all’Ambiente, “porre un freno al consumo di suolo oltre ad essere una priorità dal punto di vista ambientale, può diventare un volano per la crescita economica del nostro Paese, un’occasione per creare nuovo sviluppo in chiave sostenibile e nuovi posti di lavoro attraverso il rilancio di un settore cruciale come quello dell’edilizia“. “Questa legge – conclude Velo – dimostra come, attraverso un nuovo modello di sviluppo basato sulla sostenibilità, si possano superare le contrapposizioni tra crescita economica e Ambiente’‘.

“Finalmente una legge che ferma il consumo del suolo”

ermete-realacci “Una buona notizia per il Paese: la Camera ha approvato la legge per il contenimento del consumo di suolo e la difesa delle aree agricole“.Così il presidente della Commissione Ambiente e Lavori Pubblici della Camera, Ermete Realacci. “Nel dibattito -evidenzia- si sono ascoltate le cose più assurde, c’è chi ha parlato di un provvedimento che genera cementificazione e, sul lato opposto, chi ha accusato di voler fare un ‘esproprio proletario’. La verità è che questa è una legge necessaria, difficile, ma oggi possibile grazie anche ad un lungo lavoro e all’impegno dei relatori Chiara Braga e Massimo Fiorio e dei ministri competenti”. Per Realacci si tratta di “un provvedimento a lungo atteso, che mira a limitare il consumo di territorio“. “Tra le misure più importanti che coinvolgono tutte le istituzioni per la loro applicazione, la legge prevede che i proventi dei titoli abilitativi edilizi e delle sanzioni previste dal testo unico dell’edilizia siano vincolati alle opere di urbanizzazione, agli interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana, alla demolizione dei manufatti abusivi e al verde pubblico” aggiunge. “Nessun cambio di destinazione d’uso per 5 anni per i terreni di chi ha ricevuto i contributi della politica agricola comune” con “l’approvazione di un emendamento a mia prima firma che riprende un albo dei comuni virtuosi, che acquisiscono priorità nell’accesso a finanziamenti pubblici per progetti di rigenerazione urbana, bonifica e di agricoltura in città” dice ancora Realacci.

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